Cordyceps e Ginko Biloba: due super alimenti in sinergia per la nostra salute
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Redazione - Scienza e Conoscenza - 14/12/2017
Il Cordyceps sinensis, fungo di origini tibetane che cresce ad altezze proibitive, è ancora poco conosciuto ma viene oggi definito come un super alimento alla luce della quantità e qualità di sostanze che contiene. Si tratta di sostanze importanti biologicamente, fisiologicamente e dal punto di vista nutrizionale, le quali forniscono a questo fungo molteplici virtù per la nostra salute e per il nostro benessere. Contiene tutti gli aminoacidi essenziali, le vitamine E, K, B1, B2 , B12, oligosaccaridi, polisaccaridi, proteine, steroli, macro e micro nutrienti (nello specifico K, Na, Ca, Mg, Fe, Cu, Mn, Zn, Pi, Se, Al, Si, Ni, Sr, Ti, Cr, Ga, V e Zr). Tra i componenti bioattivi più importanti troviamo Beta-Glucani, Beta-Mannani, Polisaccaridi, Acido Cordicepico e la CORDICEPINA, un derivato del nucleoside adenosina dalla quale differisce per la mancanza di un atomo di ossigeno in posizione 3’ del ribosio ritenuto il più importante componente attivo dal punto di vista terapeutico. Inoltre il Cordyceps è ricco di Beta-Glucani e polisaccaridi riconosciuti di ausilio in molte terapie. I polisaccaridi nello specifico sono lunghe catene di zuccheri con all’interno numerose sezioni di ossigeno e, quando scomposti dall’organismo, le molecole di ossigeno vengono rilasciate e assorbite a livello cellulare. Oramai è noto a tutti come molte patologie degenerativie riescano difficilmente a sopravvivere in un ambiente ricco di ossigeno e che, contrariamente in un ambiente povero di ossigeno, l’organismo si ritrova nelle condizioni di innesco di molte patologie sia degenerative (disordini immunitari, cardiologici, diabete) che virali.
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Il Ginko Biloba
È indubbiamente importante e fondamentale riuscire a fornire al nostro organismo quanta più possibile disponibilità di ossigeno a livello cellulare e metabolico. Se il Cordyceps è un valido aiuto a livello cellulare per contribuire ad aumentare i livelli d’ossigeno, il Gingko Biloba contribuisce a ossigenare e nutrire meglio muscoli e tessuti, con benefici sull’irrorazione sanguigna, specialmente a livello cerebrale, facilitando la distribuzione di ossigeno e glucosio proprio nel cervello, con conseguente aumento di concentrazione, reattività mentale, acuità mentale e facoltà cognitive. Questa pianta ha una curiosità: la capacità di aiutare a proteggere il nostro cervello la porta già nel nome, infatti si chiama biloba perché le sue foglie sono bilobate ,ossia suddivise in due lobi, proprio come il cervello ed anche il profilo e le nervature ricordano la forma e la disposizione delle fibre nel cervelletto. Inoltre è un ottimo fluidificante del sangue in quanto tende a diminuirne la viscosità e questo la rende utile nella prevenzione di trombi e infarti.
Altra caratteristica è quella di bloccare la perossidazione lipidica implicata nell’aggregazione piastrinica per via dei terpeni contenuti nelle foglie, andando cosi a inibire il PAF (fattore di attivazione delle pistrine) e prevenendo la formazione di trombi. Nel contempo tende a diminuire la permeabilità capillare e a migliorare l’irrorazione dei tessuti. In questa pianta sono anche importanti le concentrazioni di polifenoli e flavonoidi, i quali agendo sulle pareti delle membrane cellulari tendono a stabilizzarle e inibire la formazione di radicali liberi.
Cordyceps e Ginko: perché usarli insieme?
Ed ecco il primo legame interessante a livello cellulare tra Gingko e Cordyceps: uno aumenta la disponibilità di ossigeno l’altro migliora la permeabilità delle membrane contribuendo a ridurre la formazione di radicali liberi. Altro legame importante: se da una parte il Cordyceps è considerato da sempre tonico per i polmoni, come dimostrato da vari studi scientifici, perché tende a migliorare la quantità di ossigeno assimilabile soprattutto in casi di bronchite e asma cronica, il Ginkgo, dall’altra parte, essendo vasodilatatore per le arterie e vasocostrittore nelle vene risulta utile e consigliato negli attacchi d’asma e nelle problematiche allergiche. Per facilitarne l’assorbimento può risultare giusto abbinarli alla vitamina C.