Malattie cardiovascolari: le soluzioni della medicina non convenzionale
Valerio Pignatta - 01/01/2016
Già nel 1989, il premio Nobel per la chimica Linus Pauling e il dottor Matthias Rath suo collaboratore annunciarono al mondo intero di aver trovato la causa di gran parte delle malattie cardiache. Alla base della scoperta c’è la cronica insufficienza di vitamina C, dovuta alla mancanza di un enzima epatico scomparso per un difetto genetico che accomuna tutti i primati e poche altre specie animali. Poca vitamina C provoca l’aumento del colesterolo, inclusa la variante detta Lipoproteina A – Lp(a) – che induce il restringimento dei vasi sanguigni. Non appena Pauling comprese che le Lp(a) si legavano a filamenti di lisina che si protendevano dalle deboli e danneggiate pareti vascolari, ideò la terapia ad alte dosi di lisina di cui parleremo diffusamente. In estrema sintesi, l’idea di Rath e Pauling è di innalzare la concentrazione sanguigna di vitamina C e di lisina per neutralizzare le Lp(a).
"La mia raccomandazione – scrive Pauling – è che ogni individuo a rischio di malattie cardiache assuma 5 o 6 grammi di vitamina C e almeno 2 g di lisina, anche se potrebbero esserne necessarie quantità maggiori".
La ricerca fu dapprima accettata dai Proceedings of the National Academy of Sciences USA per poi essere rifiutata e infine mai pubblicata.
L’attrattiva della terapia di Pauling-Rath per le malattie cardiovascolari risiede nel fatto che i due principali nutrienti, vitamina C e lisina, non necessitano di ricetta. Anche la lisina, come la vitamina C, è un nutriente essenziale, cioè non sintetizzato direttamente nel corpo umano. L’unico problema è stabilire il dosaggio corretto: le quantità da assumere e per quanto tempo a seconda della malattia.
Parleremo delle proposte di Pauling, Rath e Levy per le malattie del cuore e i disturbi cardiovascolari. Tutti e tre sono ugualmente sostenitori della necessità di integrare la dieta con sostanze nutrienti e sono accomunati da una profonda conoscenza dei benefici effetti della vitamina C.
Nella versione integrale dell'articolo troverai:
- l'approccio di Pauling
- l'approccio di Rath
- l'approccio di Levy
- le ricerche di Ignarro
- le ricerche di Ornish
- altri percorsi della medicina ortomolecolare