21 dicembre 2012: cosa dicevano veramente i Maya?
Sabrina Mugnos - 01/01/2016
Siamo finalmente giunti al sospirato 2012. Su ciò che dovrebbe accadere al termine di quest’anno sono stati versati fiumi d’inchiostro; ma il vero banco di prova è sempre e solo il presente. E ad oggi (siamo alla fine di agosto), madre natura sembra comportarsi ben più magnanimamente degli ultimi anni. Ma è anche vero che all’ora x mancano ancora alcuni mesi!
Lungi da me l’intenzione di entrare nel coro di pompose disquisizioni filosofiche per stigmatizzare l’attuale credenza nelle profezie, appellandomi al fatto di essere all’alba di questo terzo millennio segnato da conquiste scientifiche e tecnologiche. Anche perché, se così facessimo, dovremmo prima giustificare il senso di talune fumate bianche o nere nell’attuale cielo che sovrasta la Città Eterna, o dare dei creduloni a milioni di persone che passano la vita a guadagnarsi il paradiso dantesco, a sfuggire ai Cavalieri dell’Apocalisse o a venerare frammenti di meteoriti.
Togliamoci quindi dall’imbarazzo passando oltre, e illustrando, invece, tramite l’esposizione dei fatti oggettivi, il perché tale scadenza non deve affatto spaventarci.
E' possibile prevenire la fine del mondo? 9.8 |
Una delle più grandi conquiste (ed ossessioni) delle civiltà della Mesoamerica è stata comprendere la natura ciclica dei fenomeni naturali, ed in particolare degli eventi celesti. Erano certi (e non sbagliarono) che ciò che accadeva lassù si era già verificato e si sarebbe ripetuto ancora e ancora; e siccome taluni astri rappresentavano divinità importanti per la loro cultura, prevederne il movimento significava anche conoscere in anticipo le mosse degli dei, e pianificare la vita sociale di conseguenza.
Ad esempio il pianeta Venere era identificato con Quetzacoatl, il Serpente Piumato (la figura cardine della religione mesoamericana). Questo corpo celeste è visibile solo alla sera poche ore dopo il tramonto del Sole (quando è chiamato Vespero o Stella della sera) oppure all’alba prima della sua levata (allorché è chiamato Lucifero o Stella del mattino). Ma in quest’ultimo caso era considerato uscire dall’Inframondo, il tenebroso e minaccioso regno sotterraneo, e quindi foriero di sventure; ecco perché era raffigurato come un guerriero iracondo che scaglia dardi mortali verso la Terra. Così come nefaste erano le eclissi, raffigurate in modo macabro nell’iconografia con divinità mostruose sedute su troni d’ossa o impiccate alla fascia celeste.
Nella versione integrale dell'articolo troverai:
- il calendario Haab
- il calendario Tzolkin
- il calendario Rotondo
- il sistema calendariale del Lungo Computo
- l'interpretazione della Pietra del Sole
- la cosmogonia delle civiltà della Mesoamerica
- bibliografia di riferimento