La medicina va personalizzata
Medicina Integrata
Medicina Integrata
Il mondo sta cambiando velocemente: che si tratti di clima, di tecnologie, di legislazioni, di mode, di etica o di professionalità, in ogni ambito possiamo vedere continui cambiamenti dietro ai quali arranchiamo faticosamente. E anche la medicina sta cambiando. Nell’introduzione al suo ultimo libro il dottor Roberto Gava si domanda: «Ma cambia positivamente per noi?»
Roberto Gava - 14/07/2020
Nel libro, dal titolo La medicina che vorrei, Gava fa un’analisi dell’attuale metodo di cura, spesso frettoloso e sintomatico, e propone la via di una medicina che sia davvero personalizzata, ovvero centrata sull’unicità della persona nel suo insieme di corpo, mente e spirito e capace di avvalersi, di volta in volta, di differenti e integrati metodi diagnostici e di cure, senza pregiudizi.
ACQUISTA IL LIBRO DEL DOTT. GAVA SU MACROLIBRARSI.IT
Qual è la situazione attuale della realtà medica?
Oggi la professione medica, inebriata dalle conquiste scientifiche, si sta trasformando sempre più in un lavoro.
È ovvio allora che, come per la maggior parte dei lavori, si acuiscano alcuni suoi aspetti negativi:
- quello economico: troppo spesso la medicina viene svolta come se fosse un’attività commerciale, in cui interessa essenzialmente il lato economico, quindi “faccio un’azione se mi fa guadagnare”; - quello di evitare tutto ciò che potrebbe creare problemi: “non faccio ciò che potrebbe essere in qualche modo controproducente per me”; ecco allora che nasce la medicina difensiva, dove il medico eccede in prescrizioni farmacologiche o in richieste di esami strumentali anche quando non servono e lo fa essenzialmente per difendersi;
- quello della semplificazione: oggi anche i medici sono oberati da tanti obblighi burocratici e quindi hanno sempre meno tempo da dedicare ai loro pazienti; pertanto sono portati ad accelerare i colloqui, semplificare o evitare le visite fisiche vere e proprie (esame obiettivo del corpo del paziente) o comunque evitare qualsiasi azione che faccia perdere tempo;
- quello dell’adeguamento acritico: “obbedisco agli ordini che ricevo dall’alto anche se non li condivido, perché non voglio guai” e allora ci si adegua a leggi ingiuste e non si osa discutere; anzi, si invidiano e si criticano quei pochi che hanno il coraggio di porre obiezioni, perché danno fastidio e fanno ricordare alla propria coscienza quello che tutti dovrebbero fare;
- quello del vantaggio personale: “faccio un’azione se mi conviene” e mi conviene quando c’è un guadagno economico, o un aumento di prestigio, o un risparmio di tempo, o una semplificazione, o può causare meno problemi futuri.
LA SALUTE È QUELLO STATO DI EQUILIBRIO IN CUI LA PERSONA SVILUPPA AL MASSIMO TUTTE LE SUE POTENZIALITÀ, CON QUELLA VITALITÀ E ORIGINALITÀ CHE LE SONO PROPRIE
Ma chi ci rimette in questa situazione?
Ovviamente l’anello più debole della catena, cioè il paziente, ma anche l’arte medica.
Se continuiamo in questa direzione la nostra medicina moderna non avrà futuro, anzi, distruggerà se stessa e il paziente, ignaro e spesso impotente, che ad essa si affida e che subisce passivamente questo ingranaggio speculativo.
Ma fortunatamente non è sempre così. Attorno a noi, tanto negli ospedali quanto nel territorio, stanno già operando molti medici meravigliosi, non solo per la preparazione professionale, ma anche per la loro umanità, disponibilità, sensibilità, pazienza, spirito di abnegazione e ricercadella verità, sia in campo scientifico che umano.
Questi sono i medici che vivono la loro medicina come una missione e pongono le basi per una nuova medicina futura e vorrei parlarvi proprio di questi...
[Continua la lettura sulla rivista Scienza e Conoscenza n. 72]
PUOI ACQUISTARE LA RIVISTA DIRETTAMENTE SUL SITO