L'energia della musica e della vibrazione per la crescita spirituale dell'uomo
Alessio Di Benedetto - 01/01/2016
Questa sarà derivata dalla potenza vibratoria presente in ogni cosa, secondo il principio universale, ben espresso da John Keely: “La forza è la materia liberata, mentre la materia non è nient’altro che la forza cristallizzata”. Tale principio ricorda l’affermazione di Göthe: “La Musica è architettura svolta, mentre l’architettura è musica pietrificata”. Ambedue le visioni sono sintetizzabili nella riflessione di Leonardo Da Vinci: “A le stesse leggi obbediscono le onde sia de l’acqua sia del suono e della luce”. La Natura è musica ad altissimo livello, è un campo vibrazionale in perpetua trasformazione, mentre la formula mostra il calcolo di una vibrazione fissa, teorica, statica.
La Musica è, infatti, “numero in movimento”, è energia digitale in permanente metamorfosi. Il Grande Iniziato Pitagora affermava che “I Numeri sono le sole reali energie viventi in questo pianeta, mentre tutto il resto non è che la loro ombra”. Noi perfezioniamo questa riflessione nel senso che LE VARIABILI OSCILLATORIE (HARMONICHE) SONO LE SOLE ENERGIE VIVENTI IN QUESTO UNIVERSO, MENTRE TUTTO IL RESTO NON È CHE LA LORO OMBRA. L’Harmonia è dunque il principio base per generare energia. Come in un nucleo atomico, la considerazione polare degli accordi musicali diviene la via maestra per comprendere l’intelligenza della materia e delle energie sottili. La triade accordale (ad es.: do – mi – sol) ricalca non a caso l’organizzazione interna del principio trinitario. L’equilibrio è un gioco continuo di forze che s’intrecciano secondo le leggi Harmonikali. Tutto ciò che si manifesta nel Cosmo ha bisogno di un polo neutro. Di qui la perfezione trinitaria, poiché due forze contrastanti, per essere stabili, hanno bisogno di un polo attrattivo comune che le organizzi in Potenziale Harmoniko. Questa legge è rinvenibile a qualsiasi livello, dalle microparticelle alle galassie.
Le forze positive e negative devono essere tenute insieme dal polo neutro, intorno al quale esse ruotano. Sono le energie centrifughe e centripete, ossia espansive e contrattive a dar luogo a quel meraviglioso gioco continuo che si definisce simmetria, proporzione, analogia harmonikale. Se prevale le forza centrifuga, la molecola cede un elettrone. A quel punto la molecola non è più la stessa, ma diviene qualcos’altro. Se, viceversa, prevale la forza centripeta, l’elettrone è assorbito nel nucleo e perde la propria identità. ATTENZIONE da qui: Il movimento che ne deriva, poiché ricerca di equilibrio, produce energia.
Si pensi a quando si divide un atomo, che fa il finimondo fino a che nel suo campo d’influenza non si riconquista l’Harmonia infranta. Per avere una minima idea della forza che può produrre il suono, iniziamo da un esperimento che ognuno di noi può realizzare in casa. Basta avere una colonnina di vetro ad. es. di circa 60 centimetri d’altezza e 12 di diametro, contenente acqua e polvere di ferro. Disponiamola su una chitarra all’altezza del foro della cassa armonica, e percuotiamo energicamente le corde. A quel punto, si vedrà la polvere di ferro salire verso la superficie dell’acqua. La forza propulsiva dell’energia fonica investe con il suo forte flusso il leggero livello vibrazionale del ferro. Quest’ultimo genera per risonanza una corrente che, accordandosi con il livello vibratorio dell’acqua, spinge la polvere di ferro verso la superficie della colonna. Queste sono alcune delle proprietà antigravitazionali e propulsive del suono a basse frequenze. Ma vediamo che cosa può succedere con vibrazioni elevatissime.
Come modello d’indagine per la produzione d’energia pulita ed illimitata, derivata dalle caratteristiche vibratorie del Cosmo, riportiamo alcune riflessioni ed esperimenti realizzati da John Worrell Keely sul finire del XIX secolo. L’idea fondamentale è in chiave musicale e si basa sul principio della risonanza. Questo lo portò a considerare la stessa energia elettrica come la risultante delle subarmoniche che provocano i modelli di diversa tensione del flusso ondulatorio. La conduttività stessa del mezzo, per essere ottimale, deve trovarsi in risonanza con le armoniche generatrici. In Musica questo è un concetto elementare. I principi comuni di risonanza tra corda e cassa armonica determinano lo stato ottimale della produzione del suono. Lo stesso accade tra la trasmissione dell’elettricità e il mezzo che la trasporta. Tale mezzo deve contenere il maggior numero di armoniche in comune con l’energia elettrica trasferita. Da qui deduciamo i diversi livelli di “superconduttività” relativa.
Da tale principio elementare e dall’esperimento della polvere di ferro su riportata, Keely derivò una sorta di modello rotatorio antigravitazionale il TREXAR. Esso si basava sul concetto dell’Harmonia dell’Ottava determinata dai numeri 1 : 2 : 3, in cui ½ esprime il rapporto musicale d’Ottava e 2/3 la quinta, che ne definisce la relazione Harmonika, o riunione degli opposti (2/3-quinta e ¾-quarta = 1/2-ottava). Il TREXAR sviluppa i vettori energetici che costituiscono la dottrina dell’Harmonia Nucleopolare dei suoni, dottrina unita al principio elettrodinamico. Su tale principio egli pensò d’innestare un sistema coassiale rotante costituito da tre metalli differenti, attraverso il quale faceva passare energia elettrica. I tre metalli – dall’esterno verso l’interno –erano oro, platino e argento che, secondo le loro diverse armoniche di risonanza con il segnale elettrico, producevano elevate disparità di potenziale. Egli puntualizzava che l’oro ha carattere espansivo, l’argento ricettivo e il platino nucleopolare. Il platino faceva, pertanto, da polo alla forza centrifuga dell’oro e centripeta dell’argento. È il contrasto di risonanza, insieme con le diversità di potenziale vibratorio tra la forza centrifuga dell’oro e quella centripeta dell’argento, a causare così una potenza radiante e rotazionale. I mezzi diversi, oltretutto, generano una sorta di accordo vibrazionale con il flusso elettromagnetico terrestre, che è trino nelle sue caratteristiche, come le triadi musicali. Il TREXAR produce un accordo nucleopolare neutro, la cui differenziazione molecolare genera un’energia simile al magnetismo, sebbene non vi sia traccia di un vero e proprio magnetismo . Esso moltiplica, in tal modo, le frequenze oscillanti dei sovraccordi e sottoaccordi mediante energie sottili in alto e lente oscillazioni in basso. Le elevatissime vibrazioni simpatiche sono prodotte dai SUONI SOMMATORI del nucleo.
I SUONI DIFFERENZIALI, dal canto loro, sono generati dal movimento delle masse metalliche, che danno corposità al campo antigravitazionale. Essi sono causati dall’attrazione negativa vibrazionale e da un cambio di campo oscillatorio periodico dei centri nucleari (neutri). Con tale sistema si realizza una rotazione vorticosa. I metalli diversi generano un’Harmonia o Sfera harmonikale che entra in vibrazione con le armoniche terrestri. Dalla loro interrelazione totale scaturisce una Rete Vibrazionale che può assumere una spinta verso l’alto o verso il basso, secondo le frequenze implicate, derivanti dalle variazioni di flusso energetico elettrico attraverso i superconduttori del motore. L’opposizione tra argento e oro è armonizzata dal platino nell’Harmonia dell’Ottava. I nodi “in risonanza simpatica” dell’argento producono vibrazioni fino a 180.000 Hz (oscillazioni per secondo). Quelli dell’oro fino a 1.620.000 Hz, mentre il platino darà luogo a frequenze nell’ordine di bilioni di vibrazioni, che arrivano ad illuminare il centro rotativo. E questo avviene se usiamo conduttori che sono “accordati” nella progressione harmonica 1 : 2 : 3, ossia a due soli nodi. Se invece impieghiamo una risonanza conduttiva che produce nove nodi (TREXNONAR), la frequenza risultante sarà talmente elevata che per scriverla - afferma Keely - avremo bisogno di un foglio lungo un miglio. Una frequenza vibratoria così elevata è in grado di far sollevare un’astronave con estrema facilità e manovrabilità. Per ottenere simili risultati basta moltiplicare per Tre l’Harmonia di riferimento del Trexar, secondo la progressione numerica 3 : 6 : 9, in cui 6/9 = 2/3 rappresenta l’intervallo che armonizza l’ottava 3/6 = ½. Si generano così proprietà antigravitazionali.