L'omeopatia: il simile cura il simile
Curarsi con l'Omeopatia
Curarsi con l'Omeopatia
L’omeopatia unicista e il principio della piccola dose: da Hahnemann ai giorni nostri
Diego Tomassone - 25/06/2021
«Compito unico ed altissimo del Medico è quello di rendere sani uomini malati, ciò che si dice Guarire»: con questo primo aforisma il medico sassone Samuel Hahnemann (1755-1843), inizia il suo Organon dell’Arte del Guarire, testo fondamentale per chi voglia studiare la medicina omeopatica, ma cosa si intende veramente per Omeopatia?
Chiedere a una persona di spiegare cosa sia l’Omeopatia è come chiedere che cosa sia il tempo, perché quasi sicuramente si avrà una risposta vaga e confusa.
Con questo articolo dedicato all’Omeopatia cercherò, quindi, di fugare quanto più possibile i dubbi e i luoghi comuni che aleggiano intorno a questa straordinaria medicina, facendo comprendere che cosa si intende per medicina omeopatica.
In rete si possono trovare molte definizioni di Omeopatia, purtroppo spesso errate e quasi sempre di natura denigratoria (medicina che utilizza acqua fresca, acqua e zucchero, ecc.), quasi mai invece ci sono definizioni precise, complete e non superficiali.
La prima sperimentazione farmacologica in medicina
L’Omeopatia è una medicina altamente scientifica che si basa sulla legge del simile, sull’utilizzo del rimedio unico in piccola dose, sulla sperimentazione pura dei medicamenti e sulla totalità dei sintomi del malato: questa è la definizione, sintetica, di cosa si intende davvero per Omeopatia.
Spieghiamo quindi l’Omeopatia partendo proprio da questa definizione: la parola Omeopatia stessa significa “curare con il simile” (dal greco ὅμοιος, òmoios, «simile» e πάθος, pàthos, «sofferenza»), e infatti il cardine di tutto l’impianto teorico omeopatico è la legge di similitudine, la quale recita: «ciò che in un soggetto sano produce alterazione, disturbo o malattia, può curare un soggetto malato della stessa alterazione, disturbo o malattia».
Perché vi ho scritto “medicina altamente scientifica”?
Dovete sapere che prima di Hahnemann non esisteva una medicina veramente scientifica, come la intendiamo noi oggi. La medicina dell’epoca (siamo nel XVIII secolo), era perlopiù basata su congetture, ipotesi ed esperienza al capezzale del malato.
Hahnemann, accorgendosi della mancanza di una dottrina e di solide basi sia nella diagnostica che nella terapeutica medica, decide di iniziare a sperimentare i medicamenti, così da avere dei punti fermi su cui potersi basare per prescrivere una cura.
Parte quindi dalla farmacologia, perché senza aver ben chiaro gli usi e le applicazioni dei medicamenti non è possibile prescrivere delle cure efficaci, e inizia con quella da lui definita “sperimentazione pura” dei medicamenti, “pura” perché eseguita su soggetti sani volontari (esseri umani, non animali).
CONTINUA LA LETTURA SU SCIENZA E CONOSCENZA N. 64 E SCOPRIRAI:
- Il principio della piccola dose
- L’approccio unicista
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