Cosa ci impedisce di creare la realtà che desideriamo?

Nel mio lavoro (da anni accompagno le persone nel proprio processo di evoluzione) mi sono accorta che, quasi indipendentemente dalla gravità degli eventi della propria storia, ognuno di noi è immerso in un mare di sofferenza che ne genera altra.

Infatti, tra il  concepimento ed i primi due anni, ognuno sviluppa una matrice (la si potrebbe paragonare al programma di un computer) che contiene  informazioni su noi stessi, sugli altri, sulla vita. Questa matrice, fatta di credenze stabilisce i confini di quella che percepiamo come nostra realtà; quindi se per esempio un bambino sente che la madre non lo vuole (forse è rimasta incinta di un uomo che non ama) traduce questa sensazione in informazioni che possono suonare più o meno così:

• sono sbagliato

• è colpa mia se mamma soffre

• mamma rimane con papà a causa mia ma lei vorrebbe altro

• devo rimediare al danno che sto facendo

• ci penserò io a far felice mamma ecc.

In questo caso i confini della realtà personale potrebbero essere molto stretti limitando le cose belle che la persona, quel bambino divenuto adulto, si permette.

Tutti quanti diciamo, con la parte razionale della mente, che vorremmo relazioni armoniose, una salute di ferro e abbondanza materiale ma se questo non è quello che sperimentiamo significa che, ad un livello più profondo, la frequenza dei nostri sentimenti comunica qualcosa di molto diverso da quello che fingiamo di credere.

La Legge della Vita è legge e non fa eccezioni: ognuno di noi è un potente creatore e crea realtà proprio a partire dai propri reali sentimenti.

Quindi se, ad esempio, una persona si mostra al mondo come sicura e molto capace,  ma nella profondità del suo cuore si sente inadeguata e inutile manifesterà nella vita condizioni che mostrano  la verità dei suoi sentimenti.

La Vita non fa sconti, in questo caso la persona potrebbe sperimentare una relazione difficile come risposta alla sua profonda e inconscia convinzione di non meritare amore, oppure un lavoro duro e mal pagato come risposta alla sua convinzione di essere inadeguata. Tutto questo non ci permette di vivere la nostra vita pienamente!

Ognuno di noi inizia a formare un sistema articolato di Credenze che determinano le nostre strategie per sopravvivere, così, nel caso dell'esempio, il bambino cercherà di farsi amare con modalità non naturali, cioè che non rispettano quello che veramente è, nè i suoi veri bisogni. Potrebbe cercare di essere estremamente accomodante e imparare a farsi andare bene molte cose e/o situazioni che invece detesta; tutto questo allo scopo di sentirsi amato e accettato. 

In questo modo il bambino consuma molta della sua energia vitale e si costringe a rattrappirsi sempre di più dentro una struttura caratteriale che non lo rappresenta e lo porta gradualmente a rinunciare ai suoi doni e talenti naturali.  In sostanza questo è un processo di allontanamento dall' Essenza Divina che ci appartiene di diritto,  per questo ho intrapreso un percorso per guidare le persone verso una vita piena di soddisfazioni e che le porti alla propria realizzazione.

Sul mio sito latuavitapienamente.org i lettori possono trovare tanti consigli per ritrovare la strada della felicità.

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