Esercizi meditativi informali di Mindfulness
Consapevolezza e Spiritualità
Consapevolezza e Spiritualità
Mariapia Borgnini - 06/03/2017
Con le pratiche di Mindfulness si raggiunge la consapevolezza di quello che succede nel corpo e nella mente nel momento presente e quando portiamo la piena consapevolezza a una qualsiasi attività quotidiana, stiamo praticando in modo informale. Ciò si diversifica dalle pratiche formali che sono più strutturate con focus di attenzione per esempio alle sensazioni del corpo, al respiro, all’ambiento sonoro, ai pensieri. In ogni caso, sia che abbiamo a che fare con pratiche formali o informali, di base resta che si tratta di pratiche e di praticare.
Con le pratiche informali si tratta di portare l’attenzione e la concentrazione ad attività che, seguendo lo stile di vita di ognuno, corrispondono ad azioni quotidiane come ad esempio fare le scale, lavarsi i denti, fare la doccia, portare a spasso il cane, mangiare, leggere, ascoltare musica…
Come portare consapevolezza nel quotidiano con la Mindfulness
Innanzitutto si tratta di scegliere un oggetto di attenzione, dopo di che intenzionalmente portiamo tutta la nostra concentrazione nel presente dell’azione. Ogni volta che ci rendiamo conto di aver vagato con la mente seguendo pensieri che non hanno a che fare con l’oggetto scelto, con gentilezza torniamo a concentrarci là dove abbiamo deciso di dirigere tutta la nostra attenzione a ciò che stiamo effettivamente facendo.
Per esempio se stiamo aspettando un autobus, piuttosto che diventare insofferenti e innervosirci, possiamo semplicemente rivolgere la nostra attenzione al nostro respiro, concentrandoci con curiosità su ciò che stiamo provando e sulle sensazioni del corpo.
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Quali sensazioni ci provengono dai piedi sull’asfalto, dai rumori provocati dai nostri passi, dal sentire l’aria sul volto?
Possiamo scoprire come la nostra agitazione si manifesti, attraverso quali pensieri, quali sensazioni nel corpo, quali umori. Non si tratta di modificare quello che proviamo, ma di integrare nel campo della nostra consapevolezza l’esperienza che stiamo vivendo, imparando a decifrare le informazioni che il corpo e la mente ci trasmettono.
Perché realizzare le pratiche informali di Mindfulness
Lo scopo delle pratiche informali è quello di fare esperienza cercando di dare senso ad attività routinarie, ma allo stesso tempo complesse. Una di queste è mangiare. Di nuovo possiamo acquisire maggiore consapevolezza nel riconoscere i sapori, nel descrivere la consistenza del cibo, nel sentire il viaggio di un boccone verso lo stomaco, nell’isolare i pensieri che vengono a interrompere l’attenzione. Gustare il cibo, fare attenzione a quando si è sazi, capire che si sta mangiando e non che ci si sta sfamando è una grande conquista!
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Nelle pratiche informali si tratta in definitiva di attivare un osservatorio e applicarsi con regolarità. Da bambini è piuttosto naturale ricominciare più volte un gioco, per esempio quando calpestavamo una linea che non dovevamo calpestare, o quando cadeva a terra una palla che non doveva cadere. Succede lo stesso con gli esercizi di Mindfulness informali: quando ci accorgiamo che la mente prende a vagare e ci siamo distratti, è opportuno fare tabula rasa e ricominciare. E come nel gioco la ripetizione ci permette di diventare più abili. Una pratica regolare ci permette di raggiungere livelli di attenzione più profondi e a percepire sensazioni corporee sempre più fini.
È possibile vivere la giornata con l’intenzione di essere presenti e dedicare l’attenzione a ciò che sta avvenendo nel preciso momento in cui stiamo vivendo.
Si tratta di diventare più consapevoli di dove sia la nostra attenzione in ogni momento. Possiamo fermarci un momento e pensare alla nostra giornata e alle attività che la caratterizzano, scegliendo delle attività che vorremmo utilizzare come momenti di esercizi meditativi informali impegnandoci a svolgerli in modo consapevole giorno dopo giorno.
Ringraziamo Mariapia Borgnini del network di professionisti olistici (Phedros), psicopedagogista, autrice di numerosi libri ed istruttrice Mindfulness-based presso l’Associazione Italiana Mindfulness per il suo contributo.