Che cos'è la coscienza?
Vittorio Marchi - 01/01/2016
Tratto da The Quantum Activist - DVD (Macroticonzero, 2011).
La coscienza è la coscienza universale, il fondamento di tutta l’esistenza, in congruenza con quello che hanno affermato da millenni molti saggi del misticismo orientale.
Tutto ed ogni cosa è coscienza, materiale, immateriale, vivente ed intelligente, senza possibilità di separazione tra inerte e organico. E non si tratta quindi solo di quel “fattore” (misterioso) che da Amit Goswami è considerato come il precursore della fisicità. Cioè l’”implicito” di David Bohm.
La verità è che la realtà del mondo naturale, che credevamo solida ed intangibile, ha perso ormai tutta la sua consistenza materiale in cui credevamo, per trasformarsi in una pura e semplice sostanza pensante (Spazio Pensante). Ed è diventata ciò che la fisica quantistica chiama oggi con il nome di “informazione”: un campo di pensiero universale, interamente intelligente.
Nel 1944 Max Planck la chiamò “matrice energetica”, o sostanza da cui tutto ha origine. Per rendere l’idea, egli, padre della fisica quantistica, diceva che ogni particella ha un confine indistinto, la cui sostenibilità è dovuta solo all’apparente rigidità della sua solidità.
La spiritualità, invece, è la manifestazione dello “Spirito”, l’ingrediente più essenziale e totalizzante di tutto ciò che esiste e che noi chiamiamo Universo o “Pensiero Vivente”. L’ implicazione di questa nuova scoperta è sconvolgente. Si tratta di ciò che abbiamo appena finito di chiarire sopra: la coscienza che osserva... se stessa. Una compartecipazione congiunta e reversibile di Osservatore (figlio) e Osservato (padre). Come è stato effettivamente, spiritualmente e... “quantisticamente” testimoniato circa 2.000 anni fa con l’affermazione: “Io ed il Padre siamo UNO”.
VITTORIO MARCHI
Insegnante di Fisica e ricercatore, è nato a Roma il 30 luglio 1938. Negli anni della sua maturità, 1968, ha conosciuto l’ingegnere compagno di stanza e di studi di Enrico Fermi, alla Normale di Pisa. È stata la svolta della sua vita, il cui “cursus honorum” ha preso una direzione extra-accademica. Egli è stato infatti spettatore di fenomeni che lo hanno reso responsabile dello sviluppo, della diffusione e della comunicazione delle potenzialità della macchina umana; capacità che sono di gran lunga superiori a quelle delle macchine, pur fantastiche, dell’attuale tecnologia moderna. Da molti anni ha orientato i suoi studi e le sue indagini scientifiche verso il tema dello spirito, oggetto di discussione delle sue numerose pubblicazioni e dei suoi frequenti incontri con autorevoli personalità del mondo delle scienze e della cultura. Tra i suoi diversi scritti si segnalano L’Uno detto Dio, La Scienza dell’Uno e Mirjel, il Meraviglioso Uno.