Tiroide e alimentazione: prevenzione e cura
Alimentazione e Salute
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Qual è il ruolo dell'alimentazione nella genesi delle patologie della tiroide? Quello che mangiamo quanto incide nella gestione di questi disturbi? Ne parliamo con la dottoressa Simone Grazioli Schagerl, autrice del libro Cibo per la Tiroide
Carmen Di Muro - 11/12/2023
I disturbi legati alla tiroide sono aumentati a livello mondiale e sono decisamente più frequenti nelle donne. Ma quali solo le patologie della tiroide? Qual è il loro legame con l’alimentazione, lo stile di vita e altre patologie oggi molto diffuse come l’infiammatoria cronica subacuta e la sindrome metabolica? Per parlare di tiroide e alimentazione ma soprattutto per prenderci cura della nostra salute a trecentosessanta gradi abbiamo intervistato la biologa nutrizionista Simone Grazioli Schagerl.
Prevenire e curare i disturbi della tiroide a tavola: quali sono gli alimenti o i nutrienti da preferire per la salute della tiroide?
La tiroide necessita di micronutrienti specifici per svolgere correttamente le sue funzioni. Gli ormoni tiroidei sono difatti fabbricati a partire da sostanze introdotte nell’organismo attraverso la dieta. Ad esempio gli alimenti ricchi in tirosina, iodio e selenio in primis, forniscono i mattoni base per la produzione dell’ormone tiroideo. Con il cibo possiamo inoltre contrastare l’infiammazione che accompagna tipicamente i disturbi della tiroide. Però chi ha problemi alla tiroide dovrebbe sempre valutare il proprio caso personale. Con la ridotta funzione tiroidea è utile limitare il consumo della soia non fermentata e derivati, così come delle Brassicacee. Anche la quantità di grassi e di calcio è da contenere, perché rallentano la velocità dell’ossidazione cellulare.
Per le persone tendenti all’ipertiroidismo vale evidentemente il contrario: possono sfruttare degli alimenti antagonisti della tiroide per smorzare l’eccessiva attività tiroidea, ma devono evitare i cibi che stimolano la ghiandola. Chi tende all’autoimmunità e all'infiammazione fa bene stare alla larga dai cibi a cui è intollerante o che irritano il sistema immunitario.
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Sull’alimentazione oggi si dice tutto e il contrario di tutto: la lista dei cibi da evitare si allunga e spesso si associa a diete e stili alimentari fai da te, che possono fare più danno che altro. Quali sono i suoi suggerimenti per una dieta veramente personalizzata e che svolga una buona funzione di prevenzione primaria generale?
L’umanità si è da sempre nutrita in modo variato. Le faccio alcuni esempi che faranno sicuramente rabbrividire i nutrizionisti: i Kitavan in Melanesia ottengono il 70% delle calorie dai carboidrati. I Masai in Africa si nutrono quasi esclusivamente di carne, latte e sangue.
I Tokelau, Pukapuka, Manihiki in Nuova Zelanda ottengono il 60 % delle calorie dall’olio di cocco, ricco in grassi saturi, inoltre mangiano pesce e frutta. Eppure loro stanno bene nutrendosi così! Sono sani, snelli e non soffrono di malattie cronico degenerative – almeno finché non adottano lo stile di vita occidentale.
Le combinazioni alimentari salutari possono difatti differire parecchio, ma sono sempre il risultato di un particolare contesto ecologico, culturale e storico, smussato dal tempo, dall’esperienza umana e dalle necessità. Così era anche per noi occidentali. Purtroppo con l’industrializzazione non solo sono cambiate l’alimentazione e il modo di produrre il cibo, ma è contemporaneamente avvenuta un’inflazione generale dei valori e dell’identità culturale legati al cibo. Di conseguenza molti di noi si sentono “persi” e sono pronti a seguire gli stili alimentari più disparati.
È senz’altro importante mangiare il più genuino possibile, ma ricordiamoci anche delle nostre radici e del fatto che ognuno di noi ha esigenze diverse. Una dieta mediterranea ricca in ortaggi è senza dubbio salutare, però non dimentichiamo che abbonda pure in carboidrati – è perfetta per chi lavora nei campi e cammina a piedi. Oltre all’alimentazione dobbiamo pensare allo stile di vita: noi ci muoviamo sufficientemente? Che impatto ha lo stress sulla nostra salute? I fattori da prendere in considerazione sono dunque molteplici: uno stile di vita equilibrato a trecentosessanta gradi potrebbe essere garanzia di salute e farci evitare patologie sempre più diffusi, come quelle legate alla tiroide o la sindrome metabolica, piaga contemporanea caratterizzata da sovrappeso, diabete e problemi cardiovascolari.
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