Quale cioccolato fa bene al cuore?
Medicina Integrata
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Ne abbiamo spesso sentito parlare, ma sappiamo perché il cioccolato fa bene al cuore? E quanto e quale dobbiamo scegliere se vogliamo approfittare di questo suo effetto benefico?
Davide Terranova - 28/10/2019
Il seguente articolo è tratto da Scienza e Conoscenza 70.
Il cioccolato – dolce sorpresa – fa bene al cuore. Dopo una frase così, lo so, si potrebbe chiudere qui, e “non se ne parli più”. Immagino poi che molti, teutonicamente, faranno onore a questa asserzione, svincolati da laceranti sensi di colpa. Oggi sappiamo che il cacao fa bene al cuore grazie ad almeno tre componenti molecolari. Vediamole insieme:
- l’epicatechina è un composto polifenolico che agisce stimolando un enzima (eNos) che produce maggior quantità di ossido nitrico da parte delle cellule endoteliali, le cellule che rivestono internamente le arterie. L’ossido nitrico così sintetizzato costituisce una protezione per le arterie che si traduce in un effetto vasodilatatore, il quale inibisce i processi infiammatori (adesione leucociti, aggregazione delle piastrine ecc.). L’epicatechina, ovviamente, come tutti i polifenoli, ha un chiaro effetto antiossidante: 25 g di cioccolato fondente al 74% di cacao, dopo 2 ore dall’assunzione, determinano un incremento positivo dei marker di efficacia antiossidante;
- la teobromina, detta il “Cibo di Dio” (dal greco “Teo” Dio e “broma” cibo), è considerata la molecola che genera la dipendenza (piacevole!) dalla cioccolata. Come la caffeina, infatti, è un alcaloide, ossia una molecola di origine vegetale che ha effetto anche sul sistema nervoso. Quello che più ci interessa è che la teobromina è un discreto diuretico e un vasodilatatore, utilizzato a suo tempo proprio per ridurre la pressione arteriosa;
- il potassio contenuto nel cacao in buone quantità (300 mg/100 g) ha effetto ipotensivo. È infatti noto che la riduzione della pressione sanguigna è correlata a un aumentato apporto di potassio, molto probabilmente per la capacità di quest'ultimo di aumentare l’escrezione del sodio (che alza la pressione arteriosa) e per il suo effetto vasoattivo (dilatante) sui vasi sanguigni.
Ecco, questi sono i principali meccanismi per cui una barretta di cioccolato provoca un abbassamento della pressione arteriosa, abbassamento verificato e quantificato, compreso fra i 2 e i 3 mmHg. Vi sembra poco? È scientificamente accertato che l’abbassamento di 2 “miseri” millimetri di mercurio di pressione arteriosa riduce del 7% il rischio di morte per infarto cardiaco e del 10% il rischio di ictus. Ma attenzione: per “cioccolato” intendo però quello fondente almeno al 75% di cacao. Il cioccolato al latte ha solo l’ombra di tutti i benefici suddetti. Per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, nutrite il vostro cuore con 20-25 g di cioccolato fondente al giorno e concedetevi tranquillamente, e senza sensi di colpa, questa “cioccodipendenza”.