Delfino-terapia: la pet-therapy fatta con i delfini
Sergio Stagnaro - 01/01/2016
Un ciondolo azzurro con sopra disegnato un delfino può essere portato al collo solo come portafortuna?
La Semeiotica Biofisica Quantistica (SBQ) fornisce al medico un originale metodo [1] applicabile al letto del paziente, con il semplice uso del fonendoscopio, utile sia per finalità diagnostiche che di monitoraggio terapeutico, essendo in grado di valutare oggettivamente nel tempo l’efficacia pre-clinica e clinica di ogni tipo di trattamento, sia esso convenzionale o non convenzionale, come è il caso recentemente esplorato della terapia con i delfini.
Variante della pet-therapy, poco conosciuta ancora in Italia, la terapia assistita con i delfini o DAT (Dolphin Assisted Therapy) venne proposta dai ricercatori statunitensi Betsy Smith e David Nathanson dell’Università di Miami (Florida) negli anni settanta, con l’ipotesi che si sarebbero potuti migliorare gli effetti delle terapie mediche comuni e dei farmaci somministrati, in seguito al contatto dei pazienti stessi con i delfini.
Il delfino è un animale straordinario con abilità incredibili. Numerosi studi condotti in diversi paesi mostrano che la vicinanza di questi mammiferi è di grande aiuto per la salute umana con un rilevante effetto positivo nel trattamento di numerose malattie, come paralisi cerebrale, autismo infantile precoce, sindrome di Down, disfunzioni cerebrali, disturbi funzionali del sistema nervoso centrale, ritardo mentale, disturbi del linguaggio, diminuzione o perdita dell’udito, nevrosi, stress, disturbi depressivi, Alzheimer, disturbi della memoria e difficoltà nell’apprendimento [2-9].
La delfino-terapia non è ancora riconosciuta dalla medicina tradizionale, nonostante i benefici ottenuti negli ultimi decenni sui pazienti ai quali è stata sottoposta, come ad esempio nei bambini affetti da autismo: rari, discordanti e contraddistinti da vizi metodologici sono infatti gli articoli scientifici e gli studi clinici su questo tipo di trattamento e sulle ragioni e particolari condizioni per le quali esso mostra una certa efficacia [10].
D’altro canto, se si studia la DAT da diversi punti di vista, ad esempio considerando la prospettiva delle modificazioni comportamentali, quella psico-neuro-endocrino-immunologica e l’interpretazione neurofisiologica, benché gli studi sui benefici dell’interazione tra uomo e delfino siano ancora preliminari, pioneristici e con evidenti lacune, originate specialmente da elementi di valutazione prevalentemente soggettivi, si conclude che ci sono importanti segnali per rivalutare scientificamente la delfino-terapia, se corroborata da criteri di valutazione più oggettivi e razionali [11].
Perché il verso dei delfini fa bene
A questo proposito, è importante ricordare che il verso dei delfini è caratterizzato da suoni ad alta frequenza (ultrasuoni) che vanno dai 20 mila ai 150 mila Hertz, in grado di stimolare la produzione di endorfine nel cervello.
Questa caratteristica peculiare dei delfini può essere abbinata a una recente nanotecnologia [12] che è in grado di catturare le radiazioni provenienti da qualsiasi oggetto biologico, in particolare quelle provenienti da questi meravigliosi mammiferi, che sono sorgenti di onde millimetriche (ossia di ultrasuoni o suoni a frequenze estremamente alte).
Grazie alla nano-tecnologia AK-TOM, sono state catturate e salvate in uno speciale semiconduttore (GaAs o Arseniuro di Gallio) le radiazioni (ultrasuoni) emesse dai delfini nel delfinario della Repubblica di Hurghada in Egitto. Le medesime onde millimetriche possono successivamente essere liberate dal semiconduttore, dal momento in cui esso viene messo a contatto con un qualsiasi altro oggetto biologico, come ad esempio una piccola porzione della cute umana, sfruttando l’interazione tra i campi elettromagnetici deboli.
Questo connubio tra ultrasuoni emessi dai delfini e semiconduttore che li cattura è una conquista estremamente importante per la valutazione oggettiva secondo un rigoroso metodo scientifico per due motivi:
1) abbiamo ottenuto un oggetto biologico (irradiatore) contenente le onde-informazione emesse dai delfini, e questo irradiatore è duplicabile e testabile su diversi tipi di pazienti, idoneo per sperimentazioni su piccola e larga scala;
2) gli effetti clinici di questa irradiazione su un qualsiasi paziente sono valutabili oggettivamente con il metodo della Semeiotica Biofisica Quantistica (SBQ), e questi dati diagnostici e di monitoraggio terapeutico possono essere raccolti da qualsiasi medico formato ed abilitato secondo la SBQ, favorendo qualsiasi tipo di ricerca e studio prospettico, anche in doppio cieco.
Le radiazioni (ultrasuoni) emesse dai delfini e raccolte nel semiconduttore (Arseniuro di Gallio) in grado di catturale, memorizzarle, e liberarle a contatto con la cute [12, 13] (oppure a distanza inferiore ad 1 metro, in modo da essere utilizzate durante la notte), sono state testate con il metodo diagnostico della Semeiotica Biofisica Quantistica, ed in particolare valutando, mediante il monitoraggio terapeutico, l'energia libera endocellulare, nonché le dinamiche del microcircolo, prima, durante e dopo l'irradiazione, in differenti sistemi biologici, per esempio, cervello e cuore, con i seguenti risultati.
Benefici per sani e malati
Nel sano, l'irradiazione di ultrasuoni catturati dai delfini di Hurgada, provoca l'aumento fino a sei volte dell'energia libera endocellulare, valutata come Tempo di Latenza del relativo riflesso gastrico aspecifico (ad esempio, da un valore basale di 8 secondi il riflesso cerebro-gastrico aspecifico aumenta a 48 secondi).
In un soggetto (34 anni) affetto da autismo, ugualmente l'energia libera endocellulare neuronale aumenta di sei volte il valore basale (ad esempio, c’è un notevole incremento dell'ossigenazione istangica o tessutale), immediatamente dall'inizio dell'applicazione e permane tale fino alla durata dell'irradiazione (massimo 3 ore al giorno). Parallelamente, il microcircolo relativo, valutato con i parametri SBQ, è massimamente attivato, secondo l'Attivazione Microcircolatoria Associata, tipo I. Fatto importante, progressivamente, col passare dei giorni di trattamento, il medico osserva un notevole incremento dell'attività microcircolatoria, anche a riposo funzionale, evidentemente da attribuire all'attivazione delle cellule staminali cerebrali nelle aree del cervello precedentemente sede dei Reali Rischi Congeniti di malattie neurodegenerative [14-17].
Questi primi effetti clinici valutati con la SBQ sono sorprendentemente omogenei ed i dati raccolti sono molto promettenti, perché - se confermati nel tempo con un adeguato periodico monitoraggio terapeutico e su larga scala - suggeriscono la possibilità di supportare scientificamente, grazie all’applicazione del metodo SBQ, l'efficacia clinica della “dolphin-assisted-therapy”.
Ecco spiegato che quel ciondolo azzurro, nella foto, con sopra disegnato un delfino non è un semplice portafortuna da portare al collo, bensì nasconde al suo interno uno speciale semiconduttore che ci permette di “ascoltare le onde dei delfini” ossia irradia ultrasuoni provenienti dai delfini: è da usare perciò con cautela, in considerazione delle sue straordinarie proprietà.
Bibliografia
[1] Caramel S. Che cos’è la Semeiotica Biofisica Quantistica. Scienza e Conoscenza, 4 agosto 2015. http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/che-cos-e-la-semeiotica-biofisica-quantistica.php
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http://journal.sitp.ac.cn/hwyhmb/hwyhmben/ch/reader/view_abstract.aspx?file_no=120750&flag=1
[13] Caramel S. “Semeiotica Biofisica Quantistica: dalla diagnosi bed-side alla prevenzione primaria delle patologie degenerative di natura mitocondriale”. Atti del V convegno SISBQ, Porretta Terme, 23 - 24 maggio 2015. Video: https://www.youtube.com/watch?v=tKkGr6prltg
[14] Marchionni M, Stagnaro S, Caramel S. The role of ‘Modified Mediterranean Diet’ and quantum therapy in Alzheimer’s disease primary prevention. JNHA, Springer, Vol. 18, 1, 2014. [Pub-Med indexed for Medline]
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[15] Marchionni M, Caramel S, Stagnaro S. Inherited real risk of Alzheimer's disease: bedside diagnosis and primary prevention. Front Aging Neurosci. 2013;5:13. doi: 10.3389/fnagi.2013.00013. [Pub-Med indexed for Medline]
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[16] Marchionni M, Caramel S, Stagnaro S. Quantum Biophysical Semeiotics Bedside Diagnosing Inherited Real Risk of Brain Disorders: Boezio's Sign. Neurodegenerative Disease Primary Prevention. JOQBS, 2013.
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[17] Marchionni M, Caramel S, Stagnaro S. QBS Inherited Real Risk of epilepsy: physiopathology, diagnosis and primary prevention. JOQBS, 2014. http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/iirrofepilepsy.pdf