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Vitamina D e malattie: da carenza a latenza lunga

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Vitamina D e malattie: da carenza a latenza lunga
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Cosa succede al nostro organismo quando soffriamo di carenza di vitamina D? Perché la vitamina D è così importante per la nostra salute e cosa può accadere al nostro organismo se non ne abbiamo a sufficienza


Redazione - Scienza e Conoscenza - 09/01/2019

Estratto dal libro Poteri curativi della vitamina D di Soram Khalsa

A parte l’osteomalacia e il rachitismo, tutte le malattie associate alla carenza di vitamina D sono chiamate dai medici “malattie da carenza a latenza lunga”. Nel 2003 il dottor Heaney ha pubblicato un inter­vento intitolato “Long-latency deficiency disease”. In esso ha spiegato come la maggior parte delle politiche nazionali sulla nutrizione (come ad esempio la RDA) sia­no state soprattutto orientate verso la prevenzione delle malattie a breve latenza. Nel caso della vitamina D, la malattia a breve latenza è il rachitismo, nel caso della vitamina C è lo scorbuto.


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La definizione “a breve latenza” si riferisce al periodo di tempo relativamente breve che i sintomi impiegano per manifestarsi, come il dolore muscoloscheletrico o malattie come il rachitismo e l’osteomalacia, quando una persona ha un deficit di un certo nutriente. La de­finizione “a lunga latenza” si riferisce invece al fatto che occorrono molti anni prima che certi tipi di malattie si manifestino. Tre disturbi a lunga latenza che affliggono la moderna società sono il cancro, le malattie cardiova­scolari e le degenerazioni del sistema nervoso centrale.

Il dottor Heaney ha spiegato anche come la mag­gior parte delle raccomandazioni sui nutrienti siano esclusivamente basate sulla prevenzione delle malattie a latenza breve, dando per assodato che se l’assunzione di una particolare sostanza è sufficiente a prevenire tali patologie, allora sarà sufficiente anche per tutte le altre funzioni del corpo.

Ma, oggi come oggi, le dosi che prevengono proble­mi a breve latenza vengono ritenute inadeguate per otti­mizzare altre importanti funzioni che i nutrienti hanno a lungo termine. Si sta scoprendo che l’inadeguata as­sunzione a lungo termine di molti nutrienti, compre­sa anche la vitamina D, contribuisce a molte delle più diffuse malattie croniche che affliggono la popolazione delle nazioni industrializzate.


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A volte le malattie da carenza a latenza lunga deri­vano dagli stessi meccanismi biochimici che causano le malattie a breve latenza. Ma più spesso, per le malattie associate di recente alla carenza di vitamina D, sembra­no essere coinvolti ulteriori meccanismi biochimici e ci possono volere anni prima che la patologia sia indivi­duabile clinicamente. Inoltre, come ho già detto, l’assunzione di nutrienti necessaria per prevenire molte delle malattie a latenza lunga è solitamente maggiore rispetto a quella richiesta per la prevenzione di malattie a latenza breve. In altre parole, potreste avere bisogno di assumere più vitamina D per prevenire il cancro rispetto a quanta ve ne serve per evitare l’osteomalacia. Quindi, le raccomandazioni finalizzate soltanto alla prevenzione delle malattie a la­tenza breve potrebbero non essere applicabili nelle ma­lattie a latenza lunga dovute a carenze nutrizionali.

In un intervento pubblicato nel 2002, il dottor Wil­liam B. Grant, direttore del Sunlight, Nutrition and Health Research Center, stimava che il 20% dei casi di cancro al seno in Europa fossero conseguen­za della carenza di vitamina D. Supponendo che questa conclusione sia corretta, il cancro al seno rappresenterebbe un disturbo da carenza a latenza lunga che implica un meccanismo completamente differente rispetto a quello che causa il rachitismo, classica malattia da carenza di vitamina D.

L’azione della vitamina D è talmente ramificata che non riusciremo mai a conoscere la reale diffusione delle malattie fino a che non ci concentreremo sulla carenza di tale vitamina. L’esperto dell’argomento, il dottor Cedric Garland, ha fornito la sua opinione sulle implicazioni dovute a una soluzione globale di carenza di vitamina D: «La prima cosa che vedremmo sarebbe la riduzione di circa il 75% di tutti i tumori invasivi nel loro complesso, oltre a una riduzione analoga del cancro al colon e del cancro al seno, e probabilmente una riduzione del 25% del cancro alle ovaie».


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La redazione di Scienza e Conoscenza è composta da giornalisti e responsabili di collana che collaborano con autori e ricercatori esperti nei campi della Medicina Integrata, della Consapevolezza e della Fisica Quantistica.    Leggi la biografia

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