Candida dopo chemioterapia
Vincenzo Valesi - 01/01/2016
Sono una ragazza di 36 anni operata di tumore al seno e in terapia ormonale con decapeptil e tamoxifene da quasi due anni. Pratico il metodo Kousmine da allora. Ho letto il suo testo sulla candida poiché questo problema mi perseguita da quando ho iniziato la terapia e non so come (e se) nelle mie condizioni é possibile sbarazzarmene.
Ho anche fatto il gut-screening con il laboratorio Val sambro di Bologna lo scorso anno che evidenziava forte candida intestinale (e altri problemi).
Ho fatto la terapia prescritta fai medici del laboratorio un paio di volte e due idrocolon. A livello alimentare non riesco a rinunciare a tutto (già il tumore mi ha portato ad assumere una dieta "vegittica") anche perché la terapia ormonale é piuttosto pesante a livello psicologico e dovendo "esteriormente" fare una vita "normale" non ho le energie sufficienti per rinunciare a tutto quello che lei scrive nel libro.
Mi chiedevo se c'è speranza nelle mie condizioni di risolvere il problema della candida o devo accontentarmi di "tenerlo a bada" finché terminero' la terapia. Inoltre, lei ha descritto vari moduli ma qual'é più adatto al mio caso?
Attualmente soffro di forte flatulenza, alitosi nonostante assuma alcalin oti due volte al di.
Grazie
A.
Non posso naturalmente entrare nella specificità di una valutazione clinica, ma posso affermare in linea di massima che in questi casi è molto importante ispirarsi a un regime dietetico basificante e ipo-proteico. Il che significa riduzione dell'assunzione delle proteine di origine animale (carni soprattutto rosse), di latte e lattoderivati in quanto alimenti acidificanti e favorenti la DISBIOSI INTESTINALE, zuccheri semplici (soprattutto saccarosio, glucosio, fruttosio) perchè l'EUBIOSI intestinale (cioè il corretto rapporto fra le specie batteriche e fungine) è il presupposto per la migliore funzione del sistema immunitario correlato alle mucose (MALT).
Esiste una sindrome definita dell'intestino poroso (leaky gut syndrome) dove il sistema immunitario, disorientato da sostanze non filtrate ed elaborate dalle cellule intestinali, produce anticorpi verso proteine di origine alimentare, da cui derivano intolleranze e allergie, le quali impegnano in maniera incongrua il sistema immunitario stesso.
È importantissimo quindi riequilibrare la flora batterica, sia con un regime dietetico idoneo e rapportato alla situazione clinica, sia con opportune integrazioni di PROBIOTICI per ridimensionare l'eccessivo sviluppo della candida, soprattutto albicans, che avendo un ruolo biologico (favorire il metabolismo degli zuccheri a livello intestinale, l'eliminazione di metalli pesanti, la stessa produzione di indolo a lei correlata) in taluni casi potrebbe “paradossalmente” essere utile in senso antineoplastico.
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Nel concetto della medicina naturale, la terapia nei confronti della candida significa capirne le cause e il senso, per ripristinare un equilibrio il cui sovvertimento è il substrato biologico delle malattie degenerative.
È inoltre importante abbassare i livelli dell'infiammazione della matrice e orientare l'atteggiamento metabolico cellulare da una fase fermentativa citoplasmatica a una fase aerobica mitocondriale: questo è possibile con farmaci omotossicologici, sia di drenaggio (di matrice ed emuntori) sia di sostegno al ciclo di Krebs e alla fosforilazione ossidativa che produce ATP( fosfato ad alta energia) necessario per differenziare e specializzare la cellula. Questa, senza essere conflittuale con le terapie convenzionali, è sicuramente una strategia integrabile utile per un organismo che vuole orientare la prua verso una ripresa funzionale e un atteggiamento metabolico e respiratorio favorente la specializzazione e la differenziazione cellulare.