Ortoressia: è un disturbo alimentare?
Antonio Colasanti - 01/01/2016
Si dice che l’appetito vien mangiando, in realtà viene a star digiuno, così diceva il grande Totò.
In questo periodo sta emergendo una nuova sindrome chiamata ortoressia, una sorta di mal percezione che ancora non può esser ritenuto un disturbo alimentare vero e proprio: certamente è un approccio non corretto all'alimentazione e si sta comunque diffondendo sempre più.
Si stima che tre milioni di persone ne soffrano in Italia.
Cos'è l'ortoressia
L’ ortoressia o ossessione del mangiare sano deriva dal greco “orthos” che significa corretto e "orexis" che significa appetito.
Questa forma fu identificata dal medico americano Bratman che soffrì personalmente di tale patologia. Il medico si era reso conto che non era più in grado di gustare alcun alimento senza sapere come fossero preparati i piatti, con quali ingredienti, con quali dosi e da dove provenissero le materie prime. Passava molte ore al mercato analizzando le etichette degli alimenti prima di acquistarli.
Spesso l’ortoressia inizia con un semplice tentativo di migliorare il proprio stato di salute con l’alimentazione, poi si perde il controllo e si diventa dei veri integralisti del piatto.
Gli ortoressici rigidi e perfezionisti arrivano a provare disgusto per alimenti decisamente appetitosi ma che ritengono nocivi alla salute.
Dal punto di vista psicologico queste persone presentano delle caratteristiche particolari come l’essere molto perfezionisti: alla base c’è un pensiero di tutto o nulla, che condiziona il loro modo di alimentarsi.
Certamente è saggio essere estremamente attenti a ciò che arriva sulla nostra tavola, selezionando con attenzione le materie prime in base alla provenienza ed alle proprietà nutrizionali.
Quando l'ortoressia diviene una vera ossessione
L’ortoressico programma la sua dieta con giorni di anticipo, rifiuta di ingerire alimenti che vengano da sacchetti, scatole, bottiglie, barattoli o lattine e si isola dal resto della società e dagli amici.
L’ortoressia rappresenta una reale forma di integralismo alimentare che può nascondere vere e proprie manie nevrotiche e provocare forme di malnutrizione. Naturalmente il limite tra attenzione ed ossessione è netta e ben definita! Importante è la consapevolezza che il benessere psicofisico non deriva da un unico modello dietetico ma da un insieme di comportamenti che non si limitano alla sola sfera alimentare.
La scuola medica salernitana nel capitolo “disposizioni necessarie per mangiar bene” dice:
“In ciò ti sarà infallibile maestro, l’appetito”.
La miglior regola per la nutrizione sta nel tuo palato. Ed ancora il padre della medicina, il grande Ippocrate dice:
“È preferibile un cibo anche un pò nocivo ma gradevole ad un cibo indiscutibilmente sano ma sgradevole”.