Quello che il tuo medico non dovrebbe mai dirti
Medicina Integrata
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Parole amorevoli, empatia, speranza e fiducia: ecco il modo migliore per comunicare una diagnosi infausta
Lissa Rankin - 27/07/2020
Questo articolo è tratto da Scienza e Conoscenza 73.
Posso sbraitare per un minuto? Cari medici, lo sapete che vi voglio bene e che sono una di voi, ma mi sono stancata di sentire persone che mi raccontano del modo traumatizzante in cui dei medici hanno dato loro cattive notizie del tipo: «Lei ha una malattia terribile, è incurabile e da qui in poi la strada è solo in discesa; le rimangono sei mesi di tempo per sistemare tutti i suoi affari prima di morire».
Parole come incantesimi
Vorrei che noi medici fossimo più attenti al nostro linguaggio. So che quando facciamo così stiamo solo cercando di essere realisti e di preparare i nostri pazienti; non vogliamo dare false speranze a nessuno, siamo di buon cuore e non vogliamo altro che aiutare i nostri pazienti. Tuttavia il nostro linguaggio è così deprimente!
Invece di dire: «Questa malattia è incurabile», è più esatto affermare: «Non so come curare questa patologia, ma non possiamo mai sapere cosa ci riserva il futuro». Certo, vogliamo essere realisti e non dare false speranze, ma è anche totalmente presuntuoso pensare di conoscere il futuro e, per quanto mi riguarda, è una brutta abitudine togliere la speranza e fingere di essere certi di come una malattia progredirà o meno.
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Come fa un medico a sapere che questo particolare paziente non sarà uno dei casi di remissione totale di cui Kelly Turner, Jeffrey Rediger e io abbiamo collezionato le storie? Non si rendono conto, questi medici, che parole come “incurabile” o “terminale” o anche “cronico” sono maledizioni mediche? È vudù.
Le parole sono potenti incantesimi che possono creare la realtà, sia nel bene che nel male. Basta guardare i casi di persone con diagnosi errate a cui è stato detto che avevano tre mesi di vita e che sono poi morte davvero secondo i tempi previsti, ma la cui autopsia non ha rilevato assolutamente nulla.
Non ditemi che conoscete il futuro, cari dottori, perché nessuno lo conosce.
Per favore cari medici, non dite alla gente cosa non è possibile. Il futuro è un mistero. Semplicemente non sappiamo cosa è possibile, mai. Non sto cercando di dare a nessuno speranze irrealistiche. So che una speranza illusoria può portare a una negazione della realtà che è dannosa. Sto solo cercando di essere un mercante di speranza per coloro che sono disperati. Non sappiamo mai cosa ci riserva il futuro e ci chiudiamo a ciò che è possibile nel momento in cui fingiamo di saperlo...
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