Gocce sulla pelle
Elio Sermoneta - 01/01/2016
Tratto da Scienza e Conoscenza 34.
Recenti studi stanno dimostrando che le molecole d’acqua hanno la proprietà di organizzarsi in cluster o polimeri in base ai campi elettromagnetici ai quali vengono sottoposte. Queste configurazioni stereochimiche che l’acqua assume fanno si che essa diventi un trasportatore di informazioni che influenzano l’attività delle cellule dei tessuti viventi. Il professor Vittorio Elia dell’Università di Napoli, il professor Emilio Del Giudice di Milano, il professor Claudio Cardella di Roma studiato da anni le particolari proprietà dell’acqua che risultano essere fondamentali per il metabolismo delle cellule organiche.
Sappiamo da tempo che noi stessi siamo costituiti per oltre il 70% di acqua extra cellulare e quasi il 90% intracellulare. Eppure lo studio sull’azione dell’acqua nei processi metabolici delle cellule e degli organismi viventi è stato a lungo ignorato. Il ricercatore giapponese Masaru Emoto ha dimostrato come l’acqua sia sensibile a stimoli sonori, vibrazionali, e persino del pensiero intenzionale di chi con essa opera.
Una molecola d’acqua funziona in modo radicalmente diverso in un organismo o in una cellula vivente rispetto a quello che accade in una provetta e in modelli chimici e fisici semplificati.
Informare l’acqua: la piastra WHITE®
Sono diversi i procedimenti con cui è possibile informare l’acqua: tra questi, le macchine di biorisonanza registrano il campo elettromagnetico di una sostanza e lo trasferiscono all’acqua. Le apparecchiature sono predisposte per trasmettere frequenze prestabilite all’acqua posta di un contenitore collocato su un sito apposito della macchina.
Il gruppo di ricerca di cui faccio parte informa l’acqua con la metodica della piastra WHITE®, e con luci coerenti (si veda il box di approfondimento) – metodiche inventate, studiate e messe a punto da Alberto Tedeschi. Ci siamo serviti di minerali e piante scelte che abbiamo collocato per un certo tempo sulla piastra WHITE® insieme con acqua demineralizzata, e anche minerale, ottenendo acque con informazioni elettromagnetiche o di campo proprie delle sostanze utilizzate. Abbiamo anche informato l’acqua direttamente con le luci di Tedeschi.
I primi esperimenti – condotti su noi stessi e su volontari appositamente richiesti – risalgono ormai alla fine degli anni Novanta. Da allora abbiamo potuto constatare l’efficacia terapeutica di queste acque che vengono semplicemente applicate sulla pelle nella misura di pochissime gocce al giorno (da 1 a 3). Queste esperienze – che abbiamo stiamo ripetendo da oltre dieci anni – ci hanno fatto registrare l’efficacia di una metodica estremamente semplice (tanto semplice che per verificarla l’ho voluta sperimentare per diversi mesi) e soprattutto priva di effetti collaterali e controindicazioni: nessuna sostanza viene immessa nell’organismo in quanto la terapia si esplica ponendo una o due gocce d’acqua sulla pelle.
Perché i minerali?
La nostra esperienza riguarda l’uso di circa 3.000 minerali utilizzati da noi per informare in diverse maniere l’acqua che abbiamo applicato in terapia.
Ma perché abbiamo scelto di informare l’acqua con i minerali?
L’emergere della vita sulla terra è avvenuta a partire dalla relazione tra acqua e minerali che funsero da stampi e impalcature per le prime proto-cellule (si veda Beppe Rocca, Medicina Quantistica Molecolare).
Da tempo immemore sono note, in diverse culture, le proprietà risanatrici dei minerali quando questi vengono applicati a contatto cutaneo.
Attualmente sono stati scoperti in natura oltre 4.000 minerali classificati e riconosciuti in base alla loro struttura atomico-cristallina. Inoltre le rocce, essendo composizioni di più minerali, ne aumentano enormemente le varietà e le possibilità di interazione con gli organismi viventi.
I minerali ponderalmente presenti nell’organismo umano sono: il sodio, il potassio, il magnesio, il calcio, il cloro e, in piccolissime quantità (come oligoelementi) lo iodio, il ferro, lo zinco, il cromo, il selenio, il manganese, il molibdeno, il rame i quali svolgono importanti funzioni enzimatiche o endocrine.
Proprio la struttura atomica configurata in cristalli rende ragione dell’azione dei minerali sulle attività metaboliche delle cellule organiche. La struttura cristallina è alla base della formazione spaziale delle molecole organiche, così come dei virus. In un cristallo, come ben noto, gli atomi sono disposti in un ordinamento spaziale ricorrente, detto reticolo cristallino. Gli atomi (o molecole) sono disposti nei siti del reticolo (immaginabili come i vertici in cui convergono i lati del reticolo stesso). Il cristallo si sovrappone a se stesso quando viene traslato di una lunghezza pari al passo del reticolo o ad un suo multiplo (simmetria traslazionale discreta). La simmetria traslazionale continua (traslazioni di lunghezze arbitrarie) è invece rotta. L'ordinamento cristallino appare come mancanza di tale simmetria traslazionale continua.
Il dato fondamentale è che gli atomi ordinati nel reticolo cristallino non sono pensabili come una qualsiasi collezione di particelle interagenti. Essi infatti reagiscono in maniera solidale – come un tutto – ad una sollecitazione proveniente dall'esterno, sia pure applicata soltanto ad alcuni di essi (purché non superi una certa intensità che viene detta critica). La risposta degli atomi del cristallo alla sollecitazione è detta coerente, cioè gli atomi reagiscono tutti assieme alla sollecitazione con movimenti che sono in fase, coordinati tra di loro. Questo essere in fase è la correlazione, l'interazione che lega gli atomi in un tutto (Del Giudice, 2004). La risposta alla sollecitazione si manifesta dunque come risposta dell'intero cristallo, e non come risposta dei singoli atomi. Al comportamento microscopico dei singoli atomi si sostituisce il comportamento macroscopico del cristallo. Per renderci conto di come ciò possa accadere, ricordiamo che gli atomi vibrano nelle loro posizioni nei siti del reticolo e questo loro moto non è eliminabile perché questo corrisponderebbe allo zero assoluto della temperatura (che non può mai essere raggiunto in conseguenza del secondo principio della termodinamica). Gli atomi, a meno che il cristallo non sia sottoposto a sollecitazioni esterne di notevole intensità o non sia riscaldato oltre una certa temperatura, persistono nelle loro posizioni nei siti del reticolo.
Cristalli e fononi: struttura e funzione
Ma quale è l'agente responsabile di tale ordinamento? In altri termini, in quale modo si propaga attraverso l'intero cristallo l'informazione, cioè l'inter-azione, che impone agli atomi di disporsi nei rispettivi siti e di non spostarsi da essi? Poiché, come già detto, gli atomi vibrano, esiste un'onda elastica che si propaga all'interno del cristallo. È attraverso questa onda elastica che gli atomi interagiscono tra di loro ed è dunque questa onda l'agente responsabile del loro ordinamento. Essa caratterizza il cristallo: i cristalli sono infatti classificati dalla loro “durezza”. Intuitivamente, maggiore è la durezza, più robusto è l'ordinamento degli atomi nel reticolo, cioè meno suscettibile di essere influenzato o compromesso da agenti esterni. Occorre ora considerare che il nostro insieme di atomi costituisce un sistema quantistico, e nel dominio della Meccanica Quantistica ogni onda può essere equivalentemente descritta da una corrispondente particella: nel caso dell'onda elastica tale particella prende il nome di fonone.
L'interazione mediata dall'onda elastica è dunque descritta come scambio di fononi. Questi, circolando in tutto il cristallo (come le onde elastiche da essi rappresentate), sono gli agenti responsabili della propagazione dell'informazione di ordinamento a tutti gli atomi del cristallo. Il cristallo è dunque costituito dagli atomi situati nei siti del reticolo e dai fononi che essi si scambiano: gli atomi e i fononi sono le particelle che costituiscono la struttura del cristallo. Con le tecnologie oggi disponibili non è difficile osservare atomi e fononi in un cristallo che sia oggetto del nostro studio. D'altra parte, l'essere cristallo, e cioè il sussistere dell'ordinamento degli atomi e il loro comportamento coerente, indotti entrambi dai fononi, può essere assunto come la funzione della struttura. Orbene, si osserva che i fononi sono “confinati” all'interno del cristallo.
Pur essendo delle particelle, osservate come tali quando sono nel cristallo, i fononi non possono essere estratti dal cristallo, non possono vagare liberi all'esterno di esso. D'altra parte, se si distrugge il cristallo sottoponendolo a temperatura maggiore di quella critica o in qualsiasi altro modo, restano solo gli atomi, non i fononi: questi si dissolvono al dissolversi del cristallo. In conclusione, non esiste cristallo senza fononi e non esistono fononi in assenza di cristallo: struttura e funzione non possono essere separate (Vitiello, 1997; 1998).
A noi interessa sottolineare alcune proprietà che rendono i minerali preziosi per la cura della salute quando vengono utilizzati per informare l’acqua mediante il debole campo elettromagnetico emesso a ragione della loro struttura atomico-cristallina.
Le caratteristiche magnetiche dei cristalli dipendono dalle condizioni di moto degli elettroni al loro interno e sono modificabili dalla pressione e dalla temperatura.
La polarità delle cariche e la disposizione spaziale degli atomi di un cristallo creano campi elettro-magnetici debolissimi, ma in grado di entrare in risonanza con le cellule ed i tessuti biologici. Si può dire che vi è una azione catalitica (impulsi informativi?). Nella nostra pratica clinica abbiamo potuto notare:
1) un’attivazione della funzionalità organica generale con miglioramento dell’attività cellulare (aumento dell’energia);
2) un’attività antibatterica, e antivirale notevole;
3) un’azione di drenaggio degli emuntori, fegato e rene. Un’azione disintossicante sulla circolazione linfatica e sul sangue. Sblocco delle tossine accumulate;
4) effetti psicosomatici: azione equilibrante dell’umore e dello stato psichico;
5) ripresa della funzionalità del sistema nervoso periferico e centrale “disturbato” nei casi di reazione alle vaccinazioni o a sostanze neuro-tossiche;
6) desensibilizzazione da tossine animali o vegetali (da punture di insetti e sensibilità ai pollini).
La possibilità di utilizzare le proprietà dei minerali a scopi curativi comporta la difficoltà di renderli facilmente somministrabili in una forma biologicamente accettabile. Questo significa valutare il dosaggio in base alle necessità organiche della persona umana, e renderli assimilabili per l’organismo. L’applicazione dei minerali che hanno azione sulle cellule dei tessuti viventi è di tipo informativo e riguarda la regolazione e stimolazione della funzionalità cellulare e dei tessuti biologici.
Ma i minerali non sono facilmente utilizzabili per come si presentano in natura. In diverse culture anche antiche, i minerali venivano somministrati con acqua dopo averli polverizzati, con il rischio di sovraddosaggi e addirittura di avvelenamenti.
Ora però sappiamo che l’acqua ha la proprietà di strutturarsi in polimeri o cluster: il particolare legame covalente polare che le molecole dell’acqua stabiliscono tra loro permette la formazione di ponti di idrogeno che si configurano in cluster o “stringhe”, secondo i deboli campi elettromagnetici dati dalle sostanze con le quali l’acqua viene a contatto. Quindi avviene che il supporto trasportatore dei deboli campi emessi dalle strutture cristalline dei minerali è l’acqua.
Le molecole dell’acqua – per la loro particolarità di legarsi con ponti di idrogeno “deboli”(ma sono miliardi in poche gocce) – inglobano molecole affini (idrofile) e“trasportano” deboli campi elettromagnetici registrati dalle materie con le quali vengono in contatto: l’acqua trasporta in questo modo un’informazione che ha effetti biologici di stimolo sull’attività metabolica cellulare, anche per semplice contatto epidermico.
Bibliografia
Roberto Germano, AQUA, Bibliopolis (2007).
Beppe Rocca, Medicina Quantistica Molecolare, Tecniche Nuove (2008).
Emilio Del Giudice, Omeopatia e bioenergetica. Le medicine alternative: dalla stregoneria alla scienza, Raffaello Cortina (1999).
Masaru Emoto e Jurgen Fliege, L'Acqua che Guarisce, Mediterranee (2006).
I lavori sulle proprietà dell’acqua del professor Vittorio Elia dell’Università di Napoli: http://www.acquainformata.eu/gruppo-ricerca/collaboratori/vittorio-elia/
Scritto da Elio Sermoneta
Avendo constatato le controindicazioni e gli effetti collaterali, a volte gravi, dei medicinali tradizionali, il dottor Sermoneta ha iniziato la ricerca di farmaci e rimedi che fossero funzionalmente efficaci e riducessero al minimo danni organici ed intossicazione integrando la medicina convenzionale con quella naturale seguendo specializzazioni in omeopatia, omotossicologia e medicina funzionale di Schimmel. Si è perfezionato in medicine complementari all’Università di Milano.
Dal 1998 con la collaborazione di un ricercatore indipendente, Alberto Tedeschi, e la supervisione di un fisico dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), professor Emilio del Giudice, compie ricerche di applicazione terapeutica su numerose patologie disfunzionali e sulle sindromi infettive con acque informate da campi elettromagnetici naturali, ricavate dalla struttura atomico cristallina dei minerali.
Per info a approfondimenti: www.acquainformata.eu
La Piastra WHITE®
La Piastra WHITE® (Wide Holographic Intensifier Transfer Energy) è stata realizzata dal ricercatore Alberto Tedeschi e si basa sui principi dell’elettrodinamica quantistica (QED) applicata alla biologia della materia vivente elaborata dal Prof. Giuliano Preparata e dal Prof. Emilio Del Giudice.
Il materiale di cui è costituita la Piastra, trattato con opportuni procedimenti, è in grado di rappresentare la configurazione elettrodinamica dell’acqua a minima energia.
Il suo funzionamento non richiede fonti energetiche di alimentazione. Quando l’acqua viene posta sulla Piastra risente degli stati di oscillazione trascritti in essa con l’effetto di creare un processo di dissipazione di energia che contribuisce a instaurare nell’acqua uno stato elettrodinamico ad altissima coerenza, simile allo stato dell’acqua presente nei sistemi viventi. L’acqua viene quindi rifasata e presenta un contenuto energetico di molto inferiore all’acqua liquida normale (sono in corso verifiche sperimentali presso enti universitari per verificare l’entità e la dinamica del fenomeno).
In questa condizione, l’acqua così rifasata è quindi in grado di ricevere e memorizzare informazioni di materiali o sostanze poste sulla Piastra (segnali generati da fitopreparati, minerali, materiale biologico tipo saliva, sangue, urina, rimedi).
Il trasferimento dell’informazione di varie sostanze poste sulla Piastra nell’acqua è possibile per un principio di risonanza per il quale anche il materiale posto sulla Piastra entra in fase con lo stato di oscillazione trascritto in essa e quindi di conseguenza anche con gli stati di oscillazione dell’acqua rifasata. A questo punto si forma un fenomeno di risonanza (come per esempio l’effetto diapason in acustica).
In questo senso la Piastra WHITE® è uno strumento di pura biorisonanza e non necessita di alcuna alimentazione esterna di carattere elettrico o magnetico e di nessun circuito elettronico.
Per quel che rigarda le luci WHITE®, viene impiegata luce bianca, perché ha una enorme ricchezza di frequenze utilizzabili (1012 Hz) e contiene in sé le frequenze specifiche di tutti i colori dello spettro visibile; questi ultimi sono tra l’altro dotati di effetti psico-fisici lungamente studiati sugli esseri viventi.
La luce bianca, inizialmente non coerente, viene fatta passare attraverso un anello di materiale sintetico opportunamente trattato con specifici segnali elettromagnetici e in grado di conservarli stabilmente, e di trasmettere tali informazioni alla luce che lo attraversa. La luce, quindi, passando attraverso l’anello, viene informata e resa parzialmente coerente, e trasporta l’informazione WHITE®, potendo a sua volta passarla per esempio a un substrato liquido.
Tratto da www.acquainformata.eu
Elio Sermoneta