Gemmoderivati: un valido aiuto per la prostata
Medicina Integrata
Medicina Integrata
Stefano Puri - 18/09/2017
I gemmoterapici possono rappresentare un valido strumento naturale contro le affezioni croniche della prostata e le complicanze riguardanti l’uretra e la vescica urinaria.
Le problematiche di tipo reversibile della prostata vengono oggi nosologicamente identificate nelle due forme croniche:
- ipertrofia prostatica benigna (IPB)
- prostatite.
Sebbene i due casi presentino aspetti istologici diversi - sottendendo, infatti, la IPB un ingrossamento anomalo del tessuto epiteliale e la prostatite una generica flogosi di quest’ultimo e dei tessuti adiacenti - entrambe le situazioni cliniche, prescindendo dalle rispettive cause, riconducono, tuttavia, ad una serie di sintomi e alterazioni funzionali comuni, più o meno gravi, fortemente impattanti sulla qualità della vita.
Accanto ad una minzione scarsa e/o frequente, allo gocciolamento post minzione, al bruciore prima e/o dopo la minzione stessa, si può aggiungere il tenesmo rettale, il dolore trafittivo, la pesantezza perineale, nonché le perdite ematiche urinarie, nei casi più gravi. Tale quadro morboso, caratterizzante prevalentemente la popolazione maschile (per quella femminile c’è ancora poca letteratura data la scarsa attenzione al ruolo della ghiandola di Skene), riguarda, oggi, tutte le classi dell’età adulta, soprattutto, over 40.
I gemmoderivati per la salute della prostata
Il protocollo farmacologico convenzionale prevede il ricorso, in generale, ai cortisonici, agli antibiotici, agli anti-infiammatori, agli alfa1-bloccanti ed agli inibitori dell’enzima alfa 5 reduttasi. Gli effetti collaterali di tali farmaci e le controindicazioni già note in letteratura hanno favorito lo sviluppo di approcci integrativi/alternativi di tipo fitoterapico e/o omeopatico. Tra i rimedi fitoterapici, in associazione o in alternativa, alle piante officinali più usate: Serenoa Repens, Epilobium e Pygeum Africanum, si segnalano i seguenti gemmoderivati organo-specifici:
Questi, grazie alla loro natura modulatoria e alla bassa concentrazione, consentono, a parità di efficacia con i suddetti fitoterapici, un’applicazione reiterata e prolungata nel tempo tramite associazioni preparabili estemporaneamente in autonomia.
Per entrambi i disturbi è prevista la seguente modalità di somministrazione:
- Sequoia gigantea giovani getti + Ribes nigrum gemme + Vaccinum Vitis Idaea giovani getti la mattina
- e Sequoia gigantea giovani getti + Alnus glutinosa + Vaccinum Vitis Idaea giovani getti la sera.
30 gtt per ciascun rimedio, con cicli di 2 mesi 4 volte l’anno intervallati da un mese.
Per potenziarne l’effetto, essendo l’intestino comunque coinvolto nell’eziologia del disturbo, si suggerisce l’associazione con i simbiotici (probiotici + prebiotici) una volta al dì, prima di colazione, unitamente ad una dieta ricca di fibre, povera di glutine e di alimenti di origine animale, quale carne, latte e derivati. Nei casi di complicanze cistiche si propone la combinazione: Calluna vulgaris giovani getti + Betulla Verrucosa linfa prima di pranzo secondo le posologie di cui sopra.