L'energia vitale degli alimenti
Marco Medeot - 01/01/2016
La verità è scomoda, ma è necessario prenderla in considerazione: le scienze moderne non tengono conto delle 4 energie insite nell’uomo, ma di una soltanto: quella fisica. È un po’ come farsi l’idea di una casa guardandone soltanto una facciata anziché tener conto di tutti e quattro i lati. Quello che conta non è solo quante calorie ci fornisce un alimento, ma comprendere quali forze l’ingestione del cibo sprigioni in te.
“Essere in salute è la chiave della vitalità e dell’energia”: sono le prime parole del libro “Mangia e Perdi Peso” del Coach Raffaello Zizzo, che poi continua: “Senza energia non potrai raggiungere il peso che desideri e il corpo che hai sempre sognato.” L`energia viene persino chiamata “la magia del tuo corpo”. Di quale energia sta parlando? Ovviamente dell’energia vitale, descritta nel precedente articolo assieme alle altre 3 forme energetiche che l’uomo possiede.
Ora voglio invece parlarti di quali sono le strategie per donare equilibrio all’energia vitale. Le più efficaci sono:
1) Scegliere alimenti ricchi di energia vitale.
2) Praticare di tanto in tanto un giorno di “digiuno alcalino”.
3) Fare un sonno ristoratore.
In questo articolo ci focalizzeremo sul punto numero 1.
L’ENERGIA VITALE DEGLI ALIMENTI NATURALI
La concezione moderna dell’alimentazione descrive il cibo in termini di pura energia fisica (componenti chimici, proteine, carboidrati, grassi) ma non dice nulla riguardo alle altre forme energetiche. Che differenza c’è ad esempio tra un chicco di grano e la farina che da questo deriva? Dal punto di vista dell’energia fisica praticamente nessuno: quello che cambia è l’energia vitale dell’alimento. Cosa accade infatti se pianti nella terra il chicco di grano? L’energia vitale si libera, imprimendo nella materia la propria impronta: nasce la vita e una pianta comincia a crescere. Lo stesso non può accadere interrando un sacco di farina bianca o un pezzo di pane.
Cosa pensi che accadrebbe se ti cibassi per molto tempo di soli alimenti inscatolati? Ti ammaleresti dopo qualche mese! La tua energia vitale si troverebbe infatti in una situazione di squilibrio, ripercuotendosi in modo evidente sul tuo corpo fisico, generando i presupposti per la malattia. Pensi di poter dimagrire quando stai covando i presupposti per una patologia? Io credo proprio di no.
Cosa accade invece quando mangi un alimento vitale (ad esempio una mela) anziché un alimento impoverito? Ovviamente non cresceranno meli dentro di te. Si può dire in un certo senso che la tua energia vitale si impossessa dell’energia vitale dell’alimento e la trasforma per imprimerla nel tuo organismo e donargli vitalità. Le tue cellule saranno più attive, i mitocondri funzioneranno alla grande, aiutandoti a perdere peso più facilmente e smaltirai le tossine ad un ritmo più elevato.
COSA INFLUENZA L’ENERGIA VITALE DEGLI ALIMENTI?
Esistono alcune variabili che incidono notevolmente sull’energia vitale di un cibo. È scontato che la caratteristica principale di un alimento impregnato di energia vitale è la sua capacità di generare altra vita: un frutto o una patata sono in grado di riprodursi. Un vasetto di marmellata o il purè invece non possono farlo. Ma sono ricchi di energia vitale tutte le parti di un vegetale, comprese le foglie, il gambo, i fiori e le radici.
Vediamo ora quali variabili incidono sull’energia vitale di un alimento (e quindi dell’uomo).
a) Il tempo di raccolta
Il tempo che passa tra la raccolta e l’ingestione incide notevolmente sull’energia vitale del cibo. A parte i semi, che mantengono la loro energia vitale per moltissimo tempo, gli alimenti perdono man mano la propria capacità di donare vitalità una volta raccolti.
b) La raffinazione dell’alimento
I moderni sistemi di manipolazione industriale degli alimenti distruggono quasi totalmente l’energia vitale, contribuendo in modo decisivo al calo della nostra vitalità e delle nostre difese immunitarie e favorendo la predisposizione a patologie croniche e degenerative, tipiche dell’era odierna. Per questo motivo è sempre più fondamentale un’alimentazione che comprenda al suo interno alimenti ricchi di energia vitale, quali:
- Frutta e verdura colta da poco e possibilmente biologica o biodinamica.
- Germogli, semi, erbe di cereali.
- Alghe, supercibi e adattogeni.
- Alimenti non trattati industrialmente o perlomeno poco trattati.
c) La cottura del cibo
Alcuni moderni metodi di cottura distruggono in maniera notevole la vitalità degli alimenti. In primis il forno a microonde. Invece le cotture più delicate, soprattutto a fuoco lento, mantengono l`energia vitale per qualche giorno. In particolar modo è raccomandabile la cottura al vapore.
d) Il metodo di conservazione
Alcune tipologie di conservazione, come la surgelazione o l’inscatolamento, distruggono in parte l’energia vitale degli alimenti. L’essiccazione invece è capace di mantenerla. Per questo motivo gli estratti secchi delle piante sono in grado di agire sull’energia vitale ed agire come terapici.
e) Il metodo di concimazione
Le piante, in quanto esseri viventi, devono essere nutrite correttamente. I moderni processi di fertilizzazione e l`utilizzo di lampade artificiali invece rendono gli alimenti odierni molto più poveri di energia vitale. Ne consegue un funzionamento non ottimale del metabolismo e delle cellule e quindi una più facile predisposizione ad ingrassare, nonché difese immunitarie più basse e disturbi di diverso genere.