La terapia fagica: scopri cosa sono i batteriofagi e perché sono una valida terapia antibiotica naturale
Medicina Integrata
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I batteriofagi sono dei nuovi supereroi della salute, perché rappresentano una valida alternativa alle terapie antibiotiche tradizionali: scopriamoli insieme
Andrea Giulia Pollini - 06/08/2018
Nel libro di Michele Graziani e Luciano Graziani “Antibioti? No, grazie!”, i due farmacisti ci propongono una nuova terapia sostitutiva agli antibiotici: la terapia fagica.
La terapia fagica si basa sui batteriofagi come antibiotici naturali. I batteriofagi si presentano come dei grandi virus, con una grossa testa che contiene il codice genetico, un corpo abbastanza lungo e sei zampe. Furono scoperti un secolo fa da Ernest Hakin, intorno al 1896 che, analizzando i fiumi Gange e Yamuna, scoprì che l’acqua di questi fiumi possedeva un’azione battericida contro il colera e la dissenteria. Fu solamente in seguito che Felix d’Herelle e Edward Twort annunciarono separatamente di essere riusciti a isolare entità filtrabili in grado di “lisare” le colture batteriche. Il canadese d’Herelle in seguito diede il nome di batteriofagi agli organismi appena scoperti.
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Come agiscono i batteriofagi sui batteri e perché è una terapia così vantaggiosa?
La testa del batteriofago contiene l'acido nucleico, essa si trova sopra un collare a cui è attaccata una coda, la quale si sfrangia all'estremità in 5 o 6 appendici filamentose libere. Per intenderci meglio: assomiglia a una vite con delle zampe e una grossa testa. Il batteriofago attacca il batterio fissando le fimbrie su un punto preciso della sua superficie e lo perfora iniettando il suo acido nucleico. A questo punto il batterio si disgregherà per lisi. Il perché i fagi abbiano interesse per i batteri e non per le cellule umane ancora non è perfettamente chiaro. La terapia fagica è comunque molto vantaggiosa: è facile produrre i batteriofagi e isolarli, e soprattutto sono stati rilevati pochissimi effetti collaterali. Inoltre i batteriofagi si moltiplicano a seconda della quantità dei batteri da “sconfiggere”, ma sono anche autolimitanti poiché si moltiplicano finché riscontrano la presenza di batteri sensibili. Molti trattamenti con antibiotici comportano un grande squilibrio batterico che può portare a gravi infezioni secondarie con batteri relativamente resistenti, molto difficili da curare, aumentando così la degenza negli ospedali e il rischio di morte. Con la terapia fagica possiamo evitare questi problemi. I fagi hanno come bersaglio i batteri resistenti e quando questi sono stati sterminati, automaticamente bloccano la loro riproduzione. Nel libro “Antibiotici? No, grazie!” il farmacista Gabriele Graziani ci spiega perché, oltre ad essere una terapia vantaggiosa, ci aiuta a proteggerci da molti problemi:
“Fagi adeguatamente selezionati possono essere usati facilmente a scopo profilattico per aiutare a prevenire le malattie batteriche nei momenti di esposizione, o per sterilizzare gli ambienti ospedalieri e aiutare a proteggere dalle infezioni contratte negli ospedali.”
Come avviene la somministrazione e per chi può essere utile questa terapia?
La somministrazione è molto semplice: può avvenire per via aerea, aerosol, oppure per via rettale. I fagi entrano rapidamente nel nostro tratto digerente e si moltiplicano internamente. La terapia fagica potrebbe essere molto utile alle persone allergiche agli antibiotici, inoltre non ci sono mai stati effetti negativi su una persona che assumeva altri farmaci contemporaneamente. La terapia fagica è indicata anche per persone che hanno delle allergie o problemi di colon irritabile. I fagi si sono dimostrati efficaci per molte infezioni tra cui: Staphylococcus, Streptococcus, Proteus, Pseudomonas aeruginosa, Clostridium, Escherichia cosli, Enterococcus, Klebsiella, Acinetobacter, Salmonella, Shigella, Vibro cholerae ma anche molti altri.
È davvero giunto il momento di riprendere in considerazione questa promettente terapia, perché con i costi sempre più bassi della genomica è ora possibile selezionare i ceppi più adatti alle infezioni da curare e quindi riuscire a curare molte malattie. Quindi cari lettori, è il momento di credere ai supereroi della salute: i batteriofagi!
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