Lo stress che fa bene
Filippo Falzoni Gallerani - 01/01/2016
Il Tao non è quel che l'uomo desidera egoisticamente, ma il corso in cui si trova anch'egli a scorrere, e se rispetta l'evolversi naturale non ha alcun bisogno di pensare a cosa deve fare, piuttosto si lascia agire da atti spontanei. I Taoisti non hanno scopi prefissati, ma solo mete fluide cui tendono spontaneamente, le quali sono in accordo con la Via a tal punto da riuscire ad essere consapevoli dei fattori rilevanti per realizzare un'azione in armonia con il cosmo. L'azione risulta spontanea ed efficace soltanto se è presente quell'assenza di scopi che si traduce in vuoto. Il vuoto è, infatti, una delle condizioni necessarie per poter praticare il wu wei; lasciare agire il vuoto significa purificare lo specchio della mente da tutte le motivazioni intenzionali che mirano sempre all'ottenimento di qualcosa. Nel momento in cui svanisce l'idea di ottenere (o di evitare) e si realizza un vuoto di finalità, l'intervento di chi agisce è minimo e senza tensioni che sbilancino l'esecuzione.
Il wu wei equivale quindi alla capacità di vivere in accordo con il Tao; possedere la Via significa interagire senza sforzo con le cose e cogliere, o meglio rispecchiare chiaramente, il perenne flusso delle infinite trasformazioni.
Questo mese il brano che mi accingo a scrivere è ispirato da un brillante intervento della dottoressa Kelly McGonigal che ha studiato per anni lo stress e i suoi effetti.
I risultati delle sue ricerche scientifiche sono rivoluzionari. Per me sono anche molto interessanti perché confermano le esperienze empiriche con l’iperventilazione. Esse, infatti, chiariscono alcuni meccanismi ormonali e psicofisici che avvengono durante le sedute di Rebirthing Transpersonale (che chiameremo anche Respirazione non Ordinaria).
La psiche è molto complessa e la scienza sa ancora troppo poco del cervello, quindi queste scoperte non possono comprendere tutti i processi che hanno luogo durante una sessione esperienziale. Tuttavia di certo illuminano alcuni punti davvero cruciali e determinanti.
Queste recenti scoperte dimostrano che lo stress non sempre è dannoso come si è universalmente creduto, ma ha addirittura ha effetti benefici se ci poniamo nel modo opportuno di fronte ad esso.
Da uno studio su 30.000 soggetti osservati per otto anni, è emerso che lunghi periodi di stress (problemi economici, di lavoro, problemi familiari e affettivi) non hanno alcun effetto negativo sulla salute degli individui che ne accettano i sintomi, mentre provocano disturbi nefasti su quelli che cercano di evitarli giudicandoli negativi.
Coloro che considerano l’aumento del ritmo respiratorio e cardiaco una spontanea energicizzazione dell’organismo e accolgono queste sensazioni senza timore, ne traggono beneficio a diversi livelli. Sia sul piano organico sia psicologico e persino spirituale.
Sappiamo che lo stress generalmente abbassa le difese immunitarie. Inoltre è una delle principali cause dei disturbi cardiovascolari che possono portare a mortalità prematura. Lo scorso anno per patologie cardiache hanno perso la vita negli Stati Uniti circa 600.000 persone, più che per il cancro e che per ogni altra malattia.
Lo stress notoriamente provoca vasocostrizione e la vasocostrizione, a lungo andare, produce gravi danni e predisposizione a una gran varietà di disturbi.
Si è scoperto però che nei soggetti che affrontano positivamente lo stress, non solo la vasocontrizione non ha luogo, bensì si presenta vasodilatazione, e un miglioramento della circolazione sanguigna.
Si è constatato, che il meccanismo dello stress ha in sé la sorprendente capacità di rafforzare il sistema cardiovascolare. Lo stress ha proprietà terapeutiche quando lo affrontiamo nel modo opportuno.
Con sorpresa si è scoperto che i soggetti che reagiscono allo stress in modo positivo vivono meglio e più a lungo di coloro che sono sottoposti a livelli di stress relativamente bassi.
Al contrario, le persone che considerano negative le reazioni fisiche dello stress hanno una percentuale di mortalità per problemi cardiaci superiore del 43% rispetto all’altro gruppo.
Quando ci fidiamo del nostro corpo, avviene una straordinaria trasformazione che sovverte le reazioni cliniche e rende le persone più sane e felici. Quando reagiamo nel modo giusto, a livello ormonale e neurofisiologico si attivano processi ancor più interessanti.
In coloro che affrontano le sensazioni e scelgono di non contrastarle, l’adrenalina e altri neuropeptidi producono quella che la McGonigal chiama “biologia del coraggio” che è la miglior cura dell’ansia.
L’aumento di Ossitocina invece, favorisce l’empatia, la capacità di percepire la sofferenza altrui dimenticando la propria. La McGonigal ci ricorda che l’Ossitocina non solo viene rilasciata quando amiamo qualcuno, ma che la sua funzione è anche quella di rafforzare il contatto umano, di mettere a punto gli istinti sociali e rafforzare le relazioni importanti.
Ha scoperto che quest’ormone dello stress rende più compassionevoli e spinge a condividere le emozioni del cuore. Nello stesso tempo, a livello organico rigenera le cellule e rafforza il cuore.
Mi pare interessante che l’Ossitocina sia collegata al travaglio e al parto e credo possa spiegare come la soluzione del trauma della nascita, fenomeno frequente nelle sedute di Rebirthing, sia spesso seguita da esperienze di coscienza oceanica e benessere.
Senza sapere di questi effetti dell’Ossitocina, in tanti anni d’esperienza ho sempre constatato che i soggetti che resistevano a sensazioni sgradevoli o dolorose durante una seduta, passavano rapidamente a stati estatici e piacevoli appena le accettavano considerandole aspetti del processo di guarigione.
Per questo una delle caratteristiche basilari del Rebirthing Transpersonale è un setting in cui si suggerisce al soggetto che inizia a respirare di accogliere senza timore tutte le sensazioni che si manifestano.
Nel libro il “Respiro dell’Anima” (Armenia 1991) scrivevo: “Se, mentre attraversiamo fasi in cui percepiamo sensazioni dolorose, ricordi e pensieri negativi, le guardiamo per quel che sono senza rimuoverle, negarle o drammatizzarle, siamo pronti a una trasformazione naturale e profonda”.
In “Rebirthing Transpersonale” (Rusconi 1996) scrivevo: “È fondamentale impostare la seduta spiegando prima di iniziare la respirazione che le sensazioni che potranno emergere sono da accogliere positivamente, sia quando sono piacevoli come il riso, l’euforia e il benessere, sia quando sono dolorose, come il pianto o il momentaneo affiorare di ansie, emozioni e ricordi spiacevoli. Tutte le manifestazioni sono espressione del processo di liberazione e può accadere che riappaiano, a volte, anche i dolori fisici di traumi dimenticati”.
“Prima che il soggetto inizi la sua prima respirazione, è necessario spiegare con chiarezza in cosa essa consiste con spiegazioni dirette ed esaurienti di questo tenore: La respirazione è una tecnica molto rapida ed efficace, in grado di dispensare esperienze particolarmente intense che è bene affrontare nel modo giusto. Sappiamo che ogni tensione, dispiacere, trauma, si ripercuote sul respiro irrigidendolo; quindi, respirando liberamente e profondamente come faremo in questa seduta, e cioè liberando il respiro, è possibile che inizialmente emergano proprio queste tensioni represse e rimosse. È bene che questo accada, le eventuali sensazioni sgradevoli sono benvenute in quanto manifestazioni di qualcosa di cui ti stai liberando. Se hai soppresso un dispiacere profondo, che forse hai anche dimenticato a livello cosciente, respirando è possibile che esso riemerga e che magari ti venga da piangere. È un pianto liberatorio che ti farà bene; poi ti sentirai più leggero e più libero; se ti succede, lascialo sfogare, non controllarti, dirigi il respiro con la volontà ma lasciati andare alle sensazioni.
Se insorgono stati piacevoli tanto meglio, ma se provi dolore lascia che si manifesti. Ascoltalo, osservalo per quello che è. Di solito la prima seduta è accompagnata principalmente da sensazioni fisiche. È probabile che tu senta formicolio alle mani oppure anestesia o rigidità in alcune parti del corpo. Non considerarli “sintomi” pericolosi, sappi che non c’è alcun pericolo nel respirare, che la pressione e la circolazione non ne vengono alterate. Considera questo formicolio il flusso elettrico del Prana nei tessuti”.
Quante volte mi è capitato di vedere pazienti passare rapidamente da stati dolorosi a momenti di benessere profondo! Quante volte ho visto venire a galla nodi psicosomatici e quando il soggetto li affrontava, la sua coscienza sconfinava nella chiarezza e nel benessere! Quante volte ho visto riemerge da sedute dolorose persone euforiche e galvanizzate.
Ho constatato che imparando ad affrontare le sensazioni spiacevoli con coraggio e sicurezza durante la seduta i soggetti cambiavano il loro approccio verso la vita, trasformando così i problemi in opportunità e occasioni di crescita.
Questi recentissimi studi ora chiariscono il substrato neurofisiologico che induce un sovvertimento dal negativo al positivo e questo fa riflettere su fenomeni finora inspiegati. Come il fatto che persone predisposte agli attacchi di panico sono anche portate a sperimentare momenti d’estasi.
Tali innovative scoperte confermano l’importanza cruciale dell’autoconoscenza per migliorare la salute psicofisica di ogni individuo.
Il mio argomento preferito è sempre stato l’importanza di riconoscere gli inganni dell’io e per giungere alla realizzazione del Sé.
Ho iniziato questo brano con frasi tratte dalla saggezza Taoista, ma avrei potuto citare Jung, Krishnamurti, Ramana Maharsi o Nisargadatta Maharaj.
La Filosofia Perenne e i Saggi di ogni tempo insegnano che il nostro problema essenziale è l’identificazione con il mutevole personaggio creato dalla mente e dalla memoria che chiamiamo “io”.
L’Ego ci fa perdere il contatto con la nostra vera natura, con la mente intuitiva e il cuore.
La liberazione e il risveglio hanno luogo quando spostiamo la nostra consapevolezza dal tempo psicologico - che l’Ego porta con sé con i suoi desideri e paure - al Presente, percepito con mente sgombra e aperta.
Il vuoto della libertà dall’io con i suoi condizionamenti, è la giusta via non solo per trasformare gli effetti dello stress, ma per ogni aspetto del nostro vivere.
Il cammino dell’autotrascendenza permette di vedere con chiarezza la realtà, e di fluire, con la vita, esprimendo il potenziale insito nell’anima.
Con quest’atteggiamento ogni esperienza arricchisce e perfino lo stress diventa uno strumento di guarigione.
Per concludere voglio porre l’accento su ciò che è veramente importante per chi pratica il Rebirthing Transpersonale:
La ricerca ha dimostrato che il diverso atteggiamento di fronte allo stress ne condiziona e sovverte gli effetti.
Preso atto di questi dati statistici il passo successivo è trasformare i soggetti che subiscono i danni dello stress in persone che dallo stress traggono tutti i benefici.
Certamente non si cambia atteggiamento solo con il pensiero positivo, ripetendo a se stessi che lo stress non fa male.
Per un’autentica trasformazione dobbiamo confrontarci direttamente con esso e sperimentare fisicamente il mutare delle sensazioni che accompagna la nostra apertura.
Le esperienze cui ho accennato in queste pagine sono la prova certa che la seduta di respirazione è il catalizzatore ideale per questo confronto. E porta al facile superamento delle resistenze.
Possiamo quindi concludere che sia anche il miglior modo per affrontare un problema oggi così diffuso.