Un viaggio verso la Consapevolezza
Carlo Dorofatti - 01/01/2016
Nel tuo libro Anima e Realtà accosti l’indagine magico-esoterica, ovvero del profondo del nostro animo, non solo all’indagine delle dimensioni trascendenti, ma all’indagine del nostro passato. Puoi guidarci in un approfondimento di questa interpretazione dell’archeo-astronomia ed eventualmente dell’ipotesi di una realtà extraterrestre?
Prima parliamo dell’ipotesi terrestre. Poco tempo fa ho ricevuto queste domande via email:
Ma perché dovremmo studiare queste cose?
Perché fare ricerca e cercare l’esperienza di tutto questo?
Ebbene, mettiamola così: se ci pensate bene è perché tutto, assolutamente tutto, la nostra storia individuale e quella collettiva, il comportamento nostro e di tutta l’umanità, le scelte, le attitudini, le azioni, il bene e il male, ciò che muove i nostri propositi e quelli delle masse, ciò che muove la storia, i retroscena, i perché, tutto, in prima ed in ultima analisi dipende dalla nostra mente, dai nostri pensieri, dalle nostre congetture, idee, credenze, ideologie. Se vuoi capire te stesso e il mondo, la tua indagine non può che essere radicale: psicologica, filosofica, ovvero umanista o, meglio, in definitiva, spirituale. Ecco perché non può che essere così profondo il discorso ed ecco perché la mia ricerca e la mia condivisione cerca di essere altrettanto radicale e, inevitabilmente, metafisica.
Dalla fisica alla metafisica quindi, perchè le ipotesi moderne, di alcuni scienziati (e non piú del mondo della “new age”), sembrano allinearsi con quel sapere antico, esoterico, che da sempre accompagna l’uomo nella sua indagine della realtá. Un sapere sotterraneo, misterioso, nascosto soprattutto dove l’uomo é meno abituato a cercare: dentro se stesso.
Per quanto riguarda invece la cosiddetta “ipotesi extraterrestre” non dice niente di nuovo rispetto a ciò che si evince studiando le tradizioni esoteriche di tutti i tempi e di tutti popoli: dai Veda alla Teosofia, dallo sciamanesimo dei popoli nativi alla neo-gnosi psichedelica, dai saperi dell’antico Egitto, o forse di Atlantide o di Lemuria, ai misteri templari e massonici, dalla mistica religiosa alla moderna mistica dei fisici e degli scienziati. Anzi, è stato proprio Crowley a intuire e ad accostare, forse per primo in epoca moderna, il discorso magico con il discorso alieno.
Partendo dalla conoscenza e dall’interpretazione degli antichi miti, comparandoli tra loro ed osservando le stupefacenti similitudini tra popoli e culture cosí diversi nel tempo e nello spazio, si aprono almeno un paio di vie:
1. la via archeologica, ovvero quella della moderna paleoastronautica, dell’antropologia del sacro, dell’archeologia misteriosa e dei sincretismi tra nuova storia e nuova fisica, quindi siamo nel filone scientifico e para-scientifico, che si spinge ai suoi estremi con l’ufologia e l’esopolitica, e...
2. una via diversa, che si muove su un terreno che, anche se si tenta di far convergere in qualche modo con quello scientifico, resta di fatto un approccio diverso, non necessariamente elusivo rispetto alla scienza ortodossa, ma fondato su percorsi del tutto alternativi: mi riferisco al soprannaturale, allo psichismo, al contattismo, a sistemi di indagine supportati da una sensibilitá e da una logica diversa, dove l’essere umano puó contare su strumenti “non convenzionali”, sensi interiori e facoltá misteriose, che tuttavia tutti possono imparare a ritrovare dentro di sé.
Io penso che sia giunto il tempo di superare queste classificazioni e queste alternative, restituendo al Sapere quel respiro cosmico e totalizzante di un tempo.
I misteri del passato, la crisi del presente, l’attesa di un futuro che vogliamo diverso, che sentiamo dovrá essere diverso, conduce tutti quanti noi all’opportunitá se non alla necessitá di elevarci ad un livello superiore, o se vogliamo di sprofondare senza aura negli abissi della nostra anima.
Abbiamo bisogno di una via olistica, una via spirituale che effettivamente oggi possiamo percorrere con maggiore consapevolezza e intelligenza, una via che dalla conoscenza ci conduca alla coscienza: alla coscienza di un sapere da ritrovare nel passato, come chiave di lettura del presente e del futuro possibile.
Questa è la conclusione che ho proposto in un mio intervento al convegno a Dubai “The origin of civilisation”, nel 2010.
Durante convegni come questo, non si dice mai chiaramente, ma si lascia intendere, che c’é dell’altro, che i conti non tornano. Non si parla di extraterrestri e non si crede agli UFO, eppure tra le righe a tutti quanti rimane il gusto di pensare:
- che la nostra orgine può non essere terrestre,
- che siamo stati forse creati o che per lo meno può esservi un’interferenza non terrestre durante la nostra creazione o evoluzione;
- che i miti e le religioni di ogni tempo hanno attribuito a questa interferenza connotati divini e valori spirituali;
- che i grandi misteri archeologici potrebbero essere risolti ammettendo l’esistenza di civiltá antiche tecnologicamente avanzate, le quali erano forse le avanguardie di civiltá stellari e di energie superiori, nelle quali ritrovare non solo la nostra origine divina e umana, ma anche il filo conduttore della nostra vera storia, della nostra coscienza perduta e della nostra evoluzione possibile.
Ebbene mi prendo io volentieri la responsabilitá di usare chiaramente questi termini e di affermare che tutto questo non é fantascienza e che, comunque la si voglia pensare, non é qualcosa di inutile: che Atlantide e gli UFO siano realtá storica o un mito moderno non ha poi molta importanza se sono in grado di ispirare una ricerca che piú facilmente possa aprire la nostra mente, e guidarci alla scoperta non giá di una storia piuttosto che di un’altra, dell’universo o dell’atomo, ma di noi stessi.
Uno sguardo alle nuove scoperte della scienza e della fisica
Ricordiamo che oggi, la moderna fisica mette in discussione il fatto che l’universo come noi lo vediamo e lo concepiamo esista.
Si mettono in discussione il concetto di spazio e di tempo, si parla di universo pluridimensionale e di porte su realtá tra loro parallele e di realtá virtuale della materia...
Il fatto é che noi non lo sappiamo nemmeno come é fatto l’universo, per cui porsi il problema se esitono gli alieni é porsi un falso probelma: non sappiamo neanche se esistiamo noi!
Non sappiamo cos’é la realtá per cui perfino sapere se ci sono altri pianeti abitati é un falso problema, perché fintanto che non siamo ben consci di come l’universo é fatto non possiamo fare altro che applicare le nostre logiche limitate ad una fenomenologia che di per sé é estramamente piú vasta e multi-dimensionale.
L’approccio al problema di entità extraterrestri dovrebbe essere non tanto quello di darsi tante risposte, ma quello di porsi le domande giuste.
Ecco: abbiamo bisogno di nuove domande, piú attinenti al concetto di realtá che non alle apparenze.
Finché non sappiamo cosa siamo, cos’é la nostra coscienza, non potremo accedere a chiavi di lettura piú evolute.
Alla domanda: Allora cosa sono gli ufo? Io rispondo: non lo so, e non lo voglio sapere in questi termini, non mi interessa perché qualunque riposta sarebbe una risposta parziale. Dobbiamo invece sapere come funzionano le cose, e come funziona il notro rapporto con le realtá di altro tipo.
L’universo é un prodotto della nostra coscienza ed una proiezione dei nostri sensi: siamo un tutt’uno con l’assoluto che, per qualche ragione, si articola in diverse frequenze di energia e di coscienza che entrano tra loro in relazione creando, nel nostro caso, una realtá apparentemente tridimensionale orientata in un tempo unidirezionale che costituisce il nostro piano di esistenza.
Noi diamo forma ad energie e forze che in qualche modo e per qualche ragione interferiscono con il nostro piano di realtá e che vengono rivestite con immagini compatibili con il nostro modo di pensare, le nostre superstizioni, le nostre aspettative religiose o fantascientifiche, le nostre paure e le nostre speranze.
Siamo in pratica chiusi all’interno di un circuito sensoriale, per cui finché non impariamo a controllare questo circuito non possiamo avere la certezza assoluta che le cose siano come crediamo che sono.
Per cui fino a che punto c’é una oggettivitá in ció che noi consideriamo materiale? Di fatto il fenomeno UFO sembra proprio essere una confusione di piani, perché si mescola alla nostra realtá materiale qualcosa che potrebbe invece essere molto diverso e che diventa materiale quando gli pare, per poi ridinventare energia, scomparire o modificarsi completamente, questo soprattutto quando si cerca di inquadrarlo.
Va fatta chiarezza anche sul termine "esoterismo", un termine difficile e ambiguo: dal punto di vista antropologico, intendo una forma di approccio alla conoscenza della realtá ed ai valori del sacro in cui l’essere umano si pone in una dimensione attiva di sinergia e di controllo. A quel punto si intravede non solo con maggior chiarezza quella che potrebbe essere la realtá, sempre meno filtrata, ma anche quello che potrebbe essere il fine di tutto questo.
Io mi occupo di questo esoterismo e di soprannaturale, di ricerca spirituale e di meditazione. E con la mia presenza qui voglio sottolineare il link tra quello che la scienza dice e quello che la scienza, questa scienza, non puó ancora dire.
Ecco cosa si può intendere per magia moderna: innanzitutto l’acquisizione di una mentalità magica, di un pensiero magico che potrà tradursi in determinate applicazioni, certamente fino all’esercizio di determinati poteri che però non sono “la magia”, bensì un riflesso non essenziale. Questo nasce dal fatto che utilizziamo una minima parte del nostre facoltà, sia cerebrali che extrafisiche, e di conseguenza, potendole amplificare, possiamo raggiungere un diverso rapporto con le cose, quindi anche un diverso rapporto con le cose. Ecco dunque i poteri, che non sono niente di soprannaturale; sono qualcosa di divino, perché tutto è divino!
Se la stessa fisica quantistica e il paradigma olografico stanno ipotizzando che la realtà che ci circonda può essere intesa come qualcosa di reale, ma anche di fittizio, ovvero come un prodotto della nostra stessa coscienza consensuale, possiamo allora trovare un’armonia fra noi, il nostro interno e la realtà esterna, accedendo a nuove possibili determinazioni.
Per approfondire gli studi di Carlo Dorofatti: www.accademiaacos.it