Cambiare la sfera interiore
Bruce Lipton - 01/01/2016
Tratto dal libro di Bruce Lipton e Steve Bhaerman Evoluzione Spontanea (Macro Edizioni, 2011).
Negli ultimi due secoli la ricerca di libertà da parte della civiltà ha permeato la storia del mondo, e in particolare quella dell’America. Durante questo periodo, i cittadini della società occidentale hanno acquisito una libertà senza precedenti di viaggiare, di fare esperienza, di esplorare e di imparare.
Adesso si sta evolvendo un diverso tipo di libertà. Questa volta è una libertà più interna che esterna, più al cuore dell’evoluzione dell’umanità. È libertà dalla limitante e indesiderata programmazione subconscia.
La nuova scienza sta riecheggiando l’antica verità che la mente umana è la prigione ultima. Programmati nel campo informazionale della mente vivono dei comportamenti che ci legano e ci reprimono come manette e catene. Come il cucciolo di elefante che impara erroneamente di non poter spezzare il laccio che lo lega, anche noi spesso siamo legati nei “no”, una matrice di credenze negative che ci fanno pensare di essere incapaci di realizzare i nostri sogni o compiere il nostro destino.
Molte persone cercano la libertà personale divorando coscientemente e diligentemente un libro di self-help (o auto-aiuto) dopo l’altro, soltanto per sentirsi più scoraggiati e privi di risorse. In qualche modo le grandi idee sulla carta troppo spesso non riescono a materializzarsi nella vita. Il problema si ricollega al fatto che, anche se i contenuti del libro sono letti e compresi dalla mente conscia, raramente le informazione si integrano nei programmi di controllo del comportamento preesistenti nel subconscio o li modificano. Che cosa possiamo fare a questo proposito?
Il primo passo immensamente liberatore consiste nel capire davvero che ciascuno di noi, indipendentemente da quanto spiritualmente evoluti immaginiamo di essere, agisce attraverso comportamenti ombra ampiamente invisibili. Considerate il numero di guru, politici e autoproclamati guardiani morali che sono stati letteralmente colti con i pantaloni abbassati. Il percorso di apprendimento più evidente per noi non consiste nel fare di quelle persone delle canaglie o delle vittime, ma nell’approfittare dell’opportunità per coltivare l’umiltà e il perdono. Quando capiamo in quale misura il nostro comportamento è inconsciamente controllato dalle credenze altrui, ciascuno di noi può legittimamente essere liberato dalle catene dell’accusa e della vergogna.
Un altro passo è quello di assumersi la responsabilità delle storie della nostra vita. Negando la responsabilità per la nostra partecipazione legittimiamo
il vittimismo, il quale, per definizione, trasforma la nostra situazione in una condizione d’impotenza. Soltanto assumendoci la responsabilità abbiamo effettivamente una opportunità di coltivare processi e pratiche che ci daranno il potere di rispondere diversamente quando ci ritroveremo in situazioni stressanti già vissute. Il successo della vita è basato sulla capacità di guidare le nostre azioni con decisioni consapevoli invece di attivare comportamenti subconsci preprogrammati e reattivi.
Chi è alla ricerca del controllo sulla propria vita trova sostegno ai propri sforzi dalle risorse antiche e moderne allo stesso tempo. Anche se una esplorazione approfondita dei processi che ci consentono di gestire consapevolmente la nostra vita va al di là del tema di questo libro, noi riteniamo che la via del cambiamento implichi perlomeno tre elementi fondamentali: l’intenzione, la scelta e la pratica.
Intenzione: l’intenzione costituisce una grande dichiarazione di proposito e direzione. Come dice il vecchio adagio: «Se non sapete dove state andando, è probabile che finirete proprio là». Nel caso della nostra evoluzione personale, una intenzione adeguata sarebbe quella d’intessere i nostri talenti, amori e missioni per sostenere il nuovo organismo di farfalla emergente. Gli insegnanti spirituali antichi e moderni riconoscono collettivamente che il fatto di stabilire una intenzione attira a noi nuove esperienze come una calamita.
Se la necessità è madre dell’inventiva, è assai verosimile che l’intenzione ne sia il padre.
Scelta: stabilire delle intenzioni può mettere in moto le cose sul piano del subconscio, ma per un autentico cambiamento, le intenzioni devono anche riflettersi nelle nostre scelte consapevoli quotidiane. Accettando le implicazioni contenute in Evoluzione spontanea, ossia che siamo tutti anime cellulari in un super-organismo chiamato umanità, dobbiamo chiederci: «Quali scelte quotidiane posso personalmente fare per rinforzare questa visione emergente del mondo?». Per alcuni la risposta può significare cambiare carriera; per altri coltivare un giardino o compiere un’azione gentile ogni giorno. Ogni scelta individuale sarà unica e rappresenterà la forma più elevata di espressione personale in questi tempi di trasformazione.
Pratica: come abbiamo suggerito in precedenza, il Paradiso non è una destinazione ma una pratica. Per facilitare la nostra maturazione da figli bambini di Dio a figli adulti di Dio, possiamo impegnarci in pratiche ed esercizi che creano congruenza tra il nostro sé interiore e la nostra espressione esteriore. Noi possiamo sostenere la nostra evoluzione selezionando una pratica o un processo che armonizzi il mondo esterno con il nostro benessere interno.
Tratto dal libro di Bruce Lipton e Steve Bhaerman Evoluzione Spontanea (Macro Edizioni, 2011).