La Metamorfosi possibile: intervista a Carlo Dorofatti sul suo ultimo libro
Redazione - Scienza e Conoscenza - 01/01/2016
Semplice, diretto e immediato, Metamorfosi, l'ultimo saggio di Carlo Dorofatti, introduce il lettore ad una disciplina personale basata sulla presenza a se stessi e alla realtà, attraverso pratiche rituali di centratura e di armonizzazione che possono essere adottate in quanto tali, rielaborate in forma soggettiva e altresì collocate nell’ambito di discipline e pratiche già adottate. L’Autore esorta ad una presa di coscienza radicale per rendersi permeabili ad un cambiamento inevitabile, necessario e selettivo, dipingendo scenari evolutivi nuovi e avvincenti.
Metamorfosi è un compendio di pratiche personali utili per disciplinare la propria vita e orientarla in sintonia con energie e dinamiche cosmiche, contemporaneamente trascendenti e latenti nelle profondità dell’anima umana. L’Autore sviluppa gli approcci e in contenuti del cosiddetto “percorso endoterico”, ribadisce il ruolo fondamentale della meditazione, colloca le pratiche all’interno di uno scenario etico di motivazioni esistenziali e infine indica sbocchi esistenziali molto concreti, ovvero scenari evolutivi del tutto nuovi e avvincenti. Quella che ci attende – sostiene Carlo Dorofatti – è una vera e propria metamorfosi che, se siamo consapevoli e pronti ad essere totali, ci permetterà di superare positivamente questo momento di grande cambiamento inevitabile e necessario, mettendoci nelle condizioni di determinare nuovi orizzonti di vita e di coscienza.
La Metamorfosi possibile
Intervista a Carlo Dorofatti
Nei tuoi libri e durante gli incontri che tieni nell’ambito dell’Accademia A.Co.S. da te fondata, traspaiono stimoli nuovi molto concreti, quasi come se volessi tirare le fila di tutti i discorsi e le conoscenze di cui oggi possiamo disporre. Spesso parli di scelte di vita, di essere concreti. Nella pratica, quel è il tuo punto di vista, il tuo messaggio?
La vita esoterica è una vita votata a un’indagine complessa, alta e profonda di sé e della realtà. Corrisponde alla scelta concreta di esplorare, comprendere e orientare saggiamente l’intelletto che ci distingue dalla meccanicità naturale; esige decisioni impegnative e, forse oggi più di ieri, certamente non facili.
È l’innesco di un processo meta-psicologico, estetico ed etico radicale, quindi spirituale e di consapevolezza in grado di condurre ad una gnosi superiore. Ed è quindi, come passo successivo, il mettere in pratica, l’applicare nella propria vita, tale gnosi superiore: nei confronti di se stessi, della propria quotidianità, nelle relazioni, nei confronti degli altri, su tutti i fronti della nostra esistenza. E’ indagine della vita, della natura; è comprensione: è applicazione. È scienza. È arte. Quindi non solo acquisizione teorica, ma squisitamente pratica e concreta.
Cosa implica e cosa può produrre, ovvero dove può portarci questa presa di coscienza di cui parli?
Tutto questo si riflette nel proprio modo di essere, nei rapporti con gli altri, nella coppia, nella famiglia, nel proprio lavoro: tutto viene ispirato da un rendersi conto ad un livello superiore o, se vogliamo, da una presa di coscienza acquisita nel profondo e messa in pratica, messa “a terra”. Ad esempio le relazioni, a tutti i livelli, non sono più regolate dalla necessità di compensare le proprie carenze, la propria incompletezza: la relazione avviene finalmente tra individui completi, nel reciproco confronto della propria unicità.
Come pensi di ottenere questo risultato?
Sappiamo come fare: è necessario scegliere la pillola rossa, interrompere il segnale portante che ci collega al Matrix e salire sulla Nabucodonosor. Ma, non basta saperlo. E non basta continuare a sentirselo ripetere, da dentro e da fuori. Non sto dicendo nulla di nuovo, infatti. Ci sono stati e ci sono mille tentativi o esperienze più o meno riuscite a questo proposito: alcune molto vicine a tutto questo, eppure incomplete, o magari ancora in una certa fase, altre completamente deviate.
Ci sono delle fasi. Una fase di presa di coscienza individuale, un lavoro preciso su di sé, e poi insieme; poi il mettere in pratica, il creare un contesto di un certo tipo, e così via, su tutti i fronti. Ma la scelta deve essere chiara, radicale e completa, fin dall’inizio. Meno di questo è solo un surrogato, un palliativo, un rimandare e proseguire una vita comunque irreale e irrealizzata, anche se si compiono scelte più giuste, migliori, ma non totali.
La formula esiste: sempre da riscoprire, certo, eppure c’è da sempre e da sempre ci viene raccontata attraverso i miti, le epopee, i simboli, persino con le fiabe.
Abbiamo eletto quest’anno come l’anno del grande cambiamento, delle grandi opportunità di svolta. Facciamo che sia così. Non sarà semplice, ma non si può andare avanti altrimenti… vi pare?
Si tratta di un moto prima di tutto individuale e auspicabilmente, ma non necessariamente, condiviso entro un contesto sociale, comunitario, oserei dire monastico, sebbene rinnovato rispetto ai paradigmi del passato. Non si tratta né di fuggire dalla realtà, né di “andare contro”… ma di voltare pagina e di elaborare la nostra esistenza sulla base di nuovi paradigmi, recuperando alcune cose e scoprendone di nuove. Sicuramente passa attraverso un prendere le distanze, ma è una resistenza interiore, una rivoluzione dentro e quindi un’azione che si muove da altri livelli, da altri punti prospettici.
Gli incontri che organizzi alla domenica nel Monferrato, che sono il focus della tua attività divulgativa, potranno aiutare le persone a maturare questo tipo di consapevolezza?
Che ognuno cominci a fare la sua parte e poi, se sarà così, le cose cominceranno a succedere e magari ci ritroveremo a confrontarci su un piano diverso.
Quello che sto facendo, dentro e fuori di me, va in questa direzione e questi incontri possono diventare qualcosa di significativo. È su questo livello che mi piacerebbe cominciassimo a vibrare.
Chi è Carlo Dorofatti (Milano, 1970) esplora da oltre vent'anni le tradizioni spirituali d’Oriente e Occidente, le facoltá sottili dell’essere umano e le cosiddette discipline di frontiera. Tiene conferenze e seminari presso Centri e Istituti in Italia e all’estero. Fondatore del Centro Studi Ascensione 93, dal 2008 è membro dell’International Conference on Ancient Studies insieme ad importanti esponenti internazionali della ricerca libera e indipendente. Pubblica articoli su numerose riviste specializzate e su diversi portali online. È fondatore e presidente dell’Accademia A.Co.S. per la quale ricopre il ruolo di conferenziere e istruttore di Meditazione. Con la casa editrice Nexus ha pubblicato “Nient’Altro che Sé Stessi” (2010) e “Anima e Realtà” (2011). Ha inoltre recentemente pubblicato “Percorsi di Alchimia Personale” (Anima Edizioni), scritto insieme a Erica Holland e Giovanni Gnecchi.
Carlo Dorofatti tiene incontri periodici, liberi e gratuiti, di riflessione e approfondimento spirituale.
Per informazioni: info@carlodorofatti.com
Riferimento: www.accademiaacos.it
Metamorfosi è un compendio di pratiche personali utili per disciplinare la propria vita e orientarla in sintonia con energie e dinamiche cosmiche, contemporaneamente trascendenti e latenti nelle profondità dell’anima umana. L’Autore sviluppa gli approcci e in contenuti del cosiddetto “percorso endoterico”, ribadisce il ruolo fondamentale della meditazione, colloca le pratiche all’interno di uno scenario etico di motivazioni esistenziali e infine indica sbocchi esistenziali molto concreti, ovvero scenari evolutivi del tutto nuovi e avvincenti. Quella che ci attende – sostiene Carlo Dorofatti – è una vera e propria metamorfosi che, se siamo consapevoli e pronti ad essere totali, ci permetterà di superare positivamente questo momento di grande cambiamento inevitabile e necessario, mettendoci nelle condizioni di determinare nuovi orizzonti di vita e di coscienza.
La Metamorfosi possibile
Intervista a Carlo Dorofatti
Nei tuoi libri e durante gli incontri che tieni nell’ambito dell’Accademia A.Co.S. da te fondata, traspaiono stimoli nuovi molto concreti, quasi come se volessi tirare le fila di tutti i discorsi e le conoscenze di cui oggi possiamo disporre. Spesso parli di scelte di vita, di essere concreti. Nella pratica, quel è il tuo punto di vista, il tuo messaggio?
La vita esoterica è una vita votata a un’indagine complessa, alta e profonda di sé e della realtà. Corrisponde alla scelta concreta di esplorare, comprendere e orientare saggiamente l’intelletto che ci distingue dalla meccanicità naturale; esige decisioni impegnative e, forse oggi più di ieri, certamente non facili.
È l’innesco di un processo meta-psicologico, estetico ed etico radicale, quindi spirituale e di consapevolezza in grado di condurre ad una gnosi superiore. Ed è quindi, come passo successivo, il mettere in pratica, l’applicare nella propria vita, tale gnosi superiore: nei confronti di se stessi, della propria quotidianità, nelle relazioni, nei confronti degli altri, su tutti i fronti della nostra esistenza. E’ indagine della vita, della natura; è comprensione: è applicazione. È scienza. È arte. Quindi non solo acquisizione teorica, ma squisitamente pratica e concreta.
Cosa implica e cosa può produrre, ovvero dove può portarci questa presa di coscienza di cui parli?
Tutto questo si riflette nel proprio modo di essere, nei rapporti con gli altri, nella coppia, nella famiglia, nel proprio lavoro: tutto viene ispirato da un rendersi conto ad un livello superiore o, se vogliamo, da una presa di coscienza acquisita nel profondo e messa in pratica, messa “a terra”. Ad esempio le relazioni, a tutti i livelli, non sono più regolate dalla necessità di compensare le proprie carenze, la propria incompletezza: la relazione avviene finalmente tra individui completi, nel reciproco confronto della propria unicità.
Come pensi di ottenere questo risultato?
Sappiamo come fare: è necessario scegliere la pillola rossa, interrompere il segnale portante che ci collega al Matrix e salire sulla Nabucodonosor. Ma, non basta saperlo. E non basta continuare a sentirselo ripetere, da dentro e da fuori. Non sto dicendo nulla di nuovo, infatti. Ci sono stati e ci sono mille tentativi o esperienze più o meno riuscite a questo proposito: alcune molto vicine a tutto questo, eppure incomplete, o magari ancora in una certa fase, altre completamente deviate.
Ci sono delle fasi. Una fase di presa di coscienza individuale, un lavoro preciso su di sé, e poi insieme; poi il mettere in pratica, il creare un contesto di un certo tipo, e così via, su tutti i fronti. Ma la scelta deve essere chiara, radicale e completa, fin dall’inizio. Meno di questo è solo un surrogato, un palliativo, un rimandare e proseguire una vita comunque irreale e irrealizzata, anche se si compiono scelte più giuste, migliori, ma non totali.
La formula esiste: sempre da riscoprire, certo, eppure c’è da sempre e da sempre ci viene raccontata attraverso i miti, le epopee, i simboli, persino con le fiabe.
Abbiamo eletto quest’anno come l’anno del grande cambiamento, delle grandi opportunità di svolta. Facciamo che sia così. Non sarà semplice, ma non si può andare avanti altrimenti… vi pare?
Si tratta di un moto prima di tutto individuale e auspicabilmente, ma non necessariamente, condiviso entro un contesto sociale, comunitario, oserei dire monastico, sebbene rinnovato rispetto ai paradigmi del passato. Non si tratta né di fuggire dalla realtà, né di “andare contro”… ma di voltare pagina e di elaborare la nostra esistenza sulla base di nuovi paradigmi, recuperando alcune cose e scoprendone di nuove. Sicuramente passa attraverso un prendere le distanze, ma è una resistenza interiore, una rivoluzione dentro e quindi un’azione che si muove da altri livelli, da altri punti prospettici.
Gli incontri che organizzi alla domenica nel Monferrato, che sono il focus della tua attività divulgativa, potranno aiutare le persone a maturare questo tipo di consapevolezza?
Che ognuno cominci a fare la sua parte e poi, se sarà così, le cose cominceranno a succedere e magari ci ritroveremo a confrontarci su un piano diverso.
Quello che sto facendo, dentro e fuori di me, va in questa direzione e questi incontri possono diventare qualcosa di significativo. È su questo livello che mi piacerebbe cominciassimo a vibrare.
Chi è Carlo Dorofatti (Milano, 1970) esplora da oltre vent'anni le tradizioni spirituali d’Oriente e Occidente, le facoltá sottili dell’essere umano e le cosiddette discipline di frontiera. Tiene conferenze e seminari presso Centri e Istituti in Italia e all’estero. Fondatore del Centro Studi Ascensione 93, dal 2008 è membro dell’International Conference on Ancient Studies insieme ad importanti esponenti internazionali della ricerca libera e indipendente. Pubblica articoli su numerose riviste specializzate e su diversi portali online. È fondatore e presidente dell’Accademia A.Co.S. per la quale ricopre il ruolo di conferenziere e istruttore di Meditazione. Con la casa editrice Nexus ha pubblicato “Nient’Altro che Sé Stessi” (2010) e “Anima e Realtà” (2011). Ha inoltre recentemente pubblicato “Percorsi di Alchimia Personale” (Anima Edizioni), scritto insieme a Erica Holland e Giovanni Gnecchi.
Carlo Dorofatti tiene incontri periodici, liberi e gratuiti, di riflessione e approfondimento spirituale.
Per informazioni: info@carlodorofatti.com
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La redazione di Scienza e Conoscenza è composta da giornalisti e responsabili di collana che collaborano con autori e ricercatori esperti nei campi della Medicina Integrata, della Consapevolezza e della Fisica Quantistica. Leggi la biografia