Vitamina D e B 12 efficaci nella sclerosi multipla
Medicina Integrata
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Redazione - Scienza e Conoscenza - 30/09/2017
La nutrizione è considerata un possibile fattore nella patogenesi della sclerosi multipla. Studi sugli interventi nutrizionali suggeriscono che la dieta può essere considerata come un trattamento complementare per controllare la progressione della malattia. È stata recentemente condotta una revisione sistematica della letteratura sull'influenza della dieta sulla sclerosi multipla.
La ricerca è stata condotta utilizzando Medlars Online International Literature (MEDLINE) attraverso PubMed e Scopus. Quarantasette articoli hanno soddisfatto i criteri di inclusione. Gli articoli esaminati hanno valutato le relazioni tra le assunzioni macro e micronutrienti e l'incidenza della sclerosi multipla. I pazienti coinvolti hanno usato terapie alternative (omeopatia), dieta protocollata che includeva cibi particolari (prodotti a base di erbe quali estratto di semi di uva, ginseng, mirtilli, tè verde) o integratori alimentari quali vitamina D, carnitina, melatonina o coenzima Q10.
Gli studi attuali suggeriscono che alte concentrazioni di siero di vitamina D, un potente immunomodulatore, possono ridurre il rischio di sclerosi multipla, il rischio di recidiva e di nuove lesioni, migliorando le lesioni cerebrali.
I risultati suggeriscono che la concentrazione di vitamina D nel sangue può essere considerata un biomarcatore di sclerosi multipla e che le supplementazioni di vitamina D possono essere utilizzate a livello terapeutico.
Lo stesso discorso vale per la vitamina B 12 che ha un ruolo fondamentale nella funzione del sistema nervoso centrale, in particolare nella conversione di omocisteina a metionina, che è essenziale per la sintesi di DNA e RNA.
La carenza di vitamina B-12 può portare a un aumento della concentrazione dell'omocisteina: ulteriori ricerche sono chiaramente necessarie per determinare se il trattamento con integratori vitaminici B 12 ritardi la progressione della sclerosi multipla.
Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28507011