Fibre alimentari: scopriamo la fibra di mais
Alimentazione e Salute
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L’aggiunta ai cibi delle fibre vegetali ne migliora le caratteristiche salutistiche, soprattutto perché queste fibre migliorano significativamente il benessere della flora batterica del grosso intestino, che è molto importante per la salute dell’intero organismo. Tra queste fibre è compresa la fibra derivata dal mais.
Redazione - Scienza e Conoscenza - 19/10/2023
Si tratta di una fibra dietetica solubile del tutto particolare, ottenuta dall’amido del mais attraverso un processo di destrinizzazione combinato con un trattamento enzimatico. Quando questa fibra arriva nel colon viene attaccata dai batteri in esso residenti, che la utilizzano come substrato energetico. Può essere impiegata in varie formulazioni, senza influire sul gusto, né sulla struttura del prodotto finito.
Questa fibra ha un’eccellente solubilità a freddo, dà luogo a soluzioni trasparenti, di bassa viscosità e non influisce sul sapore. Ha un’elevata stabilità all’acidità, ai cicli di congelamento-decongelamento e ai trattamenti termici. È un ingrediente non calorico, non ha potere dolcificante e non si manifestano imbrunimenti a seguito di trattamenti termici. Ha una elevata stabilità all’acidità combinata con trattamenti termici, in seguito ai quali mantiene il grado di polimerizzazione originario.
In sintesi i dati esposti in letteratura indicano che i prebiotici, cui questa fibra appartiene, non sono sottoposti a digestione enzimatica nella parte superiore dell’intestino e arrivano al colon con la loro struttura immodificata. Peraltro non si ritrovano tal quali nelle feci, il che indica che sono degradati dalla flora batterica intestinale ad una miscela di acidi grassi a catena corta (acetico, propionico e butirrico), diossido di carbonio e idrogeno.
Essi stimolano notevolmente la proliferazione dei Bifidobatteri (i cosiddetti batteri buoni) e inibiscono quella degli anaerobi (i cosiddetti batteri cattivi). Questa fibra può ridurre il livello di glucosio e quello del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue. Riduce anche il rischio del cancro del colon-retto e l’assorbimento dell’azoto, riducendo così il carico di scorie azotate a livello renale e ha uno scarso effetto cariogeno a livello dentario.
Il dosaggio di questa fibra secondo gli studi pubblicati a tutt’oggi nella letteratura scientifica internazionale è compreso tra 4 e 10 g/die, da assumere una sola volta nella giornata. Come per tutte le fibre si consiglia di ingerirlo con buone quantità di liquidi.
Scritto da dottor Antonello Sannia, Docente Sapere Academy
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