Gregg Braden: la Coerenza del Cuore
Elsa Masetti - 01/01/2016
Gregg Braden ci insegna i tre passi per riconoscere, potenziare e creare la Coerenza del Cuore...
Leggi l'intervista completa a Gregg Braden su Scienza e Conoscenza 43!
Gregg sei un esperto in quella che viene chiamata coerenza del cuore. Vuoi ricordare ai nostri lettori di che cosa si tratta e come aiutare un'esperienza di coerenza nella vita quotidiana senza particolari accorgimenti tecnologici? Ci sono tecniche semplici o esercizi?
Queste sono tre domande in una! Cominciamo dalla base: la coerenza del cuore, tecnicamente è chiamata "coerenza cuore-cervello". La scienza sa che in ogni momento, di ogni giorno, c’è una conversazione tra il nostro cuore e il cervello, c’è uno scambio di energia. Ci hanno insegnato che il cervello è l’organo maestro del nostro corpo: il cervello rilascia sostanze chimiche nell’organismo, che determinano la nostra salute, la condizione del sistema immunitario e cose simili. Ed è vero che lo fa, ma quello che di nuovo, ora, sappiamo è che riceve le istruzioni dal cuore. Così il cervello può solo rilasciare ciò che il cuore comanda.
E questo è molto interessante perché la nostra stessa scienza cerebrale ci riporta al potere del cuore umano per creare una vita migliore, un mondo migliore, una salute migliore e questo è ciò che connette la scienza di oggi con la saggezza del passato, con la saggezza dei nostri antenati, perché essi non ci hanno parlato dal punto di vista scientifico ma ci hanno detto in modo molto chiaro che il cuore è la chiave, l’organo maestro del nostro corpo. Ora sappiamo che è la qualità della conversazione tra cuore e cervello che determina la nostra salute, la risposta dell’organismo, la condizione del sistema immunitario, la longevità. Sappiamo inoltre che l’effetto del cuore umano si espande ben oltre il corpo individuale, nel campo magnetico della terra che connette e sostiene le nostre vite. Questa è una scoperta enorme per la scienza perché dice agli scienziati che siamo un organismo universale, siamo tutti connessi gli uni agli altri e fare esperienza della coerenza cuore-cervello non è benefico solo per il corpo, ma per l’intero pianeta. Essa influenza il campo al quale sono connessi tutti i nostri leaders nel prendere le loro decisioni di guerra e di pace, influenza il campo di tutte le grandi compagnie, delle società.
L’esperienza dell’11 settembre 2001 ha definitivamente insegnato agli scienziati quanto grande tale legame sia: migliaia e migliaia di persone erano "nel cuore" rispondendo agli avvenimenti soverchianti di quel momento e gli scienziati hanno potuto vedere che quella risposta è un rinforzante che accresce il campo magnetico della terra. Il campo magnetico della terra risponde alle emozioni umane.
Come creiamo, dunque, questa esperienza di coerenza? La scienza sta sviluppando degli strumenti, dei dispositivi tecnologici in grado di confermare quando siamo in questo spazio di coerenza. La tradizione spirituale, quella dei nativi, tuttavia, non ha mai usato tali strumenti e comunque era capace di realizzare la stessa cosa.
L’hanno fatto essenzialmente attraverso passi molti semplici. Passo primo: muoviamo la nostra consapevolezza dalla mente al cuore. Una delle tecniche per fare questo è toccare il centro del cuore, nel petto, usando la punta delle dita e stando in quella sensazione spostiamo la consapevolezza dalla mente al cuore. Questo è il primo stadio: spostarsi sul centro del cuore.
Il secondo passo: sentire il sentimento, che chiamiamo emozione positiva, come se stesse arrivando dal nostro cuore, dal luogo della sensazione. Le più effettive tra queste emozioni sono quei sentimenti che hanno il nome di apprezzamento, gratitudine, compassione.
Questi sentimenti sono il nocciolo condiviso da molte delle nostre più rispettate tradizioni spirituali ed è anche l’esperienza che la scienza ha confermato, l’opportunità di creare quest’alta qualità di effetto dentro il nostro corpo. Il terzo passo è: visto che siamo umani con la capacità di creare focus e essere consapevoli, se possiamo respirare come se il respiro venisse dal nostro cuore piuttosto che dal naso o dalla bocca, questo amplifica l’esperienza. In questi semplici passi, entrambe, la scienza e la saggezza indigena del nostro passato, ci dicono che possiamo muoverci velocemente e con efficacia verso il cuore, che possiamo innescare la conversazione ottimale tra il cuore e il cervello alfine di rilasciare una chimica nel nostro corpo in grado di curarlo e dare a noi stessi la forza per essere d’aiuto alle altre persone. L’esperienza può oltrepassare il corpo, fino al campo ampio che collega le nostre vite sulla terra. E la bellezza di tutto questo è che non abbiamo necessità di saperlo, semplicemente basta seguire le indicazioni delle nostre riverite tradizioni spirituali. È fondamentale trovare il modo di creare le esperienze di base attribuite al cuore (apprezzamento, compassione, gratitudine) in alcuni momenti della nostra vita e della nostra giornata.
Quindi, alla fine, come creare un mondo basato sul cuore e prima ancora – direi – una individualità di cuore?
Questo è uno dei grandi misteri della scienza e la frontiera verso cui la scienza ci condurrà: è il potere del cuore nel regolare l’esperienza del corpo e del nostro mondo. L’emozione è un’esperienza basata sul cuore che influenza il corpo. La qualità delle nostre emozioni è ciò che determina il segnale che il nostro cuore manda al cervello. Che cosa voglio dire con questo? Se l’emozione nel nostro cuore è quella di chi si sente intuitivamente in un mondo che è sicuro – se abbiamo un senso di benessere – se ci sentiamo felici e al sicuro – essere al sicuro è qui un fatto importante – allora le condizioni del nostro cuore inviano un certo tipo di segnale e il cervello rilascia una chimica che afferma la vita. Sentendosi al sicuro il nostro sistema immunitario si rafforza, il nostro sistema ormonale e circolatorio s’irrobustisce, sembriamo più giovani, ci sentiamo davvero bene.
D'altro canto se sentiamo di vivere in un mondo che fa paura, minaccioso, che non è sicuro, e ci troviamo ad essere spaventati, sul chi va là – sempre preoccupati da dove arrivano i soldi o dall’infedeltà del nostro partner – e proviamo rabbia, furore, gelosia, queste sono emozioni molto diverse e inviano segnali di altro tipo al cervello. Allora esso rilascia ben altra chimica nel corpo. E se il cervello rilascia alti livelli di cortisolo nel corpo, lo stress aumenta, la persona invecchia più velocemente, il suo sistema immunitario diventa più debole. Questo è interessante perché le emozioni sono spesso collegate a quello che pensiamo e questo è uno specchio neuro-scientifico per il cervello. Quando pensiamo, quando la nostra percezione ci dice che qualcosa è pericoloso, che viviamo in un mondo che non è sicuro, quella è una parte dell’esperienza e l’intuizione del nostro cuore è l’altra parte. Stiamo imparando, come scienza, la relazione tra i nostri pensieri, la mente, le emozioni, il cuore, l’intuizione, il sentimento di pancia, la percezione cerebrale.
Se entriamo nel nucleo profondo delle nostre più rispettate tradizioni spirituali, questo è precisamente quello che ci suggeriscono. Esse suggeriscono come riconoscere la differenza tra la paura dettata dai pensieri e l’intuizione del cuore, sia quando siamo in un mondo dove ci sentiamo sicuri piuttosto che in un altro dove ci sentiamo insicuri, e, più importante di tutto, come possiamo padroneggiare quell’esperienza, come conoscere a fondo l’emozione, i pensieri, in modo da non essere schiavi della nostra paura.
Leggi L'intervista completa a Gregg Braden su Scienza e Conoscenza 43!