Curare l'asma, le terapie che funzionano
Fiamma Ferraro - 01/01/2016
Vorrei oggi commentare una notizia giuntami ultimamente: "Presentato il primo trattamento non farmacologico per l'asma grave: Sistema di Termoplastica Bronchiale". Un recente numero di un prestigioso periodico americano di medicina respiratoria (Am. J. Respir. Crit. Care Med. 2012; 185: 709-714) pubblica un articolo dal titolo: “Bronchial Thermoplasty for Severe Asthma”, in cui si parla di una nuova procedura, di “termoplastica bronchiale” approvata dalla FDA (e rimborsata, per un modico costo di circa 20.000 €, dal sistema americano di assicurazioni) per casi di asma non lieve. In questa procedura, tramite un catetere inserito nelle vie respiratorie, somministrando calore alle pareti di queste vie respiratorie vengono distrutti, bruciandoli, degli strati di muscolatura liscia, in modo da ridurre la loro possibilità di contrarsi, impedendo così le contrazioni che negli asmatici rendono appunto disagevole la respirazione. A quanto affermato dal dr. Castro, dell’Università di Washington, “entro pochi mesi i pazienti si sentono meglio e sono in grado di ridurre i loro dosaggi di medicinali”. A quanto asserito, questa procedura costituirebbe “l’unica terapia non farmacologica a disposizione del 5-10% di pazienti che non riesce a controllare l’asma con le medicine, o nei quali le medicine usate provocano effetti collaterali considerevoli”. Dopo questa procedura i pazienti hanno riscontrato una diminuzione del 32 % negli attacchi asmatici. La diminuzione non è stata peraltro molto superiore rispetto a quella di un gruppo placebo.
Può darsi in effetti che questa procedura, a mio avviso piuttosto distruttiva (si tratta pur sempre di bruciare una parte dell’organismo) possa essere utile in casi in cui assolutamente non si riesce ad ottenere alcun successo con altre terapie, ma si afferma decisamente una cosa non vera quando si dice che si tratta dell’ “unica terapia non farmacologica che consente di ottenere dei successi in caso di asma che non risponde alle consuete medicine”.
Possibile che continuino a sfuggire all’attenzione degli specialisti medici e dei redattori di articoli scientifici, le varie sperimentazioni che, fin dal 1994, hanno provato, in numerosi studi universitari in doppio cieco (pubblicati su prestigiose riviste scientifiche) l’efficacia del metodo Buteyko per l’asma?
"Avviata in Nuova Zelanda una nuova sperimentazione sul metodo Buteyko"
E’ di questi giorni la notizia che in Nuova Zelanda dove, come in Australia, vi è un numero particolarmente elevato di asmatici, (un bambino su 4 soffre di asma) verrà avviato uno studio su vasta scala per sperimentare l’efficacia del metodo Buteyko (ved . http://www.scoop.co.nz/stories/SC1204/S00042/new-study-to-help-reduce-asthma-burden-in-new-zealand.htm ). Come si afferma nel comunicato: “tutti e sette gli studi pubblicati sul metodo Buteyko, compresi i due pubblicati sul New Zealand Medical Journal, hanno dimostrato dei risultati possitivi (tra cui una riduzione di broncodilatatori nella misura dell’80-90%) ottenuti con il metodo Buteyko”. Occorrono quindi, continua l’articolo “studi su larga scala” su questo metodo.
Se da una parte fa ovviamente piacere vedere che viene avviato ancora uno studio su Buteyko, dall’altra non si può evitare di chiedersi come mai, quasi 20 anni dopo il primo studio universitario in Australia in doppio cieco, e dopo gli altri studi già effettuati e pubblicati su prestigiose riviste scientifiche, non è il momento di prender atto degli eccezionali risultati ottenuti con il metodo Buteyko per l’asma? Quanti studi “su più larga scala” si pensa di dover ancora effettuare prima di riconoscere l’efficacia di questo metodo, che nel peggiore dei casi non produce risultati positivi ma comunque, se ben praticato non può far male e può essere anche applicato insieme alle medicine (che vengono ridotte man mano che si ottengono dei miglioramenti)? Gli “studi su più larga scala” sarebbero in effetti necessari per dei trattamenti invasivi e pesanti come quello, sopracitato, della “termoplastia bronchiale”, che invece è riconosciuto e rimborsato negli Usa, senza che si pensi a tentare perlomeno Buteyko prima di “bruciare” degli strati di muscolatura."
Il Testo è tratto dalla newsletter della dott.ssa Fiamma Ferraro.
A sostegno del Metodo Buteyko pubblichiamo volentieri una testimonianza arrivata in redazione.
L’asma si può curare. L’esperienza di un bambino di 5 anni.
Salve, ho un figlio di circa 5 anni che a partire dal suo 10° mese di vita (dopo un vaccino antitetanico) ha iniziato a manifestare broncospasmo ogni qual volta si presentasse un raffreddore o un’influenza. Fin da subito ci siamo attivati con i rimedi della medicina classica, (Broncodilataori e antinfiammatori) al bisogno, ma la situazione peggiorava di mese in mese. A molti non sembrerà così grave (ho amiche in situazioni peggiori..) ma per la nostra famiglia, abituata a cure e rimedi omeopatici e naturali era inaccettabile. Inoltre avevamo il forte desiderio di capire il motivo, scatenante, per questa reazione di asma nel nostro bambino. Dopo aver fatto gli esami allergologici (consigliati dalla pediatra di base) abbiamo capito che la reazione di broncospasmo era dovuta ad una allergia agli acari e ad altri allergeni. La pediatra di base ci ha chiaramente detto che l’allergia e la situazione attuale poteva anche peggiorare e che il bambino avrebbe dovuto portare sempre con sé i medicinali da lei prescritti (Broncondilatori). Questa sentenza però non ci ha convinto affatto e così abbiamo iniziato a girare tanti medici, in diverse zone dell’Italia, per avere nuove opinioni e nuovi approcci a questa problematica. Abbiamo ascoltato diversi pediatri, esperti di allergologia, omeopati, naturopati e pian piano grazie all’uso di alcuni rimedi omeopatici e fitoterapici siamo riusciti a migliorare di molto la situazione. Gli attacchi sono diventati meno frequenti e meno gravi e il ricorso ai broncodilatori più sporadico.
Nonostante la nostra grande soddisfazione però ancora il problema non era risolto. Così abbiamo continuato a sentire pareri di medici di diverso tipo e di diverse specializzazioni, finchè un giorno ho comprato (non casualmente) il libro “Attacco all’asma” della dott.ssa Ferraro. Beh.. per farvela breve, una volta letto il libro (diverse volte), per curiosità abbiamo iniziato a fare, con il nostro bambino, gli esercizi di respirazione del Metodo Buteyko (semplicissimi e anche divertenti) e abbiamo notato un notevole, inaspettato e ulteriore miglioramento! Entusiasti abbiamo preso appuntamento per una visita con la dottoressa Ferraro (gentilissima e molto preparata) che ci ha consigliato il modo migliore per fare gli esercizi di respirazione e alcuni rimedi omeopatici di supporto. Morale della storia… da quel giorno, niente più attacchi d'asma (da mesi) e un netto miglioramento della salute generale (influenze, raffreddori etc..).
Finalmente sembra che abbiamo trovato il bandolo della matassa e con grande entusiasmo condivido questa mia esperienza sperando che possa essere utile a tanti genitori che, come noi, per i figli, non si fermano davanti a nulla! R.A.
Maggiori informazioni sul Metodo Buteyko su: http://buteykoitalia.homestead.com
Per chi volesse contattare la
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