Perché è importante fare il pieno di vitamina D?
Medicina Integrata
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Il sole è una fonte di salute e la ricerca scientifica sulla vitamina D ce lo dimostra. In che modo il nostro corpo sintetizza e utilizza la vitamina D?
Andrea Giulia Pollini - 16/01/2019
Intorno al 1600 in Europa si sviluppò una malattia chiamata rachitismo: le ossa, soprattutto quelle dei bambini, non assorbivano calcio e fosforo, diventavano così più fragili, deboli e si deformavano. Nell’età adulta la malattia veniva chiamata osteomalacia. Solamente nel 1822 un medico polacco notò come i bambini che vivevano nelle campagne erano meno soggetti al rachitismo rispetto ai bambini che vivevano in città, così pensò di raccomandare l’esposizione al sole come cura per la malattia. Fu il primo collegamento al sole come fonte di salute.
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Alla fine del 1930 il rachitismo era ormai una macchia d’olio che dilagava senza sosta: dopo diversi studi gli scienziati capirono che il problema principale era la carenza di vitamina D. A questo punto la vitamina D venne aggiunta in molti cibi, come nel latte o negli alimenti per bambini e il rachitismo sparì. Come in tutte le cose, anche con la vitamina D ci sarebbe voluta una giusta misura, cosa che all’epoca non capirono immediatamente. Negli anni Cinquanta si creò il problema inverso, cioè i latti artificiali per i bambini cominciarono a essere fortificati con quantità extra, persino eccessive, di vitamina D. Si verificarono allora numerosi casi di intossicazione: ricordate tutti il detto popolae “il troppo storpia”? In questo caso è certamente azzeccato.
La ricerca scientifica sulla Vitamina D
In seguito verso gli anni Sessanta, si iniziò a studiare la vitamina D, e si capì che non era una vitamina bensì un ormone. La vitamina D è un fondamentale nutrimento del nostro corpo, per questo le venne lasciato il nome di “vitamina”. La vitamina D è essenziale al metabolismo di calcio e fosforo nell’organismo. Senza di essa, non potremmo avere ossa in salute.
Nel libro I Poteri Curativi della Vitamina D, Soram Khalsa spiega perfettamente ciò che accadde:
“I ricercatori scoprirono che la vitamina D veniva metabolizzata nel fegato e nei reni ed era in grado di controllare i livelli di calcio nel sangue attraverso un’azione esplicata nell’intestino. Queste informazioni indussero gli scienziati a riclassificare la vitamina D come ormone piuttosto che come una vitamina, scoperta che innescò a sua volta altre ricerche. Successivamente si scoprì che i recettori della vitamina D sono presenti in molti tessuti e organi e che possono interagire o interfacciarsi con duecento o più geni che contengono gli elementi di risposta ad essa”.
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Come ottenere la vitamina D necessaria al nostro organismo?
Uno dei modi più semplici è quella di esporsi al sole. La vitamina D viene prodotta in grandi quantità quando siamo al sole, per esempio, durante l’estate, trascorrere trenta minuti al sole di mezzogiorno permette di produrre fino a 20.000 UI di vitamina D. Quando prendiamo troppo sole il nostro corpo riesce a convertire la vitamina D in altre molecole e quindi non andremo mai in sovradosaggio. Ma cosa succede di preciso quando ci esponiamo il sole? Quando arrivano i raggi UVB sulla nostra pelle si interfacciano con una forma di colesterolo chiamato 7-deidrocolesterolo e questa sostanza viene sintetizzata in pre-vitamina D3 che non è ancora la forma finale. Poi viene convertita in vitamina 25D in modo che il nostro organismo la possa conservare.
Nel libro di Soram Khalsa è descritto perfettamente questo passaggio:
“Sia che arrivi dall’esposizione al sole che da un integratore, la vitamina D3 prende la via del fegato dove viene sottoposta al processo di idrossilazione che la converte in 25D in modo da poterla immagazzinare nell’organismo.”
Se non è possibile esporsi al sole conviene prendere la vitamina D tramite integratori a dosaggi attentamente selezionati, per non ricadere in intossicazioni. Nell’illustrazione presa dal libro di Soram Khalsa si capisce perfettamente cosa succede all’interno del nostro corpo: ancora una volta rimaniamo sorpresi dalle grandi capacità che abbiamo a volte senza neppure saperlo. Quindi, prendiamo un po’ di sole e a facciamo il pieno di vitamina D!