Riconoscere e guarire i conflitti psichici nel campo energetico
Reimar Banis - 01/01/2016
In base alla mia esperienza, i conflitti psichici non elaborati sono le più frequenti cause di malattia nella pratica medica. Molte delle persone che da tempo si sentono poco bene e malate hanno dei conflitti di questo tipo. Tali conflitti si svolgono perlopiù nell’ombra e spesso purtroppo non vengono né riconosciuti nel modo giusto né trattati con l’intensità necessaria. In tal modo non si tiene conto di un’importante causa di malattia. I conflitti sono quasi sempre una delle cause principali di casi problematici come le malattie croniche, le difficoltà nell’educazione dei bambini e i disturbi dello stato psicofisico, spesso inspiegabili. Solo dopo aver riconosciuto e risolto questi conflitti, possono mettersi in moto dei processi di guarigione efficaci e durevoli. In questo modo vengono spesso sciolti dei blocchi terapeutici e solo allora le cure cominciano ad essere realmente efficaci. Grazie allo scioglimento dei conflitti non si verifica soltanto la guarigione delle malattie, ma la maggior parte delle persone sperimenta un cambiamento globale verso il positivo, si sente più vitale e con una maggior gioia di vivere. Le persone diventano inoltre sempre più centrate a livello psichico, riuscendo così ad esercitare un miglior controllo sulla propria vita e a sviluppare una sempre maggiore autostima.
L’energetica psicosomatica
Con il sistema dell’energetica psicosomatica (PSE), un metodo terapeutico olistico da me concepito, è possibile individuare i conflitti psichici in molti pazienti. La visita con l’apparecchio Rebatest® e con delle apposite ampolle dura solo qualche minuto ed è di facile apprendimento. In questo modo il terapeuta può constatare facilmente la carica di energia vitale (in percentuale). Oltre alla misurazione quantitativa è possibile differenziare i vari strati dell’aura (vitale, emozionale, mentale, causale), cosa importante per il fatto che ogni piano energetico esprime diverse qualità, sia materiali che psichiche, che insieme determinano il modo in cui una persona si sente. Il risultato del test riflette quindi il più delle volte con precisione la percezione generale della vita, ma coincide anche con le diagnosi cliniche.
Ecco allora che spesso gli individui esauriti dal punto di vista fisico hanno una carica vitale molto bassa, i depressi hanno invece un valore emozionale basso e negli psicotici riscontriamo un basso valore mentale. La carica causale riflette l’apertura spirituale e l’intuizione, cioè la qualità delle funzioni psichiche superiori.
Il terapeuta ottiene così in modo semplice ed elegante qualcosa di simile ai “valori della pressione arteriosa dei piani sottili”. Sono valori abbastanza affidabili che praticamente non subiscono che impercettibili oscillazioni momentanee, nella misura in cui il terapeuta osserva determinate regole che vengono insegnate nei seminari di PSE. L’affidabilità si manifesta nel fatto che esaminatori diversi giungono a risultati identici nello stesso paziente. La ragione principale di questo consiste nel fatto che l’apparecchio Rebatest© lavora con segnali di misurazione precisamente definiti che entrano in risonanza con le onde cerebrali del paziente. In tal modo i risultati delle misurazioni sono alquanto consistenti e affidabili.
Nella seconda fase del test il terapeuta, con l’apparecchio e le ampolle per il test, verifica come mai il paziente ha troppo poca energia. Il più delle volte questo dipende soprattutto dai conflitti. Lo si può riscontrare molto facilmente utilizzando le ampolle del kit di base per il test. A questo scopo vengono dapprima esaminati i sette centri energetici (chakra) per vedere se sono presenti dei blocchi. Se il paziente reagisce all’ampolla corrispondente a un determinato chakra, vuol dire che lì c’è un blocco. Possiamo immaginarci i blocchi dei chakra come delle “falle” segmentali da cui il paziente perde energia.
L’energetica psicosomatica
Con il sistema dell’energetica psicosomatica (PSE), un metodo terapeutico olistico da me concepito, è possibile individuare i conflitti psichici in molti pazienti. La visita con l’apparecchio Rebatest® e con delle apposite ampolle dura solo qualche minuto ed è di facile apprendimento. In questo modo il terapeuta può constatare facilmente la carica di energia vitale (in percentuale). Oltre alla misurazione quantitativa è possibile differenziare i vari strati dell’aura (vitale, emozionale, mentale, causale), cosa importante per il fatto che ogni piano energetico esprime diverse qualità, sia materiali che psichiche, che insieme determinano il modo in cui una persona si sente. Il risultato del test riflette quindi il più delle volte con precisione la percezione generale della vita, ma coincide anche con le diagnosi cliniche.
Ecco allora che spesso gli individui esauriti dal punto di vista fisico hanno una carica vitale molto bassa, i depressi hanno invece un valore emozionale basso e negli psicotici riscontriamo un basso valore mentale. La carica causale riflette l’apertura spirituale e l’intuizione, cioè la qualità delle funzioni psichiche superiori.
Il terapeuta ottiene così in modo semplice ed elegante qualcosa di simile ai “valori della pressione arteriosa dei piani sottili”. Sono valori abbastanza affidabili che praticamente non subiscono che impercettibili oscillazioni momentanee, nella misura in cui il terapeuta osserva determinate regole che vengono insegnate nei seminari di PSE. L’affidabilità si manifesta nel fatto che esaminatori diversi giungono a risultati identici nello stesso paziente. La ragione principale di questo consiste nel fatto che l’apparecchio Rebatest© lavora con segnali di misurazione precisamente definiti che entrano in risonanza con le onde cerebrali del paziente. In tal modo i risultati delle misurazioni sono alquanto consistenti e affidabili.
Nella seconda fase del test il terapeuta, con l’apparecchio e le ampolle per il test, verifica come mai il paziente ha troppo poca energia. Il più delle volte questo dipende soprattutto dai conflitti. Lo si può riscontrare molto facilmente utilizzando le ampolle del kit di base per il test. A questo scopo vengono dapprima esaminati i sette centri energetici (chakra) per vedere se sono presenti dei blocchi. Se il paziente reagisce all’ampolla corrispondente a un determinato chakra, vuol dire che lì c’è un blocco. Possiamo immaginarci i blocchi dei chakra come delle “falle” segmentali da cui il paziente perde energia.
Come sorgono questi blocchi energetici e qual è il loro significato per il singolo individuo? Per rispondere a questa domanda occorre capire come nascono i conflitti e perché si depositano nel campo energetico. Già gli sciamani dei popoli primitivi erano a conoscenza del fatto che nel campo energetico del malato si trovano dei “demoni” e dei “disturbatori” invisibili (che nella trance sciamanica vengono visualizzati come serpenti velenosi, ragni ecc.), che sottraggono energia vitale al malato e vengono considerati un’importante causa di malattia. Secondo questa visione è infatti solo quando lo sciamano caccia e disperde questi demoni che il malato può recuperare la salute.
Al giorno d’oggi non parliamo più di demoni, ma di conflitti. Per capire di cosa si tratta bisogna prima comprendere il modo in cui essi hanno origine. In base alle mie esperienze, i conflitti nascono per via di esperienze pressoché insopportabili a livello psichico che hanno l’effetto di un trauma minaccioso. Tali esperienze vengono espulse dall’organismo senza tanti preamboli. Si tratta dello stesso fenomeno noto in psicologia come “rimozione”, in funzione di una pura e semplice strategia di sopravvivenza. Prima che il conflitto ci distrugga letteralmente, lo buttiamo fuori. In tal modo si verifica una rimozione a livello energetico, dato che il conflitto non possiede solo una qualità psichica, ma anche una sottile! La psicologia moderna tende ad ignorare questo fatto, che invece è di importanza fondamentale se vogliamo riconoscere e guarire il conflitto.
La struttura sottile del conflitto spiega la sua tendenza ad attaccarsi al corpo energetico del paziente come un vampiro che gli succhia l’energia nutrendosi di essa. In un certo senso i conflitti sono degli esseri viventi autonomi che ci stanno attaccati e vivono della nostra energia. Ecco allora che il fatto che una persona si senta sempre stanca e spossata dipende spesso dai conflitti che le sottraggono energia. Logicamente solo l’eliminazione del conflitto può portare al vero e proprio ristabilimento e al recupero delle proprie riserve energetiche, poiché questo significa eliminare la vera causa della perdita di energia.
I conflitti hanno diversi contenuti traumatici che vanno dalla collera alla paura di fallire, passando per la tristezza, e coprono tutti i possibili contenuti emotivi negativi. Per questo motivo non c’è un solo conflitto, bensì vari “pacchetti emozionali” traumatici – un altro nome con cui si possono definire i conflitti. Il tipo di conflitto di una persona dipende soprattutto dalla situazione traumatica in cui il conflitto ha avuto origine. Se per esempio si era così arrabbiati che l’organismo ha avuto paura di esplodere, si sarà originato un conflitto di collera. Se si era impotenti e si è pensato di venir annientati nella situazione traumatica, sarà sorto un conflitto con il tema “impotente”. Ho constatato che esistono complessivamente 28 temi conflittuali che possono essere testati con dei complessi omeopatici (i cosiddetti “preparati emozionali” Emvita©).
Una delle più importanti scoperte dell’energetica psicosomatica è il fatto che i conflitti seguono un ordine fisso. Ne risulta quindi una chiara struttura di conflitti e chakra (v. Tabella 1). I conflitti aderiscono al sistema energetico del paziente in punti ben precisi a seconda della loro tipologia. Il conflitto “collera”, per esempio, si trova sempre nella parte superiore dell’addome (3°chakra), mentre i contenuti emotivi di impotenza si insediano nella zona del bacino (1°chakra).
Chakra e i rispettivi conflitti
1° chakra:
1° Preparato emozionale (Emvita ® 1): autonomia
2° Preparato emozionale (Emvita ® 2): mancanza di concentrazione
3° Preparato emozionale (Emvita ® 3): essere in balia degli altri
4° Preparato emozionale (Emvita ® 4): autocontrollo estremo
2° chakra:
5° Preparato emozionale (Emvita ® 5): frenetico, nervoso
6° Preparato emozionale (Emvita ® 6): tener duro, paure somatizzate
7° Preparato emozionale (Emvita ® 7): presunta forza, ostinato
3° chakra:
8° Preparato emozionale (Emvita ® 8): isolato
9° Preparato emozionale (Emvita ® 9): esplodere
10° Preparato emozionale (Emvita ® 10): volere di più
11° Preparato emozionale (Emvita ® 11): affamato di buone sensazioni
4° chakra:
12° Preparato emozionale (Emvita ® 12): sovraffaticato intellettualmente
13° Preparato emozionale (Emvita ® 13): appartato, ferito nel profondo
14° Preparato emozionale (Emvita ® 14): recluso, costrizioni
15° Preparato emozionale (Emvita ® 15): impaurito
16° Preparato emozionale (Emvita ® 16): panico
5° chakra:
17° Preparato emozionale (Emvita ® 17): vuoto emozionale
18° Preparato emozionale (Emvita ® 18): frettoloso
6° chakra:
19° Preparato emozionale (Emvita ® 19): esitante, pusillanime
20° Preparato emozionale (Emvita ® 20): bastare a se stesso
21° Preparato emozionale (Emvita ® 21): sovraffaticato fisicamente
22° Preparato emozionale (Emvita ® 22): inquietudine, sovramodulato a livello mentale
23° Preparato emozionale (Emvita ® 23): teso
24° Preparato emozionale (Emvita ® 24): disagio, sensazioni sgradevoli
7° chakra:
25° Preparato emozionale (Emvita ® 25): diffidenza
26° Preparato emozionale (Emvita ® 26): anteporre l’avere all’essere
27° Preparato emozionale (Emvita ® 27): non voler vedere la realtà
28° Preparato emozionale (Emvita ® 28): pensare in modo sbagliato
Verifica delle dimensioni del conflitto e test dei medicinali
Dato che i conflitti sono di natura sottile, le loro dimensioni possono essere misurate con determinate sostanze diagnostiche. A tal scopo ho concepito delle “sostanze test” ben precise, che – come una lente – ingrandiscono il conflitto a livello energetico. Se per esempio abbiamo testato un conflitto col tema “collera”, la sostanza test Belladonna nel campo energetico del paziente fa in modo che con l’apparecchio Rebatest© si possano misurare solo i quattro piani energetici della collera. Si viene così a sapere qual è la carica vitale ed emozionale del conflitto, quanto è cosciente (carica mentale) e con quanta tenacia vengono ripetuti i suoi contenuti conflittuali (carica causale).
La misurazione delle dimensioni del conflitto presenta due vantaggi decisivi per chi effettua il test energetico. Da un lato le dimensioni del conflitto possono fargli capire quanto è importante per il paziente. In questo modo il conflitto più grande diventa chiaramente riconoscibile. Il conflitto più grande di tutti, con un valore causale superiore all’80% e i valori vitale ed emozionale molto alti, viene chiamato “conflitto centrale”, dato che riveste un’importanza centrale sia per il sistema metabolico che per il carattere del paziente. Il conflitto centrale (o meglio, la sua collocazione in un determinato chakra) stabilisce se un paziente può essere classificato come sanguinico (tipo isterico), flemmatico (tipo ossessivo), collerico (tipo depressivo) o melanconico (tipo schizoide).
Il conflitto centrale determina quindi l’ambiente metabolico del paziente (il suo temperamento e la sua disposizione alle malattie). I sanguinici per esempio soffrono spesso di malattie cardiocircolatorie, trombosi e tendenza agli ictus, traggono un netto beneficio dai salassi e hanno bisogno di una terapia depurativa del sangue. I sanguinici sono per natura irascibili e alternano momenti di esaltazione a fasi depressive. Vivono con particolare intensità tutte le sensazioni e tendono volentieri alla sregolatezza. Per il sanguinico conta soprattutto il qui e ora, ragion per cui la programmazione a lungo termine non è il suo forte. Il classico sanguinico è l’affascinante viveur che si gode la vita fino in fondo, anestetizzando le preoccupazioni con “Bacco, tabacco e Venere” (in termini moderni “sex, drugs, rock’n’roll”). Naturalmente esistono tutte le varianti possibili di sanguinico, ragion per cui si presta soprattutto attenzione all’emozione di fondo che imprime la propria impronta a un determinato tipo di carattere.
La misurazione delle dimensioni del conflitto serve quindi a determinare il tipo di carattere. In questo modo si ottiene una chiave preziosa per la consulenza a livello di psicologia del profondo e si possono quindi fare in anticipo e con grande sicurezza affermazioni sulla natura di una determinata persona. Questo suscita naturalmente stupore in un primo momento e aumenta enormemente il prestigio del terapeuta, dato che nel giro di pochi minuti e con l’aiuto di un test chinesiologico, di un apparecchio e di un paio di ampolle per il test riesce a individuare con precisione la natura di un individuo mai visto prima.
Il vantaggio principale per il terapeuta e il suo paziente consiste soprattutto nella possibilità di fornire consigli pratici sullo stile di vita, possibilità che deriva dalla conoscenza del tipo di carattere. Ogni carattere ha infatti determinati “vizi” che dovrebbe evitare e delle “virtù” che dovrebbe favorire. Il modo migliore per farlo è naturalmente quello di sciogliere il conflitto centrale, ma oltre a questo, per esempio nel caso di un bambino, si possono dare ai genitori dei consigli precisi su come educarlo, ricavandoli dalla conoscenza del tipo di carattere del bambino stesso. O, in caso di problemi di coppia, si possono fornire consigli sul modo migliore di entrare in relazione con l’altro tipo di carattere.
Il secondo vantaggio della misurazione delle dimensioni del conflitto consiste nella fantastica opportunità di monitorare in maniera ottimale i progressi della terapia. Si tratta di un fatto di inestimabile valore per un terapeuta, dato che gli consente di pronosticare al paziente quanto tempo durerà la terapia.
Alla fine della misurazione, nel cosiddetto “test del medicinale”, si verifica di quale rimedio ha bisogno il paziente e in che misura ne potrà trarre vantaggio. A tal scopo si colloca il rimedio nel campo energetico del paziente e si misura con l’apparecchio Rebatest© con quale intensità si alzano i suoi livelli energetici. Nella maggior parte dei casi si ha bisogno del preparato emozionale corrispondente (Emvita©) insieme al relativo rimedio per il chakra (Chavita©) che appartiene al conflitto del paziente. Ovviamente con l’apparecchio Reba®test è possibile testare l’efficacia energetica anche di tutti gli altri rimedi e tipi di terapia. Si può anche facilmente prevedere quali rimedi aiuteranno il paziente e in quale misura – o, viceversa, quali sostanze sono dannose per lui e potrebbero addirittura procurargli degli effetti collaterali.
La soluzione dei conflitti
Nell’energetica psicosomatica il conflitto viene risolto prevalentemente a livello energetico. Per alcune settimane o alcuni mesi il paziente assume determinati preparati complessi omeopatici (i preparati emozionali e i rimedi per i chakra Emvita© e Chavita©) che entrano in risonanza con il conflitto sciogliendolo gradualmente. A differenza che nella psicanalisi, il paziente non ha bisogno di essere cosciente del significato del contenuto conflittuale. Per questo riscontriamo risultati eccellenti anche nei bambini molto piccoli e negli animali, soggetti per i quali le tecniche psicoterapiche tradizionali sono inadeguate. Reazioni frequenti che si manifestano nel corso del processo di guarigione sono sogni molto intensi ed eventuali turbamenti psichici, per esempio sotto forma di maggior irritabilità. L’esperienza dimostra comunque che questo passa nel giro di poco tempo e in genere la guarigione avviene in modo pressoché inosservato e subliminale.
Di solito per ottenere un risultato positivo e persistente occorre sciogliere due o tre conflitti. Praticamente in tutti i pazienti all’inizio testiamo un unico conflitto, molto raramente due, e dopo l’eliminazione di questo conflitto, che di solito richiede dai quattro ai cinque mesi, se ne presenta uno nuovo. L’intera procedura è un po’ come il togliere gli strati della “cipolla” psichica ed è un lento processo di crescita a livello psicoenergetico, che porta ad un miglioramento delle condizioni complessive, perlopiù in modo lento e impercettibile, raramente in maniera drammatica. Nei bambini e nelle persone molto aperte dal punto di vista psichico il processo di guarigione può anche essere più rapido ed eventualmente finire già dopo l’eliminazione di un unico conflitto. Anche negli animali il processo di guarigione si svolge spesso ad una velocità sorprendente.
In linea di massima l’energetica psicosomatica può essere abbinata a tutte le altre terapie attualmente in uso. Gli psicoterapeuti sottolineano in termini elogiativi il fatto che con l’aiuto dell’energetica psicosomatica i pazienti “arrivano più in fretta al punto”. Con il conseguente scioglimento dei conflitti si dà origine a processi di guarigione duraturi e a processi ottimali di autoguarigione psichica, spesso senza bisogno di utilizzare un ulteriore metodo terapeutico. L’energetica psicosomatica può quindi essere impiegata come metodo base per la maggior parte dei pazienti.
Conclusione
In origine l’energetica psicosomatica è stata da me concepita come “psicoterapia a base di gocce” e presentata per la prima volta all’ambiente medico ufficiale nel 1997. In breve tempo, grazie alla sua semplicità e alla sua efficacia, questa terapia è stata adottata come metodo base in molti studi medici. Nel frattempo sono più di mille i terapeuti in oltre 20 paesi al mondo che lavorano con successo utilizzando l’energetica psicosomatica. Sempre più terapeuti scoprono che sciogliendo i conflitti non solo si possono curare i disturbi psichici, ma che anche la maggior parte delle malattie trae beneficio dall’eliminazione dei conflitti e dal ripristino dell’equilibrio energetico. Perfino in caso di malattie somatiche persistenti come l’ulcera varicosa o la psoriasi abbiamo riscontrato buoni risultati. A mio parere si tratta quindi di una vera e propria terapia di base olistica, adatta per iniziare qualsiasi trattamento energetico radicale e completo. Nello stesso tempo l’energetica psicosomatica rappresenta uno strumento eccellente nella consulenza relativa a molti problemi della vita quotidiana, nonché un aiuto eccezionale per la crescita spirituale.
Bibliografia
Banis, R.: Manuale di medicina energetica psicosomatica. Conflitti e malattie, Traduzione di Silvia Nerini, Macro Edizioni, Diegaro di Cesena, 2005.
Banis, U: Handbuch der Psychosomatischen Energetik 2.Auflage Co’med Verlag Hochheim 2002.
Indirizzo dell’autore
Dr.med.Reimar Banis
Medico generico
c/ o Grossmatt 3
CH 6052 Hergiswil
Informazioni sull’energetica psicosomatica
Rubimed AG
Grossmatt 3
CH 6052 Hergiswil
Tel. 0041-41-6300888
info@rubimed.com
www.rubimed.com
Reimar Banis