Che cos'è l'attivismo quantico? Ce lo racconta il fisico e ricercatore spirituale Amit Goswami
Consapevolezza e Spiritualità
Consapevolezza e Spiritualità
Verso una visione olistica dell'uomo, i nuovi metodi che non includono solamente la cura della patologia ma anche la dimensione energetica della persona. Leggi insieme a noi in questa intervista al professor Amit Goswami e scopri tutte le nuove possibilità dell'attivismo quantico
Carmen Di Muro - 04/12/2018
Oggigiorno, la convergenza tra spiritualità e nuova fisica sta spostando il mondo della medicina da una visione meccanicistica dell’uomo a una visione olistica, in cui il concetto di cura include oltre alla classica concezione riparativa, centrata sulla patologia, anche la dimensione energetica della persona, la quale non è più considerata come un’entità separata dal mondo e dagli altri, ma un soggetto agente nella creazione della realtà manifesta. Dentro ogni uomo c’è un potere creativo che alberga nella profondità dell’essere, un filo diretto con un “campo unificato di coscienza” che intesse le trame della sfera individuale e che diviene strumento indispensabile per segnare la realtà circostante, in uno scenario di partecipazione fattiva ed attiva.
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Questo il presupposto di partenza che ha visto germogliare nel panorama nazionale l’Attivismo Quantico Europeo (A.Q.E.), l’Associazione Scientifica diretta dal dottor Gioacchino Pagliaro, psicologo e psicoterapeuta, direttore della UOC di Psicologia Ospedaliera nel Dipartimento Oncologico della AUSL di Bologna che – in linea al Center for Quantum Activism fondato in U.S.A. dal professor Amit Goswami, prestigioso scienziato e fisico quantistico di fama mondiale – promuove una visione olistica dell’uomo e della vita dove il ruolo della mente non locale, l’azione creatrice dell’intenzionalità nei processi quantistici di guarigione e le medicine complementari rappresentano un eccezionale arricchimento nell'azione di cura. Al professor Goswami e al dottotr Pagliaro si deve il grande merito di diffondere con coraggio questa nuova consapevolezza, una luce di conoscenza che attraverso le più recenti teorie ed acquisizioni scientifiche segna un cammino che a piccoli passi può condurre a risultati straordinari. Abbiamo avuto il piacere e l’onore di incontrarli entrambi di persona nel corso di uno straordinario evento organizzato da Attivismo Quantico Europeo tenutosi a Bologna lo scorso luglio, occasione in cui abbiamo raccolto le loro testimonianze in questa intervista doppia in esclusiva per «Scienza e Conoscenza».
Professor Goswami, lei è fautore della “Scienza della Coscienza”, quali sono le basi e i presupposti epistemologici di questo approccio?
La nuova scienza nasce dagli esperimenti di Alan Aspect e di altri scienziati e teorici che nel 1982 hanno dimostrato la comunicazione senza segnale, non locale tra oggetti quantici. Prima di questi esperimenti l’idea dell’esistenza di due domini della realtà era qualcosa ancora da dimostrare. La teoria quantistica e la matematica quantistica ci dicono che gli oggetti sono costituiti da onde di possibilità e non risiedono nel dominio dello spazio e del tempo, ma in uno del tutto nuovo chiamato “delle potenzialità”. La sfida era quella di poter dimostrare l’esistenza di questi domini a livello sperimentale. Fu poi Aspect a documentare l’esistenza di questo “campo” in cui la comunicazione è istantanea. Ciò significa che questo è un dominio di Unità, e ulteriori dettagli che sono stati poi aggiunti a queste ricerche hanno comprovato che questa unitarietà proviene dalla coscienza, un dominio di possibilità a cui tutti gli esseri umani appartengono.
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Professor Goswami, quando è stata creata e come nasce l’idea dell’Attivismo Quantico? Ma soprattutto quali contributi tangibili ha generato?
L’idea dell’Attivismo Quantico mi è venuta mentre mi stavo dedicando a un libro che cercava di dimostrare l’esistenza di Dio. Era il 2007/08 circa e lavorando a questa idea ho trovato una mia definizione. Questo tipo di attivismo non poteva essere legato solo al cambiamento della società, ma doveva avvenire in congiunzione e in sintonia con i tratti specifici del carattere. Quindi un attivista quantico deve usare i principi della fisica quantistica per cambiare sé stesso e il mondo allo stesso tempo. E questo è molto simile all’idea di Ghandi che diceva “siate il cambiamento che volete vedere”. Non a caso, l’Attivismo Quantico ha generato fin ad ora nuovi modelli economici, politici, partecipativi e anche nuove idee per quanto riguarda l’ambito sanitario e dell’istruzione.