Religione o Spiritualità?
Consapevolezza
Consapevolezza
Mai come nella nostra epoca si e assistito a uno spettacolo tanto strano, a una cosi confusa commistione tra Religione e Spiritualità. I due termini sono sinonimi? Religione e spiritualità sono davvero la stessa cosa, come ancora in molti oggi continuano a sostenere?
Redazione - Scienza e Conoscenza - 07/01/2023
Dov’è Dio se non dentro di noi?
Baruch Spinoza, celebre filosofo del 600 scriveva: «La non conoscenza crea la religione che onora il Dio trascendente», mentre la conoscenza genera la spiritualità che apre la mente chiusa verso il “Dio” reale.
Émile Durkheim, sociologo, antropologo e storico delle religioni, affermava, nel 900: «La religione e una cosa eminentemente sociale e quindi non ha nulla a che vedere con la spiritualità».
Principi che da ieri a oggi si scontrano con i dogmi della chiesa cattolica romana e le sue dottrine secondo cui fuori della Chiesa cattolica apostolica romana nessuno può salvarsi, come nessuno poté salvarsi dal diluvio «fuori dell’Arca di Noè, che era figura di questa Chiesa».
Dove sta la verità?
Secondo Vittorio Marchi, autore del libro "La vertigine di scoprirsi Dio" se questi dogmi hanno ancora buon gioco sulla psiche del devoto o del credente è perché la coscienza religiosa della maggior parte della gente ha caratteri infantili e non analizza a sufficienza il fatto che le istituzioni religiose e/o ecclesiastiche sono opera dell’uomo religioso e non di un “maestro divino” e pertanto, come tutte le cose del mondo, sono soggette a corruzione e degrado. Una delle ragioni, forse quella essenziale, per cui Marchi ha deciso di scrivere questo libro, è scaturita dalla necessita di far luce sulla intollerabile ingiustizia subita da quei pochi uomini rivoluzionari andati più volte incontro, nel corso della loro vita, all’accusa di essere persone sostanzialmente eretiche e/o atee.
Da Bruno a Galileo, le grandi menti scientifiche sono state spesso additate e condannate dalla Chiesa come eretiche e atee, ma la religione non ha nulla a che fare con la spiritualità.
Riportiamo le parole di Albert Einstein che ci sembrano, in questo contesto, molto significative:
«La più bella e profonda sensazione che noi possiamo provare è la sensazione del mistico. E questo misticismo è ciò che sta alla base di tutta la vera scienza. Se esiste un concetto come quello di Dio, allora è un sottile spirito, non l’immagine dell’uomo che così tanti hanno fissato nella loro mente. Nella sua essenza, la mia religione consiste in un umile ammirazione per questo infinito superiore spirito che rivela se stesso nei minimi dettagli, che noi siamo capaci di percepire con le nostre deboli e fragili menti». Albert Einstein
Scienza e misticismo
A Vittorio Marchi, uomo di scienza, spetta senz’altro il merito di aver riabilitato e incluso nelle sue indagini il concetto di spiritualità, al punto che scientifico, sembra essere proprio quel connubio tra fisica e metafisica che porta al vero, identificato da Marchi come l’UNO.
Chi ha stabilito che questi due aspetti della realtà non siano inseparabilmente integrati in una stessa (divina) unità? Questo assunto fobico, purtroppo, è stato quello che ha portato alla follia le masse: la religione al fanatismo e la scienza alla distruzione.
Tra Religione e Misticismo (spiritualità) esiste una differenza abissale, che conduce verso due orizzonti opposti: uno esterno all’uomo e uno interno. La scienza non potrà mai andare d’accordo con la religione, ma concorderà invece con la ricerca spirituale. Ogni religione parla di un Dio ente, locale, topograficamente misterioso e trascendente, addirittura antropomorfo, per quanto riguarda la nostra (si pensi alla Cappella Sistina). La spiritualità invece parla di Divinità e la divinità non è affatto avulsa dal mondo scientifico. La religione ci guida a cercare Dio fuori da noi. La spiritualità invece fa l’esatto contrario: ci orienta a cercarlo dentro di noi.
Dice il sufi: Ti ho cercato all’esterno, ho costruito monumenti in tuo onore, ho alzato cattedrali e pinnacoli, per giungere fino a te. Ho superato i deserti e gli oceani, ho esplorato la terra e il cielo, e non sapevo, né potevo immaginare che Tu eri dentro di me.
Oggi persino le neuroscienze e la fisica quantistica, con un ritardo di 5.000/7.000 anni rispetto ai testi himalayani, si sono accorte che Osservatore e Osservato sono la stessa cosa, cioè fatti della stessa essenza universale.
Il misticismo ci apre la strada alla fisica e a sua volta questa ci aiuta a comprendere il misticismo e il simbolo mitologico. Se infatti il compito della fisica e quello di aiutare l’uomo ad avviarsi sulla strada di una nuova conoscenza, la funzione della spiritualità è quella di rendere consapevole ogni uomo della sua dignità divina.
Potremmo dire che lo scienziato e il mistico percorrono il medesimo sentiero per giungere al medesimo obiettivo: portare l’uomo a comprendere chi è veramente.