La teoria del Big Bang spiegata in modo semplice
Luigi Maxmilian Caligiuri - 01/01/2016
Attraverso i secoli gli essere umani hanno guardato alle stelle con stupore, meraviglia e curiosità chiedendosi quale potesse essere stata l’origine di cotanta magnificenza e la natura della sua evoluzione. Tali interrogativi sono stati l’oggetto di dibattito e di disquisizione religiosa, filosofica e scientifica sin dai tempi più remoti della storia dell’Umanità. Tutte le più grandi menti del mondo scientifico si sono poste tali interrogativi fornendo risposte diverse e proponendo teorie a volte contrastanti tra loro.
Tra queste una delle più famose nonché quella correntemente accettata è, senza dubbio, la teoria del “Big Bang”. Tuttavia la sua notorietà è spesso accompagnata da profondi fraintendimenti e false concezioni riguardo il suo autentico significato ed ambito di applicazione, anche da parte dei cosiddetti “esperti” del settore.
Ad esempio uno dei più comuni errori riguardo la teoria del Big Bang concerne il ritenere che essa sia in grado di descrivere proprio l’origine dell’Universo. In realtà essa rappresenta il tentativo di spiegare come questo si sia evoluto a partire da un presunto evento iniziale occorso a uno stato iniziale, geometricamente schematizzabile come un punto, caratterizzato da condizioni di densità e temperatura estremamente elevate, ma non è grado di spiegare come realmente sia iniziato il processo di “creazione” dell’Universo o cosa effettivamente potesse essere esistito prima di tale evento o se, ancora, possa esistere “qualcosa” al di fuori dell’Universo stesso per come oggi lo conosciamo.
Un altro grossolano equivoco è quello secondo il quale il Big Bang sia associato a qualche sorta di “gigantesca” esplosione; la teoria, infatti, si propone lo scopo (purtroppo non pienamente conseguito, come vedremo più avanti) di descrivere l’ipotizzata espansione dell’Universo da uno stato primordiale (singolarità) fino alle dimensioni attualmente stimate sulla base delle osservazioni astronomiche e astrofisiche. Sebbene la maggior parte delle formulazioni della teoria descrivono un’espansione incredibilmente veloce (potenzialmente maggiore di quella della luce) dello spazio, non è possibile considerare tale processo come un’esplosione nel senso usuale del termine.
Per comprendere meglio cosa la teoria del Big Bang può descrivere, nonché le sue limitazioni e contraddizioni, molte delle quali emerse soltanto recentemente e, soprattutto, quali siano le teorie ad essa alternative, è necessario approfondire la conoscenza della sua struttura e delle sue caratteristiche.