Il misterioso segnale WOW
Astronomia e Astrofisica
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Che cos’è il “Segnale Wow!”? E’ un segnale radio a banda stretta rilevato dall’astronomo Jerry R. Ehman circa 45 anni fa, precisamente il 15 agosto 1977.
Antonella Ravizza - 26/01/2023
L’astronomo Ehman stava cercando segnali inviati da possibili civiltà aliene, mentre lavorava al progetto di ricerca di vita extraterrestre SETI, utilizzando il radiotelescopio Big Ear dell’Università Statale dell’Ohio, uno Stato centro-occidentale degli Stati Uniti d’America. Il segnale durò solo 72 secondi (tempo che corrisponde alla finestra di osservazione di Big Ear), ma furono 72 secondi molto importanti, perché si pensò che il segnale fosse un messaggio inviato da una civiltà aliena intelligente, perché proveniva da un luogo esterno sia alla Terra sia all’intero Sistema Solare.
I computer collegati al radiotelescopio stampavano autonomamente i dati ricevuti e questi venivano poi analizzati da vari addetti; Jerry Ehman analizzò i tabulati di questo forte segnale radio e si stupì a tal punto dalle sue caratteristiche che scrisse a fianco dei dati il commento “Wow!”, che diede poi il nome al segnale stesso.
La larghezza di banda di un segnale è la misura dell’ampiezza di banda dello spettro. La banda è l’intervallo di frequenze (dalla minima alla massima) che contengono la maggior parte dell’energia del segnale. Affinchè un segnale sia il più possibile fedele all’originale, bisogna eliminare con dei filtri le parti che rappresentano soltanto i rumori di fondo.
La larghezza di banda del segnale “Wow!” è minore o uguale a 10000 Hertz. La frequenza misurata ha dato due diversi risultati: 1420,356 MHz o 1420,456 MHz, misurati rispettivamente da J.D. Kraus o da J. R. Ehman. Si nota che i due valori sono molto simili ed entrambi molto vicini alla frequenza di una riga dello spettro dell’idrogeno: la riga a 21 cm dell’idrogeno, che ha una frequenza di 1420,405 MHz. Questa frequenza si trova nelle onde radio, più precisamente nelle microonde, ed è molto usata in astronomia perché può attraversare le polveri interstellari che sono invece opache alla luce visibile.
Il segnale fu localizzato nella costellazione del Sagittario, in due aree ben precise e abbastanza ravvicinate. Perché si pensò che il segnale potesse essere di origine aliena? Prima di tutto perché è regolato su una frequenza che, secondo i più bravi fisici e astronomi, sarebbe più logico utilizzare per comunicare con altre civiltà.
La frequenza su cui è modulato, infatti, corrisponde alla radiazione elettromagnetica emessa dagli atomi di idrogeno neutro, quando subiscono una variazione di energia. Quella modulazione di frequenza, però, faceva pensare anche ad un intervento di una certa intelligenza, e quindi si giunse alla conclusione che il segnale potesse avere ipotetiche origini aliene. Ehman continuò le osservazioni anche nel mese successivo al rilevamento, ma non riuscì più ad osservare lo stesso segnale.
Anni dopo anche altri studiosi cercarono di ripetere l’evento; nel 1987 e nel 1989 Robert Gray cercò di ripetere l’evento, ma non ebbe risultati positivi. Riprovò nel 1995 e nel 1996, usando radiotelescopi ancora più potenti, ma l’evento non si ripresentò. Ci furono varie ipotesi sull’origine del segnale. Frank Drake, il cofondatore del SETI, ipotizzò che il segnale fosse stato inviato da una civiltà extraterrestre molto lontana che avrebbe concentrato l’energia in un fascio molto stretto e per poco tempo, per permettere la trasmissione a grandi distanze.
Se avesse utilizzato un segnale emesso su tutte le direzioni con la stessa quantità di energia, avrebbe raggiunto luoghi molto più vicini e poi si sarebbe disperso perché troppo debole di intensità. La stessa cosa, effettivamente, fu fatta da Drake e Sagan che nel 1974 mandarono un messaggio dalla Terra a eventuali civiltà aliene: lo inviarono una sola volta, dal radiotelescopio di Arecibo ( noto anche come il National Astronomy and Ionosphere Center, NAIC, Centro Nazionale per l'Astronomia e la Ionosfera, situato circa 15 km a sud-sudovest di Arecibo, nell'isola di Porto Rico), rivolto verso l’Ammasso Globulare di Ercole, a 25000 anni luce di distanza. Molti scettici invece ipotizzarono che il “Segnale Wow!” fosse stato causato da un fenomeno di scintillazione interstellare, dovuto a delle turbolenze del plasma interplanetario o a pulsar che causerebbero disturbi nella ricezione dei segnali radioastronomici.
Nel 2015 Antonio Paris, un docente al St. Petersburg College della Florida, pensò che il segnale possa essere stato prodotto dal passaggio di due comete, ma la sua ipotesi venne subito criticata: se davvero le comete producessero questo tipo di emissioni, gli astronomi dovrebbero captarne di continuo, e poi in questo caso il segnale avrebbe dovuto essere stato captato da tutte e due le antenne, mentre era noto che il segnale fu captato solo da una. L’astronomo amatoriale Caballero pensò che gli ipotetici extraterrestri avrebbero dovuto vivere su un esopianeta attorno ad una stella fissa simile al Sole.
Consultando il catalogo di Gaia, sempre pubblico e aggiornato, trovò 66 stelle di tipo solare e solo una molto simile al Sole, distante 1800 anni luce e che si trovava in una porzione di cielo da cui fu generato il “Segnale Wow!”: era la 2MASS 19281982-2640123. Questo significava che un tentativo di risposta al segnale avrebbe impiegato ben 1800 anni per arrivare!
Lo stesso Stephen Hawking, un notissimo astrofisico professore di Fisica a Cambridge, che occupò la stessa cattedra che appartenne a Isaac Newton, disse che da una galassia nana lontana 3 miliardi di anni luce arrivarono ben 15 segnali radio luminosi, ma secondo lui non ci sarebbe convenuto rispondere a quei messaggi, perché eventuali extraterrestri intelligenti “Avrebbero per noi lo stesso interesse che noi abbiamo per i batteri, e se ci andasse bene ci tratterebbero come Cristoforo Colombo trattò gli indigeni che incontrò nel nuovo mondo”.
In ogni caso un incontro sarebbe apparso del tutto improbabile, perché se anche questi 15 messaggi fossero stati inviati da una civiltà extraterrestre, ormai sarebbe morta da parecchio tempo e se avessimo deciso di inviare una risposta, la nostra civiltà non ci sarebbe stata più quando il messaggio sarebbe stato recapitato. Secondo molti, messaggi simili a questi sarebbero dovuti a fonti di energia utilizzate dagli alieni per muovere i loro veicoli, o secondo altri semplicemente sarebbero giunti da una stella di neutroni.
Il mistero del “Segnale Wow!” non è ancora stato risolto e l’uomo continuerà a cercare contatti con eventuali civiltà extraterrestri; chissà, magari questo anno nuovo ci porterà le risposte alle domande: fu ET che provò a chiamarci, o semplicemente una trasmissione di origine naturale?
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