La vita nasce dal nulla?
Redazione - Scienza e Conoscenza - 01/01/2016
Per essere del tutto sincero fin dal principio, devo ammettere che non concordo affatto con la convinzione che la creazione richieda un creatore, convinzione alla base di tutte le religioni del mondo.
Ogni giorno appaiono all’improvviso oggetti splendidi e miracolosi, dai fiocchi di neve in una fredda mattinata invernale ai vivaci arcobaleni dopo un rovescio di pioggia di un tardo pomeriggio estivo. Tuttavia, nessuno se non i più ferventi fondamentalisti insinuerebbeche ciascuno di quegli oggetti è amorevolmente, meticolosamente, e soprattutto intenzionalmente creato da un’intelligenza divina. Di fatto, molti profani nonché molti scienziati trovano diletto nella nostra capacità di spiegare come i fiocchi di neve e gli arcobaleni possano apparire spontaneamente, sulla base di semplici ed eleganti leggi della fisica.
Da dove vengono le leggi della fisica?
Naturalmente, ci si potrebbe chiedere, come molti fanno: “Da dove vengono le leggi della fisica?” come pure più provocatoriamente “Chi ha creato queste leggi?”. Quand’anche ci fosse qualcuno in grado di rispondere a questo primo interrogativo, spesso la domanda seguente sarebbe: “Ma quello da dove viene?” oppure “E quello chi l’ha creato?” e così via.
Negli ultimi tempi molte persone assennate sentono l’apparente bisogno di trovare una Causa Prima, come potrebbero definirla Platone, Tommaso d’Aquino, o la Chiesa Cattolica Romana contemporanea, e pertanto di ipotizzare l’esistenza di un essere divino, di un creatore di tutto ciò che esiste e di tutto quello che mai ci sarà, qualcuno o qualcosa di eterno e onnipresente.
Tuttavia, la dichiarazione di una Causa Prima non risponde alla domanda: “Chi ha creato il creatore?”. Dopo tutto, che differenza c’è tra difendere l’idea di un creatore eterno e di un universo eterno senza alcun creatore?
Le rivoluzionarie scoperte che hanno cambiato le nostre basi scientifiche |
Chi sostiene la tartaruga?
Queste argomentazioni mi ricordano sempre la famosa storia di un esperto (identificato a volte con Bertrand Russell, altre volte con William James) che fa una conferenza sulle origini dell’universo e viene messo in difficoltà da una donna che crede che il mondo sia sostenuto da una gigantesca tartaruga, a sua volta sostenuta da un’altra tartaruga, a sua volta sostenuta da un’altra tartaruga… con tutta una serie di tartarughe “fino in fondo”! Un’infinita regressione di una qualche forza creativa che si autogenera, perfino un’immaginaria forza più grande delle tartarughe, non ci avvicina a ciò che dà origine all’universo. Ciononostante, questa metafora di una regressione infinita può effettivamente approssimarsi di più al processo reale mediante cui l’universo è venuto alla luce di quanto farebbe una spiegazione fondata su un unico creatore.
Circoscrivere la questione scaricando tutte le responsabilità sulle spalle di Dio può sembrare un modo per evitare il problema della regressione infinita, ma qui invoco il mio mantra: l’universo è così com’è, che ci piaccia o no. L’esistenza o la non esistenza di un creatore è indipendente dai nostri desideri. Un mondo senza Dio o senza scopo può sembrare sgradevole o privo di senso, ma questo non basta a rendere indispensabile l’esistenza di Dio.
Tratto dal libro L'universo dal Nulla di L. Krauss
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