Il metodo D'Abramo per migliorare la salute
Medicina Integrata
Medicina Integrata
Vitamine, amminoacidi, detossificanti esercitano un ruolo sinergico nel ristabilire lo stato di salute: dalla psoriasi
alla fibromialgia, al cancro.
Redazione - Scienza e Conoscenza - 21/12/2020
Intervista al Dottor Roberto Santi a cura di Valerio Pignatta - tratta da Scienza e Conoscenza n. 74
Il dottor Roberto Santi, medico specialista in gastroenterologia, epidemiologo ed esperto di PNEI, applica ai suoi pazienti un protocollo di medicina integrata che ha derivato dai lavori di un suo collega, il dottor Emanuele Ugo D’Abramo, ormai scomparso, il quale nel 2009 gli aprì la strada a questo interessante percorso terapeutico che da allora egli applica con molte soddisfazioni. Vediamo di cosa si tratta.
Lei inquadra la sua pratica terapeutica come eredità e sviluppo del lavoro di quello che lei chiama il suo Maestro. Quindi credo che questo sia il punto di partenza fondamentale: chi era il dottor D’Abramo e cosa ha significato per lei incontrarlo?
Il mio Maestro, il dottor Emanuele Ugo D’Abramo, di Santa Marinella, era un medico illuminato, il quale è riuscito a scoprire come associando otto farmaci, base della terapia infusionale che ha messo a punto in vent’anni, era possibile sconfiggere molte patologie o migliorare diverse condizioni morbose, affiancando questa cura a quelle convenzionali.
Il dottor D’Abramo è stato non solo un Maestro, ma un vero e proprio padre professionale e spirituale. Ricordo una massima, affissa nel suo ambulatorio, che ha da allora ispirato il mio essere medico.
Recitava: «Se potete guarire, guarite. Se non potete guarire, curate. Se non potete curare, consolate».
In cosa si sostanzia in poche parole il metodo D’Abramo?
Il metodo ideato dal dottor D’Abramo si basa sull’infusione per via endovenosa di farmaci biologici, in parte prodotti in galenico da far-macie, in parte resi disponibili dall’industria farmaceutica.
Si tratta, in breve, di vitamine, amminoacidi, elementi essenziali, detossificanti
che esercitano un ruolo sinergico nel ristabilire lo stato naturale di salute.
La via endovenosa garantisce il massimo assorbimento e la velocità di azione della cura. Come allievo ed erede delle intuizioni e delle conoscenze del mio Maestro ho poi perfezionato negli anni la formula e le dosi ottenendo risultati sorprendenti, ampliando le conoscenze farmacodinamiche alla base di questa cura.
Vitamina C, fruttosio 1,6 bifosfato, fosfolipidi ipotalamici, ademetionina sono alcuni dei “farmaci” che lei utilizza per l’infusione. Ci può dire qualcosa in merito?
L’acido ascorbico (vitamina C), grazie alla sua natura molecolare (struttura enodiolica) funge da trasportatore di idrogeno nei sistemi enzimatici di ossidoriduzione che sono fondamentali nei processi del metabolismo intermedio e per la respirazione cellulare.
Favorisce la formazione di collagene e, di conseguenza, favorisce la cicatrizzazione delle ferite e delle ulcere vascolari, e contrasta l’infiammazione arteriosa, che sta alla base del processo aterosclerotico. Agendo sul collagene e sul microcircolo (cioè sui vasi capillari) ha anche notevoli effetti migliorativi di molte patologie e addirittura effetti estetici. Favorisce l’assorbimento e l’utilizzo del ferro e stimola il sistema immunitario.
Nel corso della pratica clinica il suo potere antiossidante è stato utilizzato in tantissimi contesti clinici. Gli studi del professor Linus Pauling, già premio Nobel per la chimica e per la pace, e di altri autori, hanno dimostrato l’efficacia dell’associazione di vitamina C ad alto dosaggio, anche insieme alle cure classiche, nella cura delle patologie degenerative, neoplastiche e virali.
Il fosfato invece gioca un ruolo primario in una varietà di processi fisiologici, essendo implicato ad esempio nella formazione dei legami ad alta energia (ATP), nel trasporto di ossigeno ai tessuti, nella regolazione della glicolisi, nel mantenimento del pH plasmatico e urinario.
[continua..]
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