Vivere nel presente
Thich Nhat Hanh - 01/01/2016
Quando abbiamo un momento di quiete, non in un momento del giorno in cui siamo indaffarati, possiamo creare lo spazio e il tempo
per dire al bambino ferito e sofferente che è in noi che non dovrà più soffrire. Possiamo prenderlo per mano e invitarlo a venire nel presente per prendere atto di tutte le meraviglie della vita che sono accessibili qui e ora: «Vieni con me, mio caro. Siamo cresciuti e non c’è più bisogno di avere paura. Non siamo più vulnerabili e fragili.
Non dobbiamo più avere alcuna paura». Dobbiamo insegnare tante cose al nostro bambino interiore. Dobbiamo invitarlo a venire con noi e a vivere la vita nel momento presente insieme a noi. Naturalmente potremo riflettere in modo consapevole sul passato e trarne insegnamento, ma quando lo faremo, rimarremo ben radicati nel momento presente. In questo modo, potremo guardare abilmente al passato e imparare ciò che esso ha da insegnarci, senza esserne assorbiti o sopraffatti.
Contemplare il futuro senza paura
Allo stesso modo possiamo prepararci al futuro senza essere consumati dai nostri progetti. Spesso in realtà non facciamo programmi o, al contrario, siamo totalmente assorbiti dai nostri programmi ossessivi, perché abbiamo paura del futuro e della sua incertezza. Il presente è il momento in cui operare. Se siamo davvero ancorati nel presente, possiamo fare piani migliori per il nostro futuro.
Vivere in modo consapevole nel qui e ora non preclude la possibilità di fare programmi: significa soltanto che sappiamo che non ha senso perdersi in preoccupazioni e timori per il futuro. Se si è radicati nel momento presente, si può portare il futuro nel presente per gettarvi uno sguardo in profondità, senza smarrirsi nelle ansie e nelle incertezze. Se siamo davvero presenti e sappiamo come occuparci al meglio del qui e ora, stiamo già facendo il massimo per il nostro futuro.
Lo stesso vale per il passato. L’insegnamento e la pratica della consapevolezza non proibiscono di guardare il passato in profondità. Ma se ci permettiamo di annegare nel rimpianto e nel dolore pensando al passato, la nostra non è vera consapevolezza. Se siamo ben saldi nel presente, possiamo portare il passato nel momento che stiamo vivendo per guardarlo in profondità.
Quando siamo ben radicati nel qui e ora, possiamo esaminare al meglio il passato e il futuro.
Di fatto possiamo imparare meglio dal passato e fare migliori progetti per il futuro se siamo ben calati nel momento presente.
Se abbiamo un amico che soffre, dobbiamo aiutarlo: «Caro amico, sei al sicuro e tutto è a posto ora. Perché continuare a soffrire? Non tornare nel passato, è solo un fantasma e non è reale». E ogni volta che riconosciamo che si tratta solo di film e immagini e non della realtà, saremo liberi.
Questa è la pratica della consapevolezza.
Tratto da:
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