Diabete di tipo II: curarlo senza farmaci con l'alimentazione integrale e la fitoterapia
Medicina Integrata
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Se vogliamo invece approcciarci al diabete mellito (specialmente quello di tipo II) in modo più fisiologico e naturale, il cambio di alimentazione sembra essere il primo fattore determinante.
Domenico Battaglia - 03/03/2024
Recentemente abbiamo potuto acquisire ulteriori dati in proposito e si visto che i protocolli alimentari previsti nelle linee guida per il diabete sono risultati insufficienti, in molti casi, per il controllo ponderale e la riduzione dei valori della glicemia. Inoltre, la difficoltà nell'attuazione di questi protocolli alimentari ha portato un congruo numero di pazienti ad abbandonarne l'utilizzo.
Si è recentemente dimostrato invece che un percorso alimentare che esclude completamente il cibo di provenienza animale, che utilizza cibi poco processati industrialmente e dunque integrali e più freschi possibili, può molto facilmente produrre un efficace calo ponderale ed un miglior controllo della glicemia. Negli studi condotti il valore dell'emoglobina glicata si era ridotto dello 0,4% in quei pazienti che seguivano i protocolli alimentari delle linee guida e di ben 1,2% (3 volte superiore) in quei pazienti che seguivano un protocollo vegano nell'arco di 22 settimane.
So bene che il lettore si starà chiedendo: “Ma allora cosa devo mangiare?” La risposta è molto semplice e ci assicura un valido apporto di macro e micro nutrienti.
Regole generali di aliementazione
- utilizzare per una quota importante il cibo crudo e naturale (60-80%);
- utilizzare pochissimi oli (anche se di origine vegetale) e sceglierli di qualità;
- prediligere alimenti e modalità di cottura che mantengono basso l'indice glicemico (breve cottura al vapore per esempio).
Cibi consigliati
- Cereali 100% integrali, specialmente quelli con il più basso indice glicemico (segale, miglio, avena ecc.).
- Legumi, tutti ottimi apportatori di proteine amidi e grassi (fagioli, ceci, piselli ecc.).
- Verdura/Ortaggi: specialmente quelle a basso indice glicemico (la maggior parte).
- Frutta: tutta quella di stagione, riducendo le quantità di quella zuccherina, come per esempio il melone, o di quella troppo grassa (avocado).
- Essere parsimoniosi nel consumo di frutta secca (noci, mandorle ecc.) e di quella essiccata come uvetta sultanina, ecc.
Fitoterapici e fitocomplessi per contrastare il diabete
Dalla Nostra Madre Terra ci arrivano sempre degli aiuti. Conoscenze secolari e recentissime hanno identificato alcune piante e alcune sostanze estratte da esse (fitocomplessi) che possono essere di grande aiuto nella patologia diabetica. Di seguito le principali e più conosciute.
- Cromo picolinato: ha un'azione di miglioramento della tolleranza al glucosio e ne equilibra i livelli ematici
- Gymnema sylvestre: stimola la secrezione di insulina a livello pancreatico. Alcuni studi hanno anche dimostrato un effetto rigenerativo sulle cellule beta del pancreas
- Acido Alfa-Lipoico: migliora l'efficienza dell'insulina e riduce i sintomi della neuropatia diabetica
- Solfato di Vanadile: migliora la componente della resistenza insulinica
- Cannella: favorisce la tolleranza al glucosio
- Complesso multivitaminico B: contribuisce a migliorare il metabolismo cellulare e dunque l'utilizzo più efficace del glucosio
- Acidi Grassi Omega3 + olio di Enotera: migliora l'attività insulinica e la sintomatologia neuropatica
- Aglio e sue varietà: i tioallili in essi contenuti migliorano a più livelli il controllo della glicemia
- Aloe species: migliora il metabolismo glucidico, dei trigliceridi e del colesterolo
- Momordica Charantia: ha un ottimo effetto ipoglicemizzante
- Fieno greco: anch'esso ha potere ipoglicemizzante
- Epigallocatechingallato (fragole, Tè Verde, Poterium spinosum): sostanza protettiva delle cellule beta
- Vaccinium myrtillus: la Mirtillina, un antocianoside presente nel frutto, consente un controllo della glicemia svolgendo un’attività simile all'insulina
Vi sarebbero da citare molte altre piante ed erbe medicinali che in modo diretto o indiretto vengono in soccorso del paziente diabetico, ma rimando il lettore eventualmente al proprio Medico di fiducia che potrà guidarlo in questo percorso.
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