Parassiti intestinali: diagnosi e terapie efficaci
Medicina Integrata
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Urbano Baldari - 21/06/2017
La misurazione dei punti di agopuntura indica l’organo di partenza, il percorso informatico e la tipologia di “hacker” coinvolti. Possedendo una banca dati informatica (ad esempio quella del programma “ACUPRO”) si possono stabilire con precisione gli aggressori del sistema informatico nel corpo del paziente.
Chi non possedesse questi strumenti, ma sospettasse dalla descrizione dei sintomi una parassitosi, può procedere a una ricerca parassitologica nelle feci.
Devo dire che purtroppo questo esame si rivela spesso inutile e fuorviante: per una serie di motivi che non sto a descrivere, esso risulta quasi sempre negativo. A me è capitato di sentire genitori che sono andati a far vedere il verme, uscito dall’ano del loro figlio, al medico pediatra di base, per farsi prescrivere l’esame e sapere la specie di appartenenza dell’ospite indesiderato: ebbene, la risposta era risultata negativa!
Per questo motivo e per mia esperienza personale io consiglio un prelievo di sangue: nella formula leucocitaria dell’emocromo, esiste un valore molto importante e semplice da individuare: la conta degli eosinofili. Se questi leucociti (globuli bianchi) sono sopra il quattro per cento e sotto il venti per cento, la probabilità di aver a che fare con una infestazione parassitaria è molto alta.
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La prima cosa da osservare è come vi siano popolazioni che hanno introdotto nella loro alimentazione cibi che sono naturalmente antiparassitari. Vi porto alcuni esempi “etnici” di cucina:
- nella dieta mediterranea l’aglio stesso ha un ruolo primario;
- in India, il curry, miscela di erbe con azione antisettica, antiossidante e antiparassitaria, è la base dell’alimentazione: non so se vi è mai capitato, ma la digestione di cibi preparati “all’indiana” è spesso molto buona, lasciando una sensazione di benessere;
- il “nocino”, liquore di mallo di noce, bevuto a fine pasto, esercita una azione antiparassitaria.
Una parassitosi in atto si combatte con antiparassitari chimici. Ad esempio, io uso Mebendazolo e Albendazolo, di preferenza (Questi prodotti richiedono la ricetta medica. Non sono farmaci da banco. Vanno assunti solo sotto controllo medico e dopo un'accurata visita di diagnosi). Questi farmaci vanno assunti meglio a stomaco vuoto, ll farmaco va assunto ad ogni quarto di luna: luna crescente, nuova, calante, piena, cioè all'incirca una volta alla settimana: in pratica, basta guardare il logo della luna nel calendario (quelli che ce l'hanno). In quei giorni solamente, per almeno un ciclo completo (4 assunzioni) si prende il farmaco.
Queste assunzioni assicurano una buona disinfestazione, contrastando tutto il ciclo vitale dei parassiti. Una miscela di estratti liquidi di mallo di noce, artemisia assenzio e chiodi di garofano, da assumersi nei giorni intermedi completa l’operazione di bonifica.
Nelle forme meno aggressive, o più vecchie, dove il danno è soprattutto sull’informazione, basta il secondo prodotto da solo. Naturalmente è meglio associare anche una specifica terapia omeopatica, infatti ogni parassita ha il suo rimedio che lo contrasta.