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Metodo Bates: vedere bene senza occhiali

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Metodo Bates: vedere bene senza occhiali
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Scopri le basi del Metodo Bates e la sua efficacia comprovata da anni di studi e testimonianze.


Giorgio Ferrario - 14/03/2022




Chi era il dottor William H. Bates
Iniziamo dicendo chi era il dottor William H. Bates. Illustre medico oculista americano nato nel 1860 e morto nel 1931, fu medico, specializzato in Otorinolaringoiatria e successivamente in Oftalmologia. Divenne quindi medico Oculista e come tale insegnò e praticò l’Oftalmologia per diverso tempo affermandosi fra i colleghi dell’epoca.
Ricordiamo solo che l’Oftalmologia di allora, se non proprio agli albori della sua storia, stava ancora “scoprendo” come in realtà funzionasse l’intero sistema visivo.
Anatomicamente lo stesso era parzialmente conosciuto (solo verso la fine del secolo scorso grazie al dottor Demer e colleghi si è potuto avere un quadro anatomico più preciso degli occhi e delle aree limitrofe), ma come esattamente fosse possibile vedere, quali componenti dell’essere umano fossero coinvolti nel processo della visione, e come le diverse componenti influenzassero la nostra percezione visiva, era ancora tutto da definire.
Ciò di cui il dottor Bates si rese presto conto, fu che alcune delle basi dell’Oftalmologia a lui insegnate, e da lui trasmesse, cozzavano troppo spesso con le realtà che aveva modo di incontrare nel suo studio.
In un primo caso si sarebbe potuto parlare di un fenomeno strano, in un secondo caso di una strana coincidenza, ma i “casi strani” che Bates incontrò furono molti, e la loro persistenza lo spronò nella ricerca di basi più “vere”. Per questo il dottore si dedicò con passione anche alla ricerca in Oftalmologia.
Ed è li che, dopo numerose sperimentazioni, arrivò a formulare una serie di teorie sulla vista che fecero infuriare il mondo accademico del tempo. Ma Bates non si scoraggiò e continuò le sue ricerche, che sempre trovarono conferma nei miglioramenti della percezione visiva di tutti i suoi pazienti. “La verità sulla vista alla lunga potrà solo emergere chiaramente, ma nel frattempo tanta gente sarà costretta a sofferenze che avrebbero potuto essere facilmente evitate” – era solito dire.
Ad ogni modo, direttamente attraverso di lui in vita, e dopo la sua morte grazie al lavoro di alcuni suoi colleghi (E. Lierman, M. Corbet e altri) ciò che il dottor Bates scoprì poté essere divulgato e trasmesso ad altri e, anche se con difficoltà, è arrivato fino ai giorni nostri.



GUARDA L'INTERVISTA SUL METODO BATES 

 




Che cosa NON è il metodo Bates
Veniamo quindi direttamente a cosa è il metodo Bates. Anzi, partiamo da cosa il metodo non è.
1) Non sono “esercizi” per la vista. Ciò che intendo è che in diverse discipline, naturali e non, per ottenere un determinato risultato, è necessario “fare degli esercizi”, o seguire un programma di allenamento, che ha come obiettivo il raggiungimento della condizione agognata. Se vuoi ottenere un aumento della massa muscolare, devi potenziare con esercizi specifici i tuoi muscoli; se smetti di allenarti, i tuoi muscoli perdono la massa muscolare che l’allenamento aveva loro permesso di ottenere.
Nel metodo Bates esistono pratiche diverse, chiamiamoli pure “esercizi” se proprio dobbiamo dar loro un nome, che hanno però il solo scopo di stimolare l’intero sistema visivo (occhi, cervello, mente) a funzionare senza sforzo, come Natura ha previsto. Quando impari a camminare, o ad andare in bicicletta, stai acquisendo una serie complessa di informazioni che vengono metabolizzate dentro di te e automatizzate nel tempo, in modo che tu non debba minimamente pensare a ciò che è necessario fare durante l’azione del camminare o pedalare nel momento stesso in cui la stai svolgendo.
Quando impari a vedere nel modo corretto, ciò che hai fatto per impararlo non ti servirà più, perché nel “vedere” starai inconsapevolmente usando ciò che hai precedentemente appreso. Avrai in pratica interiorizzato le informazioni e gli stimoli corretti acquisiti attraverso le pratiche del metodo, che a quel punto potrai tranquillamente interrompere.
2) Non si tratta di psicoterapia o di lavoro sulle emozioni. Il fatto che “tutto ciò che è capace di rilassare la mente è benefico per la vista” non significa che per vedere bene devi scavare nelle tue emozioni più profonde o devi farti psicanalizzare da qualcuno. In alcuni casi percorsi di questo genere possono essere utili, ma il metodo Bates non è questo.
3) È decisamente lontano, esattamente agli antipodi, da qualcosa “da fare per vedere bene”. Il metodo Bates non insegna a vedere bene. Non ci sono cose “da fare” per poter vedere bene, non esistono “cose da aggiungere” alla condizione attuale di chi ha difficoltà visive, per poter vedere bene.
4) Non è un percorso spirituale e filosofico: non lo era per lo meno ai tempi del dottor Bates. Diciamo che la proposta del metodo Bates anticipa di molti decenni quello che oggi definiremmo “approccio olistico”. Diciamo anche che la pratica del metodo induce nei praticanti un atteggiamento “morbido” che favorisce la comprensione e un’interpretazione priva di sforzo mentale nei praticanti, ma la Filosofia è altra cosa.

Che cos'è allora il metodo Bates?
Ma se non è nulla di tutto ciò, cosa fa il metodo Bates?
Insegna cosa stiamo facendo di sbagliato per vedere.
Se abbiamo una difficoltà visiva, qualunque genere di difficoltà visiva, significa che inconsapevolmente stiamo facendo qualcosa di “sbagliato” per vedere, sbagliato rispetto a ciò che la Natura ha previsto debba essere fatto per vedere.
Il metodo insegna a eliminare l’errore inconsapevole che stiamo commettendo, consapevolizzando l’errore stesso.
Se ad esempio hai un indolenzimento alla schiena a livello lombare, e se questo indolenzimento è dovuto al tuo modo errato di appoggiare i piedi al suolo mentre cammini, intervenire sulla tua schiena con un’operazione chirurgica, oppure con massaggi locali, equivale a indossare un paio di occhiali quando non vedi bene. In pratica, mantieni l’errore nelle tue abitudini e costruisci sopra al problema qualcosa che ti permette di non percepirlo più. La pratica del metodo Bates insegna a rimuovere tutto ciò che di “scorretto” si è costruito sopra al naturale funzionamento del sistema visivo.
Ricordo un bimbo che diversi anni fa frequentava il mio studio per la sua situazione visiva; era miope e astigmatico. Un giorno “giocando alla vista” (questo è ciò che normalmente facciamo con i bimbi) gli chiesi di lanciare una pallina di gommapiuma per abbattere alcuni birilli di plastica che avevo posizionato in palestra. Effettuò qualche lancio, ma gli risultò difficile colpire i birilli. Dopo qualche tentativo infruttuoso gli chiesi di prendersi qualche minuto per ideare una strategia efficace per abbattere i birilli; aggiunsi che avrebbe poi dovuto mettere in pratica la sua strategia e che poteva usare tutto ciò che c’era in palestra per raggiungere il suo obiettivo. Il solo limite imposto era la distanza dai birilli che avrebbe dovuto restare invariata.
Il nostro eroe si concentrò per qualche tempo, quindi si mise al lavoro e in dieci minuti costruì la più fantasiosa “rampa di lancio” che avessi mai visto fino a quel momento. Raccolse panche, bastoni, tappetini, sgabelli dalla palestra e li assemblò in modo da ottenere una specie di scivolo lungo il quale far scorrere la pallina che avrebbe dovuto colpire i birilli. Lanciò le sue palline ma nessuna di esse raggiunse il bersaglio.
Proviamo a comprendere il meccanismo. Il bimbo aveva difficoltà visive, ovvero secondo il metodo Bates, nella sua mente esisteva una “stortura” che non avrebbe dovuto esserci, se lo scopo era vedere bene. Su questa difficoltà di base, costruì ulteriori complessità, nella ricerca di una soluzione che non poté trovare.
Gli proposi allora una soluzione diversa, e lui accettò di sperimentarla.
Lo accompagnai davanti ai birilli in modo che li potesse comunque vedere bene; gli chiesi di toccarli, di familiarizzare con loro per qualche tempo, fino a sentire che i birilli gli erano familiari. Lo invitai a tornare nella posizione da cui aveva effettuato i primi lanci infruttuosi e, per consentirgli di comprendere meglio il concetto che intendevo trasmettergli, lo inviati a smantellare la rampa di lancio costruita proco prima. Gli chiesi quindi di chiudere gli occhi e di immaginarsi nell’atto di lanciare la pallina e colpire i birilli posizionati dalla parte opposta della palestra. Gli suggerii di fare questa operazione mentale più e più volte, fino a quando si fosse sentito sicuro di poterla fare concretamente, e così fece.
Riaprì gli occhi, lanciò la pallina di gommapiuma che aveva tenuto in mano mentre immaginava l’azione, e colpì un birillo.
Questo è il metodo Bates: togliere, rimuovere mentalmente ciò che non ha nulla a che fare con il naturale funzionamento della vista. Rimosso l’errore, ovvero lo sforzo inconsapevole di vedere, il tutto inizia, o riprende, a funzionare bene per come Natura ha previsto.
Vi sembra troppo semplice? Il mio punto di vista è che le cose per funzionare bene non devono necessariamente essere complesse e la nostra vista, se liberata da sovrastrutture errate e artificiali, è molto “più semplice” di quanto possa sembrare.

Il metodo Bates secondo le ricerche scientifiche attuali
Tutte le ricerche del dottor Bates vennero pubblicate e divulgate ai suoi tempi, ma i detrattori di questo approccio contrapposero alle stesse dati anatomici che il metodo sembrava negare.
Non dimentichiamo che ci troviamo agli inizi del Ventesimo secolo, e che l’anatomia allora conosciuta era parzialmente diversa da come la si conosce oggi.
Sulla base di ciò che era allora possibile osservare e misurare, il dottor Bates avanzò ipotesi sulla vista che non risultavano accettabili. Tuttavia, verso la fine del secolo scorso, un’intera equipe di medici americani capitanati dal dottor Demer (patologo) con i nuovi strumenti scientifici di ricerca ora disponibili, ha studiato nuovamente il corpo umano e dimostrato che tutta la zona dell’occhio è anatomicamente diversa da ciò che si era sempre ipotizzato (e creduto vero). Anche se queste ricerche non dichiarano direttamente la validità delle ipotesi di Bates, nemmeno le sconfessano.
Potete leggere di più al riguardo direttamente sul sito www.scuolabates.it nella pagina “Nuova Anatomia”.

 

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Dove apprendere il metodo in Italia

A Milano (sede principale): Scuola Bates Italia – www.scuolabates.it
Nel Nord-Est: Usiogope Srl – www.usiogope.it
Nel Nord-Ovest: Il sogno di Lao – www.ilsognodilao.it
A Roma: www.laviadelcuore.biz
In Sardegna: www.ema-tec.it
Nel Sud Italia: www.villastarace.it

I seminari di Metodo Bates sono studiati per:
i miopi: per migliorare la visione da lontano;
i presbiti: per vedere meglio da vicino;
gli ipermetropi: per migliorare la visione in genere;
gli astigmatici: per mettere a fuoco ciò che si sta guardando;
chi usa molto il computer: per ridurre la tensione e lo stress indotti dallo stesso;
chi è affetto da malattie oculari: per riequilibrare energeticamente l’apparato visivo e alleviare i sintomi della patologia;
tutti: per imparare a prevenire i disturbi della visione.


Giorgio Ferrario
Direttore della Scuola Bates Italia accreditata Sicool come scuola di formazione e specializzazione nel metodo Bates. Insegnante di metodo Bates.... Leggi la biografia
Direttore della Scuola Bates Italia accreditata Sicool come scuola di formazione e specializzazione nel metodo Bates. Insegnante di metodo Bates. È autore di Senza occhiali. Il metodo Bates per migliorare la tua Vista, Guarire la Presbiopia, Migliora la tua vista (dai 40 anni in su) con la ginnastica per gli occhi, Come guarire dalla... Leggi la biografia

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