Il quarto chakra come non lo avevi mai pensato
Valentina Balestri - 01/01/2016
Non vedevo l’ora di arrivare qui: tra tutti i chakra, lo confesso, il quarto è il mio preferito.
Se il primo chakra rappresenta la stabilità, il secondo chakra la creatività e il terzo chakra il potere, allora il quarto può essere riassunto in una parola: amore.
Nel chakra del cuore si cela un’essenza così profonda, così pura e misteriosa che non può far altro che destare incanto e meraviglia.
Il suo simbolo è un fiore di loto a dodici petali color verde smeraldo, il numero che lo esprime è il 12 e l’elemento che lo rispecchia è l’aria: invisibile agli occhi ma non per questo meno reale o indispensabile. L’amore è altrettanto intangibile, ma si manifesta nei sentimenti che determinano l’Essere Umano nella sua più alta definizione.
Se il quarto chakra è in equilibrio
È nel quarto chakra che si incontrano le energie dei tre chakra inferiori, quelli terreni, fisici ed emotivi, con quelle dei tre chakra superiori, astrali, mentali e spirituali: dall’armonia in questo punto di connessione dipende la nostra capacità di esprimere l’amore che proviamo.
Rifletto spesso sull’argomento. Chi in fin dei conti non lo fa? Dipendere dal bisogno d’amore dell’altra persona è sano? Amiamo perché l’altro non può farcela senza di noi? Non credo, non è così che funziona: c’è spontaneità nell’amore, c’è stupore nello scoprire l’altro, ammirazione per le sue qualità e voglia di cibarsi dei suoi pregi imparando da essi, per sentirci ancora più fieri di noi. Essendo più fieri, ci ameremo di più e questo ci renderà bellissimi.
Volete più amore?
Amate voi stessi,
per primi, e di più.
E se ne volete ancora,
semplicemente amate anche gli altri, di più.
È prendendovi cura di voi, delle Certezze che volete nella vostra vita, è cercando di non essere altezzosi o freddi, mantenendo lontana la disparità tra il dare e l’avere, che potrete sfruttare al meglio l’enorme energia che dal vostro chakra del cuore scaturirà di giorno in giorno.
A lezione di yoga per riequilibrare il quarto chakra
Questa lezione è un po’ particolare. Più che una lezione è un consiglio, un suggerimento che mi è stato dato davanti a un falò che illuminava l’oceano più di quanto facessero la luna e le stelle. Chi parlò quella sera, oltre a essere una voce amica, mi regalò uno dei ricordi più belli che possiedo. Stavamo parlando di quanto sia difficile amare in modo vero, di quanto spesso la vicinanza venga scambiata con la dipendenza e di come l’abitudine alla presenza di una persona nella nostra vita possa portarci verso ragionamenti pericolosi. Angel (pronunciato in spagnolo), così si chiamava, ad un tratto mi guardò con quello sguardo con cui solo i bambini sanno osservarti, e mi disse: "sono i sorrisi e gli abbracci che ho dato che rendono questa vita degna di essere ricordata; sono le volte che ho detto ti amo, comprese tutte quelle che l'ho detto a me stesso. È banale, ma devi amarti per poter amare. Devi sapere cosa significa essere felice per poi poterlo condividere. Allora sii felice, abbraccia più che puoi, sorridi e quando ti guardi allo specchio ricordati sempre una ragione per amarti. Tutto il resto verrà da sé".