Mamma e bambino: una storia di batteri
Alimentazione e Salute
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Esiste una relazione tra il microbioma materno e quello infantile? E quanto la salute dell’adulto è influenzata dall’eubiosi del suo microbioma nei primi 1000 giorni di vita?
Sabina Bietolini - 31/07/2023
Il percorso intrapreso da un essere umano a partire dal concepimento fino all’età adulta è costellato di eventi che possono direzionare lo sviluppo dell’organismo in molteplici direzioni (di salute o malattia), tanto che tali eventi potrebbero essere definiti opportunità di benessere. In altre parole, ci sono situazioni e scelte, a volte inconsapevoli, che possono avviare l’individuo verso la prevenzione oppure verso l’espressione delle proprie predisposizioni patologiche.
Gli studi sono ovviamente ancora in corso, ma acquista importanza crescente l’attenzione al delicato periodo dei primi 1000 giorni, ovvero quel lasso di tempo che intercorre dal concepimento fino ai due anni di vita. Durante tale fase della vita di una persona, si verificano eventi e vengono attuate scelte da parte della mamma che avranno un impatto sulla salute del bambino e del futuro adulto e il focus è sempre più direzionato su alcuni punti chiave: nutrizione materna e infantile, microbiota intestinale di mamma e bimbo, sostanze chimiche quali inquinanti, fitofarmaci, interferenti endocrini.
Per restringere il campo, la nutrizione in gravidanza e in allattamento è uno dei fattori più importanti, in quanto capace di fornire al bimbo sia un corretto apporto di nutrienti, ma anche di modulare il microbiota materno e infantile, nonché di apportare, o meno, una buona quota di inquinanti di ogni sorta. Ovviamente, vi sono altri fattori che influenzano il microbiota e il contatto con sostanze pericolose da parte del nascituro, ma in pratica, già solo la nutrizione materna racchiude in sé quei fattori considerati fondamentali per lo sviluppo dell’individuo. Tutto ciò rientra in quella complessa e intricata molteplicità di eventi definita programmazione fetale, ovvero l’insieme di meccanismi ed eventi che direzionano lo sviluppo metabolico, neurologico e immunologico del bambino, influenzandone il percorso di salute a breve, medio e lungo termine, ovvero essendo responsabile della salute del futuro adulto, fino alla sua morte.
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I molteplici ruoli del microbiota intestinale
Innanzitutto occorre dare due definizioni, ovvero chiarire il significato dei termini “microbiota” e “microbioma” intestinale. Il primo descrive l’insieme dei microrganismi intestinali, mentre il secondo riguarda la totalità dei geni del microbiota.
Il microbiota intestinale può influenzare la salute umana a partire dalla nascita, anzi dal concepimento, come vedremo, intervenendo su meccanismi responsabili dello sviluppo e della reattività del tessuto linfoide associato all’intestino (GALT), regolando localmente la risposta immunitaria sistemica e continuando la sua attività modulatoria a lunga scadenza, attraverso una molteplicità di azioni. Ovviamente, la lista delle funzioni e dei compiti del microbiota intestinale non finisce qui, ma si estende a molto altro: sintesi di vitamine, aminoacidi, acidi grassi a catena corta e antiossidanti, regolazione della proliferazione cellulare e delle funzioni intestinali, riparazione dei tessuti nel lume intestinale e preservazione dell’integrità della mucosa, prevenzione della diffusione di organismi patogeni e molte altre attività.
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Si riteneva, in passato, che il feto fosse sterile e che la colonizzazione iniziale del microbiota infantile avvenisse, come iniziale nucleo di microrganismi, alla nascita, attraverso il passaggio nel canale vaginale. In realtà, recenti studi dimostrano che il contatto con il microbiota materno avviene già in gravidanza, attraverso una traslocazione feto/placenta, via circolazione sanguigna. Ciò apre molti scenari, prima non considerati, sull’impatto dello stato di salute intestinale, della dieta, dello stile di vita e dell’assunzione di probiotici e/o antibiotici da parte della mamma durante la gestazione. In sostanza, questa considerazione si aggiunge, seppure in maniera indiretta, agli studi ormai trentennali sulla programmazione fetale.
Si può quindi ben dire che le caratteristiche della gestazione, la modalità di nascita, ma anche, come vedremo, il tipo di allattamento e svezzamento, la salute del bimbo nel primo anno di vita e l’ambiente in cui vive siano in grado di “seminare il suo microbioma”, ovviamente in senso positivo oppure negativo, considerando che sarà l’insieme dei fattori a determinarne l’equilibrio, non un evento soltanto...
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