Che cosa non è l'Āyurveda – prima parte
Medicina Integrata
Medicina Integrata
Sentiamo sempre più spesso parlare di Āyurveda, ma sappiamo davvero di cosa si tratta? In questo articolo parliamo di Āyurveda partendo da cosa non è
Antonio Morandi - 03/05/2019
Tratto dall’ebook Il Paradigma dell’Ayurveda
Si parla molto di Āyurveda al giorno d’oggi ma spesso, purtroppo, circolano informazioni errate. Talvolta la moda dell’India e dell’Oriente trascina l’Āyurveda nell’aura del folklore e del mistero esotico, altre volte una conoscenza superficiale ne stravolge l’essenza pura; o la piega al riduzionismo facendola diventare così un’appendice strumentale della biomedicina o, ipersemplificandone i principi, la sfrutta per scopi puramente commerciali e sconsiderati.
Tutto questo delegittima gravemente l’Āyurveda, privandola della sua identità culturale e scientifica e costruendo una barriera di pregiudizi che limitano in modo disastroso un confronto costruttivo con la medicina moderna. Ovviamente esiste anche, un’informazione seria e adeguata, corroborata da fonti classiche e ricerche moderne che, oltre a diffondere un’immagine seria e reale dell’Āyurveda, ne mette in evidenza la straordinaria attualitá e la possibilità di interazione e collaborazione con la Medicina e la Scienza Moderna.
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Tuttavia quest’ultimo tipo di comunicazione si confonde e diluisce nel marasma della ciclopica informazione oggi disponibile, e viene coperta dalla suggestione della faciloneria che suggerisce mistici portentosi rimedi, o che nega aprioristicamente e acriticamente ogni evidenza di efficacia. È quindi necessario richiamare l’attenzione su concetti e fatti fondamentali dell’Āyurveda per chiarirne la vera natura e anche per meglio orientarci nel panorama attuale delle medicine non convenzionali. Questo libro è una raccolta di articoli, alcuni di essi inediti, che rappresentano aspetti non sempre conosciuti dell’Āyurveda e che offrono una prospettiva nuova di questo antico, ma incredibilmente, attuale, sistema di conoscenza.
Per preparare il lettore a una prosecuzione ragionata della lettura e libera da errati preconcetti o convinzioni, ritengo opportuno e utile, in questo periodo di confusione e disinformazione, definire “cosa l’Āyurveda non è” piuttosto ciò che è. È pratica comune nelle antiche culture, per esprimere un concetto molto complesso e vasto, indicare cosa esso non è piuttosto ciò che è, la cosiddetta ”via negativa”. Adottiamo quindi questa logica con l’Āyurveda attraverso l’esame di una serie di affermazioni al negativo, la cui discussione offrirà anche spunti e indicazioni utili per per la lettura dei vari articoli che compongono questo libro.
1. L’Āyurveda non è benessere
Questa affermazione iniziale potrebbe risultare in un primo momento, sulla scorta di quanto si dice comunemente dell’Āyurveda, veramente sconvolgente, tuttavia è profondamente vera. Molte volte l’uso delle parole viene fatto in modo superficiale senza considerarne il vero significato. Nel mondo attuale caratterizzato da una continua stimolazione quasi aggressiva della percezione sensoriale, il raggiungimento del benessere, dello star bene appunto, attraverso la soddisfazione dei sensi sembra che sia il solo obiettivo valido e ciò viene erroneamente scambiato per salute.
Ecco allora un proliferare di attività e tecniche che offrono un facile raggiungimento del piacere sensoriale in cui, per una serie di idee superficiali e concezioni errate, viene inclusa anche l’Āyurveda. La salute però è un’altra cosa ed è questo il vero scopo dell’Āyurveda. L’Āyurveda si propone infatti di promuovere, mantenere o recuperare la salute dell’individuo e della comunità(1).
Lo stato di salute è la capacità del nostro complesso corpo-mente di rispondere in modo adeguato, adattandosi alle stimolazioni dell’ambiente, così che il nostro sistema mantenga un equilibrio funzionale fisico, mentale e psicologico(2). All’equilibrio che consegue a un pieno stato di salute corrisponde un stato di pienezza e soddisfazione anche sensoriale. Lo stato di benessere per la visione dell’Āyurveda è quindi solo un effetto secondario di uno stato di salute che invece è il suo obiettivo primario. Possiamo quindi affermare che l’Āyurveda non è benessere ma è Salute.
2. L’Āyurveda non è una tecnica di massaggio
Nell’immaginario collettivo occidentale l’Āyurveda è purtroppo spesso associata ai fantomatici “massaggi ayurvedici”, tanto che talvolta viene intesa solo come una tecnica di massaggio. Sempre all’inseguimento del piacere, del relax e della fuga dalla realtà si moltiplicano centri, SPA e istituti di bellezza dove vengono proposte improbabili “coccole dorate” ayurvediche a base di massaggi e manipolazioni varie.
In molti casi reali tecniche terapeutiche ayurvediche vengono brutalmente sconvolte per divenire bizzarri strumenti estetici. E sono per giunta eseguiti da persone inconsapevoli della reale e potenziale natura delle tecniche che applicano. Niente di questo riguarda o rappresenta l’Āyurveda. Il “massaggio ayurvedico” non esiste. Esistono invece i trattamenti fisici in Āyurveda che rappresentano un’importantissima parte delle sue tecniche terapeutiche e sono mirati a ristabilire l’equilibrio in caso di disturbo e malattia. Rappresentano uno strumento di notevole valore medico che deve essere utilizzato da personale altamente specializzato e con una conoscenza profonda della materia.
I trattamenti ayurvedici devono inoltre essere coordinati con le altre modalità terapeutiche previste per ottenere un coerente risultato ottimale. L’Āyurveda è infatti un sistema medico completo e coordinato, non un’insieme di tecniche a sé stanti, e come tale prende in considerazione tutti i tipi di disturbi e malattie. La modalità di prevenzione e cura dell’Āyurveda è multidimensionale e avviene attraverso diversi elementi quali: lo stile di vita, la nutrizione, la farmacologia, i trattamenti fisici, la mente, prendendo in considerazione l’intera persona e non solamente l’espressione sintomatologica.
Vale la pena ricordare che Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce l’Āyurveda come Medicina Tradizionale e ne promuove l’attività e l’inserimento, insieme ad altre Medicine Tradizionali, nei Sistemi Sanitari delle nazioni occidentali per fornire una migliore assistenza e funzione(3); in Italia l’Āyurveda è riconosciuta come atto medico dalla FNOMCeO (Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri)(4).
Si può quindi affermare che l’Āyurveda non è una tecnica di massaggio ma un Sistema Medico Completo.
3. L’Āyurveda non è una medicina alternativa
Anche questa affermazione può lasciare un tantino perplessi, ma come al solito è importante l’uso corretto delle parole. Indicare qualcosa come “alternativo” vuol dire che può essere usata al posto di un’altra cosa, di cui quindi o viene negato il valore o viene considerato talmente identico da potere essere sostituito. Quest’affermazione può quindi creare divisioni e contrasti.
L’Āyurveda è una Medicina Tradizionale, un sistema complesso di conoscenza con una distinta e sofisticata epistemologia e in quanto tale non può essere alternativo a niente, non può nè sostituire né essere sostituito. Lo stesso discorso è ovviamente valido anche per la Medicina Moderna. La peculiare epistemologia dell’Āyurveda affonda le sue radici nel complesso e multidimensionale universo filosofico-scientifico dell’India. Questo rende l’Āyurveda espressione unica di un sistema di conoscenza antico e tradizionale.
A mio parere, una collaborazione paritetica fra Āyurveda e Medicina Moderna può veramente offrire un notevole valore aggiunto. Per far questo l’unica via percorribile, che rispetti la dignità e la coerenza di entrambi i sistemi, è attraverso l’identificazione di punti in comune che possano stabilire contatti, indicare sinergie e modelli teorico-pratici che permettano l’emergenza di un paradigma superiore valido per entrambi i sistemi. Questa idea è stata da noi elaborata nel concetto di “Collaborative Medicine and Science”, una nuova modalità di interazione fra Medicine Tradizionali e Medicina Moderna recentemente presentato alla comunità scientifica (5, 6).
Si può quindi affermare che l’Āyurveda non è una Medicina Alternativa ma una Medicina Tradizionale.
BIBLIOGRAFIA
(1) Morandi A., Tosto C., Roberti di Sarsina P., Dalla Libera D. “Salutogenesis and Āyurveda: indications for Public Health management” The EPMA Journal 2,4 459-65 (2011) DOI 10.1007/s13167-011-0132-8.
(2) Morandi A., Delle Fave A. “The Emergence of Health in Complex Adaptive Systems: A Common Ground for Āyurveda and Western Science” in Morandi A., Nambi A.N. Narayanan (Eds) “An integrated view of Health and Well-being - Bridging Indian and Western Knowledge” Series on Cross-Cultural Advancements in Positive Psychology, pp 163-185 vol. 5 2013, XI Springer Verlag.
(3) World Health Organization (WHO) “WHO Traditional Medicine Strategy: 2014-2023”. 2013. WHO. Hong Kong.
(4) Roberti di Sarsina P, Morandi A, Alivia M, Tognetti M, Guadagni P. “Medicine Tradizionali e Non Convenzionali in Italia. Considerazioni su una Scelta Sociale per la Medicina Centrata sulla Persona.” Advanced Therapies-Terapie d’Avanguardia 2012;1:3-29.
(5) Manohar RP, Morandi A, Delle Fave A. “The integration quagmire: Why we need to watch our steps” Ancient Science of Life 2015; 34: 123-5.
(6) Morandi A. “The Challenges Of A New Path Of Research In Āyurveda” Annals Of Ayurvedic Medicine 2018; 7; 1-2: 9-13.
(7) Morandi A., Sartori G., Tosto C. “La Formazione in Āyurveda in Italia: attualità, esigenze, criticità, prospettive” in Roberti di Sarsina P., Tognetti M., Gensini G. (a cura di) La Formazione nelle Medicine Tradizionali e Non Convenzionali in Italia: attualità, esigenze, criticità, prospettive. pp 110-133 Franco Angeli, Milano (2015).