Scopri perché le noci fanno bene al cervello e il pomodoro al cuore
Fulvio D'Avino - 01/01/2016
Secondo questa teoria, detta anche Signatura Rerorum (Firma delle Cose), negli astri, negli animali, nelle piante, nelle pietre, nel corpo umano, esiste un legame segnalato da una “firma” (segno), che vincola tra loro le cose appartenenti alla stessa natura o che hanno le medesime funzioni.
Quando non esisteva ancora la farmacologia moderna, i medici antichi si servivano delle piante e dei loro estratti per curare o per mantenere il corpo in salute, ricorrendo alla Teoria delle Segnature.
Questa dottrina permetteva agli uomini di individuare le piante ed associarle agli organi che avevano bisogno di adeguate terapie.
Il presupposto teorico alla base di tale teoria, lo ritroviamo negli scritti di Plotino, fondatore del Neoplatonismo. Il filosofo infatti affermava che ogni essere che si trova nell’universo, secondo la sua natura e costituzione, contribuisce alla formazione dell'universo stesso, col suo agire e con il suo patire, nella stessa maniera in cui ciascuna parte del singolo animale, in ragione della sua naturale costituzione, coopera con l’organismo nel suo intero, rendendo quel servizio che compete al suo ruolo e alla sua funzione. Ogni parte, inoltre, dà del suo e riceve dalle altre, per quanto la sua natura recettiva lo consenta.
Allusioni alla Segnatura sono presenti in alcuni scritti di Ippocrate e Galeno, ma è con Paracelso, il quale sosteneva che il medico non doveva assolutamente trascurare la “forma dei semplici” (termine con cui si indicavano, a quei tempi, le piante), che questa tecnica assunse il ruolo di una teoria medica. Il medico ed alchimista svizzero rese popolare, agli inizi del “500”, la Dottrina della Segnatura, che successivamente, nel 1600, ritornò alla luce grazie al tedesco Jacob Böhme.
La segnatura della forma e del colore
In base alla Signatura Rerorum, se una parte della pianta riproduce il colore di un organo o di una parte del corpo umano, può essere utilizzata per curarne le patologie (Segnatura del colore). Ad es. piante con fiori gialli come il tarassaco, servivano a curare l’ittero; piante con parti rosse, le malattie del sangue. Se una parte della pianta riproduce la forma di un organo o di una parte del corpo umano, puo’ essere usata per curarne le malattie (Segnatura della forma). Ad es. i frutti della portulaca servivano
a curare le patologie renali, avendo una forma simile ai reni.
- L’equiseto, o coda equina, veniva impiegato per la cura delle malattie della colonna vertebrale.
- La noce somiglia ad un encefalo in miniatura, con un emisfero destro e sinistro. Perfino le rughe o pieghe della superficie richiamano la neocorteccia cerebrale. Oggi sappiamo che le noci aiutano a sintetizzare vari neurotrasmettitori.
- Avocado e pere sono mirati alla funzione e alla salute dell’utero e della cervice ed hanno proprio l’aspetto di questi organi. Le ricerche odierne mostrano che quando una donna mangia almeno un avocado alla settimana, elimina più facilmente il peso eccessivo dopo la gravidanza e previene il carcinoma del collo uterino. Da notare che occorrono esattamente nove mesi per far crescere un avocado, dal fiore al frutto maturo.
- Le carote affettate somigliano all’occhio. Si possono evidenziare pupilla ed iride. Gli ortaggi in questione sono ricchi di betacarotene, fondamentale per la vista, e di luteina, nutriente essenziale per il pigmento maculare.
- Il pomodoro è rosso come il sangue ed ha 4 camere come il cuore. Le ricerche odierne confermano gli effetti benefici sulla circolazione e sull’organo cardiaco.
- I fagioli aiutano la funzionalità renale ed in effetti la loro forma ricorda quella dei reni.
- I fichi sono pieni di piccoli semi che ricordano gli spermatozoi. Infatti il consumo di tali frutti incrementa il numero e la motilità degli spermatozoi, aumentando quindi la fertilità maschile.
- Le patate dolci somigliano al pancreas. Esse riducono la glicemia.
La splendida connessione tra cervello e anima |