La Genesi del cancro
Medicina Integrata
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La parola cancro fa paura, richiama morte, sofferenza e decadimento legato alla malattia e alle terapie impiegate. È questa paura, insieme al luogo comune secondo cui “al cancro si fa la guerra”, che fa scattare l’urgenza di liberarsene eradicandolo il più in fretta possibile.
Non esiste “il cancro”: ne esistono almeno tanti quanti sono i tessuti e gli organi di cui siamo fatti. Ogni malato ha il suo. Su una buona parte di questi ritengo più opportuno intervenire in maniera meno bellicosa, ma più ragionata e non per questo meno efficace.
Ennio Masciello - 25/01/2021
Articolo del Dott. Ennio Masciello - Tratto da Scienza e Conoscenza n. 75
La malattia cancro non è solo un problema dell’organo che se ne fa carico, ma dell’intero organismo che ha perso il controllo della replicazione corretta delle sue cellule.
Come fa solo qualche cellula tumorale ad avere il sopravvento sul resto di un organismo che pesa 60-80 chilogrammi e che ha dalla sua un numero elevatissimo di meccanismi difensivi? Perché ci sono una serie di condizioni che ne possono favorire la crescita incontrollata. Queste condizioni possono essere interne e o esterne al nostro organismo come la scarsa o errata funzionalità dei drenaggi connettivali, l’eccessiva acidificazione del soggetto, l’inquinamento che ci circonda e che ci entra nel nostro corpo tramite l’acqua, l’aria e il cibo.
Da ciò l’opportunità di agire sull’individuo presto, direi prima dell’inizio delle terapie atte all’ablazione del male. Anche perché più o meno tutti i presidi utilizzati producono essi stessi condizioni pro oncogene, o mutagene.
Penso che il controllo sulla cancerogenesi non sia al 100% attivo o al 100% disattivato, ma che segua un percorso di decadimento progressivo che ci permette di avere del tempo per interagire con la neoplasia e in un certo senso di “governarla” o almeno di provare a farlo.
Agire il prima possibile, in maniera ragionata
Questo parziale controllo è valido essenzialmente all’inizio con la prima o le prime generazioni di cellule neoplastiche, cioè quelle più differenziate.
Le CAM (Medicine Complementari e Alternative) che interagiscono con una prima generazione di cellule tumorali sono molto più efficaci di quanto lo saranno le successive. Contemporaneamente è risaputo che anche la chemioterapia è più efficace all’inizio e che perde efficacia nel tempo.
Il progressivo calo e perdita di efficacia viene riconosciuto alle cure ormonali, agli inibitori delle Aromatasi e a varie categorie di chemioterapici.
A riprova delle mie affermazioni porto l’analisi di due pubblicazioni.
La prima:il melanoma è la forma più diffusa e maligna di cancro della pelle. Le forme puramente primarie sono il 90% e hanno un tasso di sopravvivenza a 10 anni del 75-85%, quelle con metastasi sopravvivono a 10 anni tra il 20-40%.
Raramente si vedono melanomi di 1 centimetro, mai di 8 o 19 centimetri. [Continua..]
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Immagine a corredo: Colin Behrens da Pixabay