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Tumore e Medicina dell'Informazione


Urbano Baldari - 01/01/2016

Il dottor Urbano Baldari ha iniziato a collaborare in maniera continuativa con la nostra rivista a partire dal numero 37 (luglio/settembre 2011). Per comprendere al meglio il contenuto di questo suo intervento sul tumore si invita il lettore a prendere visione di alcuni degli articoli a firma del dottore pubblicati sui precedenti fascicoli della rivista e in particolare sul numero 37 e 38 (NdR).

Il tumore è la finalizzazione di un processo di progressiva destabilizzazione della cellula di un dato compartimento dell’organismo biologico: essa perde la sua capacità omeostatica, cioè la possibilità di rapportarsi con l’altro, con le strutture con cui deve collaborare, divenendo autonoma, e perdendo contemporaneamente le sue finalità operative e le sue “specializzazioni”. In pratica la cellula ritorna indietro nella strada del suo sviluppo di maturazione, e di conseguenza ha perdite entropiche eccessive, con progressiva tendenza alla moltiplicazione incontrollata (diventa sempre meno sottoposta ai processi di feed back che dovrebbero essere in grado di modulare una risposta equilibrata e adeguata). Non a caso la cellula tumorale si definisce “impazzita”.
Attorno al tumore l’organismo cerca di creare un vallo immunitario, molto organizzato, protettivo, ricco di attività cellulare (linfociti, monociti, macrofagi, ecc.), che ha il compito di isolare anatomicamente la lesione. La cellula tumorale, a sua volta, si auto-organizza in gruppetti di elementi, da cui si possono distaccare singole cellule che facilmente viaggiano per via linfatica o ematica, e il vallo linfo-istiocitario è spesso l’unica barriera protettiva contro questa situazione, la quale sta alla base delle metastasi.
Non è ancora dato sapere quali siano le cause che portano all’”impazzimento del sistema”; quello che possiamo dire è che, quando questo succede, il presidio più potente che il corpo conosce è quello di isolare, nel modo più impermeabile che può, il cancro, perché questo non si riformi altrove: infatti, cellule con pochi legami tra loro, con grandi capacità moltiplicative, tendono a “viaggiare” con maggiore facilità, perché riconoscono meno legami.
Dal punto di vista informatico potrebbe essere probabile che il DNA mandi messaggi sempre meno strutturati e comprensibili, i fasci fotonici si organizzino meno e siano latori di “e-mail” scoordinate e in pratica illeggibili (potremmo definirli “messaggi random”, o totalmente o parzialmente); infatti, il tumore è spesso, e soprattutto nelle fasi iniziali, illeggibile o leggibile con grande difficoltà con le tecniche organometriche.

 

CONTINUA LA LETTURA su Scienza e Conoscenza n. 46!

 

Nell'articolo integrale troverai: 

  • la diagnosi con la medicina dell'informazione
  • casi clinici

Urbano Baldari
Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia, dirige a Cesena (FC) il poliambulatorio Kimeya, struttura che ha come fondamento... Leggi la biografia
Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia, dirige a Cesena (FC) il poliambulatorio Kimeya, struttura che ha come fondamento deontologico la visione del paziente come entità unica e complessa, e l’utilizzo integrato di approcci diagnostici e terapeutici sia tradizionali che non convenzionali.Per informazioni e prenotazioni di... Leggi la biografia

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