La medicina ayurvedica si prende cura dei tuoi capelli - seconda parte
Benessere Donna
Benessere Donna
Come migliorare la salute dei nostri capelli? Insieme alla medicina ayurvedica scorpiamo come ottenere capelli belli e sani, con pochi semplici passi
Redazione - Scienza e Conoscenza - 28/12/2018
Ayurveda per il benessere dei tuoi capelli, i soggetti Pitta e Kapha.
I soggetti Pitta
Una tipologia costituzionale con predominanza di Pitta presenta capelli fini di spessore, setosi e piatti al tatto. L'eccesso di rabbia non ben gestita, tipica di questo costituente, crea un'infiammazione a livello del sebo che va ad indebolire ed ostruire il follicolo generando fenomeni di prurito ed irritazione del cuoio che si manifestano con cute rossastra colpita da dermatosi, quali eczemi e foruncoli, dovuti ad un accumulo di batteri. I capelli tendono a spezzarsi alla radice ostacolandone una nuova e futura rinascita degenerando in situazioni di diradamento fino a condurre a fenomeni di vera e propria alopecia. Il soggetto Pitta è predisposto ll'incanutimento precoce prima dei vent'anni per una ridotta produzione di melanina e il suo colore è tendenzialmente biondo rossastro, comunque di tonalità chiara.
La medicina ayurvedica consiglia per la tipologia costituzionale Pitta
- di effettuare con costanza massaggi lenti e delicati con oli dalle proprietà rinfrescanti, quali preparati a base del frutto dell'albero di Amla in aggiunta alla polvere estratta dalla pianta Brahmi che permettono di contrastare la formazione precoce di capelli bianchi, ne stimolano la ricrescita, riducono fenomeni infiammatori che colpiscono il cuoio capelluto e svolgono un'azione rinforzante delle radici e del fusto che ne rivitalizza la chioma e ne ostacola la caduta.
- Utile risulta anche procedere con impacchi pre shampoo a base di polveri estratte dalle piante di Bringaraj, Neem, Tulsi e Sidr, in base alle proprie preferenze. Bringaraj è in grado di placare l'eccessiva produzione di calore tipica del costituente Pitta oltre a svolgere un'azione ritardante dell'incanutimento e a contrastarne la caduta.
- L'erba medica Neem rinomata per la sua potente azione antibatterica ed ntinfiammatoria, permette di fronteggiare efficacemente le irritazioni con formazione di forfora.
- Tulsi, popolarmente denominato 'basilico santo', che a livello problematiche tricologiche, emerge per la sua capacità di lenire il cuoio capelluto quando è affetto da prurito, dermatosi ed irritazioni mediante un processo di detossificazione.
- Ziziphus spina-christi, conosciuto come Sidr, con proprietà ristrutturanti,che permetteno di voluminizzare la capigliatura creando un ispessimento del fusto pilifero in grado di contrastarne la caduta e svolge un'interessante azione protettiva contro le aggressioni esterne.
Ti potrebbe interessare anche
I soggetti Kapha
La tipologia Kapha presenta una chioma lussureggiante con fusto pilifero spesso privo di sfaldamenti, caratteristiche derivanti dalla bassa porosità del fusto. Il cuoio capelluto non risulta essere né troppo secco né eccessivamente grasso ma se l'elemento costituzionale è in disequilibrio si verificheranno fenomeni di iperproduzione di sebo che renderanno non solo particolarmente oleosa la chioma, ma, se non appropriatamente curata, rischia di degenerare in patologie infiammatorie al cuoio capelluto. Questa è l'unica problematica tricologica rilevante a cui rischia di andare incontro un soggetto Kapha. Incanutimento di questa tipologia di capelli, di colore molto scuro e tendenzialmente mosso, avviene di rado e comunque non prima dei quarant'anni. Tale chioma dalla crescita accelerata non presenta fenomeni di caduta importanti in quanto, questa avviene solo se spazzolata energeticamente. Essendo una chioma geneticamente 'fortunata' con radici forti, ben nutrite e sane non necessita di particolari accorgimenti, salvo, quando a causa di un eccessivo squilibrio del Dosha, le ghiandole cominciano a produrre sebo in eccesso.
La medicina ayurvedica consiglia
- di svolgere massaggi vigorosi con oli che stimolano la circolazione sanguigna come quello ottenuto con la polvere del frutto dell'albero di Amla, che oltre alle proprietà summenzionate in riferimento alla tipologia Pitta, possiede anche un potere purificante idoneo a ridurre l'eccessiva oleosità del fusto.
- E' possibile trarre giovamento anche utilizzando un impacco pre-shampoo con la polvere di Nagar motha, pianta dalle spiccate proprietà riequilibranti che permette, grazie alla sua proprietà adattogena, sia di stimolare la produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee che di contrastarla mediante la sua azione inibitoria.
Ripristinare l'equilibrio naturale dei Tridosha è fondamentale per ottenere una chioma da sogno: sana,forte, splendente e della consistenza della seta. Per poterlo ottenere bisogna procedere non solo con interventi mirati e diretti alla struttura esterna del fusto pilifero ma anche intraprendere azioni volte ad apportare opportune modifiche al proprio stile di vita che comprendano: un programma nutrizionale che sia in grado di fornire all'organismo i microelementi necessari al suo corretto funzionamento, del regolare movimento fisico che permetta di mantenere attiva la circolazione sanguigna e la riduzione, per quanto sia possibile, di eventuali fonti stressogene.
Claudia Tartaglia, nata a Treviso nel 1982, consegue la laurea in Scienze Giuridiche presso la facoltà di Giurisprudenza di Padova. Ha deciso di dare una svolta alla sua vita abbandonando l'attività di consulente giuridico per dedicarsi alla sua grande passione: la medicina non convenzionale e la sua divulgazione. Attualmente esperta in alimentazione naturale, erboristeria, oligoterapia, aromaterapia, tecniche di autoguarigione e rilassamento; diplomanda in Naturopatia.