Urbano Baldari e la Medicina dell’Informazione
Valentina Balestri - 01/01/2016
Il dottor Urbano Baldari, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia, responsabile del Gruppo Medicybe e direttore sanitario del poliambulatorio cesenate Kimeya, ha un obiettivo: far conoscere l’importanza della Medicina dell’Informazione.
Il punto cardine è uno: anche tu hai un corpo informatico!
Si, proprio così. All’interno del nostro corpo possediamo un grande software di comunicazione e, come in un computer, un virus può entrare nel nostro sistema, impoverire, rallentare i messaggi e portare il nostro programma a funzionare di meno e meno bene.
In questi casi solo un antivirus può essere la soluzione. Il Dottor Baldari sì è letteralmente stancato di prescrivere cortisone e di rispondere “non lo so” alle domande di pazienti che, sempre più preoccupati, chiedevano “perché ho questa malattia?”. Allora ha iniziato a osservare, a studiare diligentemente e a cercare risposte.
Una l’ha trovata: la medicina dell’informazione.
La chiave di questa disciplina sta nell’indagine, non invasiva,
della causa delle malattie in un modo completamente diverso da quello attuale.
Il corpo è uno dei sistemi più complessi mai esistiti e,
come un sistema informatico, vive di comunicazioni ultraveloci.
La rete di comunicazione o meglio dire la nostra Body-net può bloccarsi e rallentare,
a tal punto da provocare danni, anche ingenti, all’organismo.
Basandosi sull’agopuntura e sulla medicina tradizionale cinese sono stati identificati dei punti di raccordo dove le informazioni partite da ogni organo convogliano. Monitorandoli e analizzando tutti i sintomi e i problemi di salute che il malato presenta, anche quando apparentemente non sono correlati tra loro, si arriva ad una lettura molto più approfondita e curata della complessità del nostro “software”.
È così che si possono costruire delle terapie ad hoc sulla persona utilizzando farmaci convenzionali, fitoterapici o omeopatici fino a ripristinare la corretta informatizzazione del corpo.
Come in un computer o se volete immaginarvi su una grande autostrada, quando ogni cosa procede nella giusta direzione, le strade sono pulite: niente più ingorghi, niente più malattie ma solo tanta, tanta salute.
Quali malattie indaga la medicina informazionale?
Intolleranze alimentari, malattie reumatiche, articolari e della pelle (psoriasi, eczema, orticaria), patologie ormonali come il diabete, l’obesità oppure tutte quelle situazioni dove “non ci si sente bene” che le metodiche tradizionali non hanno saputo spiegare o migliorare.
Ad oggi, i dati di miglioramento della qualità della vita o di guarigione dei pazienti ci fanno sperare: per il 90% dei casi il dottor Baldari ha scommesso sulla medicina dell’informazione e ha vinto.
Ricorda: la consapevolezza è la nostra miglior arma di difesa!