Che cos'è la ghiandola pineale?
Fulvio D'Avino - 01/01/2016
La ghiandola pineale o epifisi (dal greco epi-fysin, che significa al di sopra della natura) è una ghiandola endocrina situata nell'epitalamo, tra diencefalo e terzo ventricolo, attraverso il quale comunica con il liquor cerebro-spinale (o cefalo-rachidiano). Circondata dal sistema limbico, con la base collegata al talamo ottico, l’epifisi si trova tra i due emisferi, al centro del cervello.
Grande più o meno come una nocciola (diametro circa 10 mm, peso 150-200 mg), la pineale ha un colore rosso bruno e una forma simile ad una pigna, da cui deriva la sua denominazione.
È riccamente vascolarizzata, in quanto riceve il più abbondante flusso sanguigno di qualsiasi altra ghiandola del corpo. Istologicamente è costituita da cellule principali o pinealociti, derivati dalla nevroglia, di forma rotondeggiante, poligonale o stellata, aggregate in cordoni detti nidi, e da cellule interstiziali.
Nella parte interiore sono presenti fotorecettori (bastoncelli) simili a quelli presenti nella retina.
La produzione ormonale epifisaria è massima nei primi mesi di vita, per poi scemare gradualmente dopo i dodici anni, fino a dimezzarsi verso il quarantacinquesimo anno di età. Nell’infanzia, dopo i sette anni, in seguito a un processo di calcificazione, spesso si depositano nella ghiandola dei minerali che la rendono visibile ai raggi X. Si tratta di concrezioni calcaree di fosfati e carbonati di calcio costituenti i cristalli di idrossiapatite o microcalcite ( sabbia pineale). L’idrossiapatite ha proprietà piezoelettriche, essendo in grado di trasformare le vibrazioni in impulsi elettrici.
La ghiandola pineale è visibile nel feto al 49°giorno (settima settimana) di gestazione, quando si formano i caratteri sessuali differenziati. Tale data coincide, secondo la tradizione tibetana, con la migrazione dell’anima nel corpo.
La pineale agisce come fotorecettore negli anfibi, nei rettili e nei pesci. Funge da orologio biologico negli uccelli e in alcuni mammiferi. Ha funzione endocrina nella maggior parte di essi, compreso l’uomo.