La natura delle emozioni secondo Hildegarda Di Bingen
Consapevolezza
Consapevolezza
Noi ci riconosciamo nella relazione con l’altro. L’anima giunge a percepire di esistere attraverso ciò che sente e intende. L’inclinazione verso l’altro da me è una proprietà dell’anima, secondo Ildegarda, come lo sono la sensibilità, l’intuizione e la volontà.
Redazione - Scienza e Conoscenza - 30/12/2020
Articolo di Sabrina Melino - Tratto da Scienza e Conoscenza n. 74
I sensi, attivati dall’anima, sono i cinque gradini che essa ha a disposizione per percepire e conoscere tutte le creature: sono il mezzo con cui noi possiamo arrivare all’autocoscienza, all’autodeterminazione.
Ildegarda rappresenta con una ruota o con un uovo il movimento di trasformazione che è sotteso a tutto il Creato: un movimento circolare che ci conduce fuori di noi, per riportarci dentro con il nostro sentire in grado di sostenere l’atto intuitivo. La ruota è circondata da luce, la Luce Vivente, l’energia che emana il soffio vitale in grado di permeare tutto il Creato. Ildegarda chiama Viriditas la forza vitale che dà vita ad ogni creatura e che rappresenta quell’intelligenza biologica sottesa a ogni forma vivente.
La Viriditas dà espressione alle “sottigliezze delle creature” ovvero al significato autentico di ogni Essere. Le emozioni che viviamo attraverso i sensi e che sostanziano la nostra relazione con l’ambiente sono dunque uno strumento imprescindibile, per attivare un processo di autoconoscenza: «L’anima, infatti regola nell’uomo il piacere delle sue azioni, con le quali lo costringe a girare come un mulino, perché essa è quell’aria che fa fluire il sangue, grazie al quale l’uomo è provvisto di senso ed intelletto».
Dal cuore, dal nostro sentire, possono nascere sia buoni che cattivi pensieri. I primi sviluppano l’intuito, la creatività di ognuno di noi, ovvero ci guidano nella conoscenza di noi stessi, i secondi ci rendono vulnerabili e soffocati dalla mente razionale.
Per sviluppare l’intuito occorre, secondo Ildegarda, seguire una strada di virtù e allontanarci dal vizio che conduce a malattia. È sempre l’anima, secondo la Badessa di Bingen, a riconoscere ciò che nuoce al corpo e quando ciò si verifica, “il fegato, il cuore e i vasi si contraggono” ovvero inizia quella che la medicina identifica con la fase di adattamento o stress.
Ecco perché è importante la qualità della nostra relazione con l’altro, il nostro universo emozionale. È ben noto che quando la fase di stress si protrae, cominciano a generarsi squilibri nell’organismo che conducono alla malattia. Ildegarda identifica questo processo con laformazione di una foschia densa che ben simboleggia non solo un processo infiammatorio, ma anche l’annebbiamento delle nostre facoltà mentali.
Per vivere la relazione in modo da favorire l’autodeterminazione, ovvero la conquista della nostra piena libertà di essere, dobbiamo seguire un corretto stile di vita. L’alimentazione, la preghiera, il digiuno, la disintossicazione, il giusto equilibrio tra ore di sonno e di lavoro, i rimedi naturali, tutti, alla luce delle virtù, favoriscono l’equilibrio tra corpo, anima e spirito.
Articolo tratto da Scienza e Conoscenza n. 74